Autore Topic: [MONZONI] I Grandiosi panorami dell’Alta Via Bruno Federspiel  (Letto 11334 volte)

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Offline AGH

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Alta Via Fdederspiel, sullo sfondo la Catena di Costabella e, dietro, Gran Vernel e Marmolada
 
Decidiamo di provare l’Alta Via Bruno Federspiel nel gruppo dei Monzoni, in Val di Fassa.  Dalla Val S. Nicolò raggiungiamo Malga Crocefisso quindi deviamo per la forestale che si inoltra in Valle dei Monzoni fino a Malga Monzoni 1862, dove parcheggiamo. C’è un freddo micidiale e per scaldarci partiamo di buona lena per il sentiero 603 raggiugendo in breve il Rif. Taramelli 2040.


Rif. Taramelli


Salendo verso Passo Selle

Risaliamo quindi il vallone sotto alla Pala de Crapela e arriviamo al Passo delle Selle m 2528. C’è un vento gelido che spazza le creste, il cielo è velato e fa un freddo becco. Ci ristoriamo con un tè caldo al rifugio. Passo Selle è il cardine tra le due Alte Vie Bepi Zac e Bruno Federspiel che qui si incontrano.


Rifugio Passo Selle, sullo sfondo la Catena di Costabella


Foto d'epoca con gli accampamenti militari della Grande Guerra al Passo Selle


L'inizio della traversata


Rifugio Passo Selle


Il cippo commemorativo sull'Alta Via intitolata all'alpinista Bruno Federspiel


Resti di baraccamenti della Grande Guerra


Inizio traversata

Iniziamo dunque la lunga traversata della Federspiel, che secondo il gestore dura 5 ore fino al Passo Costela. L’inizio è decisamente tranquillo per comoda cresta pressoché pianeggiante, con parecchie deviazioni per visitare le varie postazioni della Grande Guerra, gallerie, fortificazioni, caverne che ospitavano cannoniere.


La catena da attraversare fino a Passo dela Costela


Postazione di cannoniera; Cima Uomo vista da una caverna di guerra


I prati della Campagnaccia

Nei pressi di Punta Alochet la musica cambia: il crinale si frastaglia e discreti baratri si aprono sotto la cresta che si fa tortuosa e dirupata. In basso verso est i dolci declivi prativi della Campagnaccia, a ovest i precipizi verso la Val Monzoni. In compenso si aprono dei grandiosi panorami da lasciare senza fiato. Si possono osservare, tutti assieme, i principali gruppi dolomitici del Trentino orientale: Latemar, Catinaccio, Sassolungo, Sella, Marmolada, Pelmo, Civetta, Pale di S. Martino, uno spettacolo. In una conca sotto di noi pascolando placidamente una ventina di imperturbabili camosci.


Gruppo del Sassolungo con il Sassopiatto a sx

g
Punta Alochet


La cresta inizia a frastagliarsi

Indossiamo gli imbraghi e procediamo per facili tratti con staffe e cordino di sicurezza, sia pure discretamente esposti. Si prosegue in costa o con modesti salsicendi, scalando cimotte o aggirandole per ripidi versanti esposti e spesso senza alcuna protezione. Il percorso è mediamente facile ma da non prendere sottogamba: basta uno scivolone e ciao.


Tratti di facile ferrata ed altri senza nessuna protezione


Gli impressisonati strapiombi verso la Val Monzoni


Vista sul Cantinaccio


Contrasti tra le rocce chiare di dolomia e quelle scure magmatiche


Verso la metà del percorso, sullo sfondo al centro si distingue Cima Vallazza

Quando ci sembra di essere lietamente incamminati verso la metà del percorso, superando uno gradone leggermente strapiombante attrezzato con cordino e staffe, ci appare una scena horror: un traversone inclinato ed esposto su roccia è coperto da una orrenda lastra di ghiaccio! Il cordino in alto che corre sotto le rocce è praticamente inservibile. Panico! In quel momento ci raggiunge una coppia di escursionisti che ha l’aria di sapere il fatto suo, ci supera e prosegue sia pure con massima cautela, cercando gli appoggi sui pochi sassi scoperti e nei punti senza l’infido vetrato. Facciamo questo tratto assieme.


Le creste cominciano a farsi impegnative con parecchi tratti esposti senza protezione


I tratti più scabrosi sono attrezzati con cordino


Vista sul Catinaccio


Uno dei tratti più rognosi per via del vetrato sulle rocce

Oltrepassiamo il punto più scabroso serrando le chiappe, poi superiamo altri passaggi infidi e assai esposti, senza alcuna protezione ma soprattutto con il maledetto sentiero ricoperto di neve e ghiaccio che ci obbliga a procedere con mille attenzioni per non volare di sotto. Arrivati a una forcelletta possiamo finalmente salire al sole e senza ghiaccio e risaliamo il ripido versante del Spiz de Taricogn 2647, massima elevazione della traversata. Qui ci fermiamo per una sosta, il vento gelido cala quasi per incanto e possiamo fermarci a mangiare qualcosa finalmente al caldo.


Vista sulla Marmolada parete sud


Tratto ostico con neve e vetrato

Coi tempi siamo in campana, tuttavia è meglio non dormire sugli allori, non sappiamo infatti ancora cosa ci aspetta e, speriamo in cuor nostro, di non trovare più altro infame vetrato. Scendiamo per il ripidissimo versante alla forcella Ricoleta 2431, quindi affrontiamo una erta salita fino alla cima della erbosa Cima Malinvern 2630.


Discesa verso forcella Ricoleta e salita a Cima Malinvern

E’ incredibile come si passi dal caldo africano dei versanti sud al gelo quasi polare ogni qual volta ci si affacci ad una forcella dove spira un vento teso freddissimo. Da Cima Malinvern ci aspetta un altro tratto attrezzato in ripida discesa: dopo rapido consulto decidiamo di rimettere gli imbraghi, quindi affrontiamo altri maledetti passaggi esposti senza protezione sull’infame vetrato appena il sentiero gira a nord.


Ultimo tratto di creste verso forcella dela Costela


Discesa ripida da Cima Malinvern


Vista sulla valle dei Monzoni


Girando lo sguardo verso cima Malinverno discesa dal versante ovest


Vista verso il Lusia

Finalmente arriviamo a una forcelletta dove sembrano finiti i patemi, ora si prosegue al sole ma con traversi su costoni pratosi assai ripidi, dove l’esile traccia è larga appena uno scarpone. Anche qui si procede con la massima attenzione, un piede in fallo e lo sfracello è garantito. Dopo altri saliscendi che cominciano a essere un po’ sfiancanti, arriviamo finalmente a Forcella La Costela. Leviamo gli imbraghi e tiriamo il fiato, più per la tensione nervosa dei passaggi col vetrato che per la fatica. Iniziamo quindi la discesa verso il rif. Valacia per lo splendido vallone di Gardecia fino in fondovalle, dove chiudiamo l’anello tornando a Malga Monzoni dove abbiamo la macchina.


Nei pressi di forcella Costela


L'incantevole Rifugio Valacia


Discesa verso Malga Monzoni

In conclusione: bellissima traversata in quota con panorami grandiosi, percorso abbastanza impegnativo sul filo dei 2500-2600 metri, fisiamente ma anche mentalmente perché i molti tratti esposti senza alcuna protezione impongono di non abbassare mai l’attenzione.
Sviluppo km 16.2, disl. circa m 1400. Escursione del 26/09/2014


Il percorso
« Ultima modifica: 29/09/2014 22:02 da AGH »
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Offline trabuccone

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Bello Agh! Ben fatto!  :) Certo che i tratti esposti, con vetrato e non attrezzati.... brrrr  :-[ anche no  ;D almeno per me
per sempre oppressi da desiderio e ambizione c'e' una fame non ancora soddisfatta,
i nostri occhi stanchi ancora vagano all'orizzonte sebbene abbiamo percorso questa strada così tante volte

Offline AGH

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Bello Agh! Ben fatto!  :) Certo che i tratti esposti, con vetrato e non attrezzati.... brrrr  :-[ anche no  ;D almeno per me

neanche per noi :(
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quando alcuni anni fa l'ho percorso in estate ho trovato difficoltà per l'erba bagnata e scivolosa ed avevo pensato di rifarlo in autunno... ma a quanto vedo invece di rugiada troverei brina e ghiaccio ...
bello però  :)

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quando alcuni anni fa l'ho percorso in estate ho trovato difficoltà per l'erba bagnata e scivolosa ed avevo pensato di rifarlo in autunno... ma a quanto vedo invece di rugiada troverei brina e ghiaccio ...
bello però  :)

onestamente non avevamo pensato al ghiaccio... al bagnato si ma credevamo di non avere problemi perché gran parte dei percorsi erbosi ripidi sono esposti a sud. Per neve e ghiaccio forse sono i residui di una grandinata o nevicata in quota, che nei passaggi a nord è rimasta sul sentiero, diventando una lastra di ghiaccio compatta scivolosa più del sapone. Se ci vai, potrebbero essere utili ramponcelli o piccozza :)
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Offline edel

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...dove chiudiamo l’anello tornando a Malga Monzoni dove abbiamo la macchina.

Uno spettacolo e panorami da urlo !!
Una domanda... ma ora si può salire in auto fino a Malga Monzoni?

Offline AGH

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Uno spettacolo e panorami da urlo !!
Una domanda... ma ora si può salire in auto fino a Malga Monzoni?

allora, fuori stagione mi dicono che è consentita la salita in auto fino a Malga Monzoni
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Offline JFT

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Foto spettacolari, e mi accontento di quelle... Mai e poi mai sarei riuscito a passare da quei punti ostici... Manco legato e bendato come un mulo in guerra....  :o
"La vita è fatta di rarissimi momenti di grande intensità e di innumerevoli intervalli. La maggior parte degli uomini però, non conoscendo i momenti magici, finisce col vivere solo gli intervalli."
Friedrich Nietzsche

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Foto spettacolari, e mi accontento di quelle... Mai e poi mai sarei riuscito a passare da quei punti ostici... Manco legato e bendato come un mulo in guerra....  :o

be' non esageriamo, la ferrata di per sé è facile, quasi sempre in orizzontale, mi sembrano più rischiosi e insidiosi i tratti senza assicurazioni. Certo il vetrato complica orribilmente il tutto :)
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Offline edel

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allora, fuori stagione mi dicono che è consentita la salita in auto fino a Malga Monzoni
Buono a sapersi!  :)  Sono stata in zona verso il 10 settembre ma in auto si poteva salire solo fino a Malga Crocifisso, altrimenti c'era il servizio bus-navetta.

Offline iw6bff

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Azz.....bel " giretto "  ;) ;)

Offline Alan

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fatto 2 o tre anni fà, non mi ricordavo ci fossero punti così.... noi eravamo andati senza imbrago nè altro...

Offline Normanno

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Belli i paesaggi ma decisamente non me la sentirei di affrontare quei passaggi senza protezioni e con il ghiaccetto! Bravi e complimenti per le foto! :)

Offline beppe1057

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Grande giro  programmato  per la prox stagione, l'intenzione sarebbe pero'  farlo al contrario dormendo quindi al Selle concatenando il Bepi Zac o in in alternativa ripercorrendo il tuo percorso ma una volta scesi da Costella prendere a sx verso forcella Vallaccia e buttarsi giu' per il ripidissimo canalone verso il bivacco Zeni e arrivare a Crocifisso ;D quest'anno a meta' luglio era ancora parecchio innevato :(

Offline beppe1057

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.... Certo il vetrato complica orribilmente il tutto
a memoria ricordi i tempi dal Rif.Passo Selle a La Costella ? Il 2015 è stato dedicato alla Val Pusteria e Val Badia, spero di riprogrammarlo per luglio dormendo al rifugio e avere così con comodo l'intera giornata per riuscirmelo a godere a fondo ;D