
Paesaggi spettacolari dal versante sud di Cima Bocche
Decido di esplorare i
vasti trinceramenti sul versante sudovest di Cima Bocche. Stavolta salgo in auto
fino al Passo Lusia m 2055(!): non sapevo non ci fossero divieti, quindi ne ho approfittato (la strada è stretta e sterrata, non troppo adatta ad auto normali).

Passo Lusia, si arriva in auto. Sullo sfondo Cima Viezzena

Vista sul Lagorai
Dal rifugio abbandono quasi subito il sentiero per salire liberamente su terreno facile verso
Cima Lastè a quota 2410. Le tracce belliche sui crinali sono vaghe:
muri a secco e qualche rudere di baracche. Notevole però la vista sul
Gronton, su cui sono salito l’anno scorso cercando e trovando la vecchia mulattiera militare, e su Cima Bocche.

La traccia di salita al Gronton dell'anno scorso, per vecchia mulattiera militare

Verso Cima Lastè

Vista sulle Pale
Scendo leggermente di quota al
passo sottostante (La Trincea) con resti di postazioni più evidenti, con grossi muri ancora in piedi, quindi mi abbasso ancora fino al
Bivacco Redolf in riva al lago. Qui abbandono di nuovo il sentiero per visitare gli accampamenti sotto il costone ad est:
grandi muraglie di muri a secco e resti di baracche.

Rovine di guerra, sullo sfondo del Lagorai

Vista sui Laghi di Lusia, a dx Gronton al centro Cima Bocche
Rimonto il promontorio per andare a vedere un primo specchio d’acqua e affacciarmi sul
lago senza nome a quota 2360, che avevo visto nell’inverno con la neve: un posto bellissimo, punteggiato di rododendri.

Lago medio di Lusia
Inizio a salire lungo la dorsale, non c’è alcun sentiero o traccia. Sono davvero impressionato:
ci sono trinceramenti ovunque, muri a secco per chilometri, in doppie o triple file. Nelle vallette a ridosso delle rocce ci sono diverse caverne, alcune crollate, molte altre ancora visitabili (con prudenza). All’interno ci sono ancora
le travi dell’epoca, di un secolo fa. In una, presumibilmente quella del comando, trovo
un’iscrizione sulla parete di roccia con la data, 1917.

Galleria con le travi dell'epoca

La dorsale sud ovest

Iscrizione con data 1917

Caverna con vista sul Lagorai

Caverna

Interno di una galleria che portava alle postazioni di mitragliatrice

Coperchio di una "gamella" (recipiente per il rancio); è qui da 100 anni

Vista sul Lagorai

Pale onnipresenti dalle trincee
Esploro minuziosamente, senza fretta, i vasti trinceramenti. Un muro a secco è stato eretto con insolita cura: fa una
curva perfetta e i sassi sono stati disposti seguendo il raggio di curvatura!

Muro con pietre a secco con curvatura perfetta dopo un secolo!
Mi aggiro tra i trinceramenti, quasi un labirinto: mi immagino quanto lavoro abbiano dovuto fare i soldati austroungarici per erigere questi lunghissimi muri a difesa da una avanzata italiana proveniente dal Rolle o dalla zona del Travignolo.

Salendo per la dorsale, le tracce dei manufatti bellici

Pezzo di tubo di stufa

Trincerone, sullo sfondo il Gronton

Una delle tante caverne
Muri, feritoie, postazioni di osservazione, di tiro per fucili o mitragliatrici, trincee che seguono l’andamento del terreno sfruttando ogni dosso o macigno che potesse rafforzare la difesa su un terreno aperto quasi senza riparo, sul quale sono caduti migliaia di uomini lanciati in assalti che si sono risolti in autentiche carneficine.

Salendo per la dorsale

Postazione

Trinceramenti con vista sulla Cavallazza e il Lagorai
La dorsale si impenna, mi alzo di quota sempre seguendo le trincee, i
camminamenti e tracce di mulattiera. Supero la quota di
forcella Bocche e con una ripida salita tra le rovine di guerra intercetto il
sentiero E633 che sale dai Laghi di Lusia. Un ultimo sforzo e sono finalmente all’ampia vetta pianeggiante di
Cima Bocche 2745.

Trinceramenti nei pressi della cima

Dai pressi della vetta, vista sul Gronton a sx, Cima Malinverno al centro, sullo sfondo il Catinaccio

Finalmente in vetta!

Trinceramenti sulla cima

Ancora Pale...

Il bivacco Jellici poco sotto la cima

Trinceramenti con vista sul Lagorai nordorientale
Il panorama è spaziale come al solito, anche se ormai lo conosco a memoria perché sono salito quassù parecchie volte. Quindi dopo un
rapido giro per le trincee di vetta, riprendo il cammino per la discesa, l’ora è tarda. Scendo alla
Forcella Bocche dove c’è una specie di bivacco-tettoia (che offre ben poco riparo in caso di maltempo), quindi giù ai due laghi di Lusia.

Rieccomi ai Laghi Lusia

Di nuovo la passo, Cima Bocche al centro appena discesa

Vista sul Lagorai
Un’ultima sosta per qualche foto e poi rifaccio in salita il breve dislivello fino al passo per scollinare e tornare, stavolta col sentiero, fino al Passo Lusia dove ho la macchina.

La mia traccia gps lungo i vasti trinceramenti del versante sudovest

Caverna con iscrizione
Giro bellissimo di impegno fisico abbastanza modesto, anche se il girovagare per trincee mi ha preso parecchio tempo, ma ne è valsa la pena. Era una zona che conoscevo poco, ora posso dire di aver battuto tutti i versanti della Catena di Bocche

"Coda di porco"

Da una feritoia in trincea, vista su Cima Colbricon