Venerdi 4 ottobre nonostante le previsioni meteo non fossero delle migliori (previste però delle aperture nel pomeriggio), parto con destinazione Paneveggio (dopo Passo Rolle) per salire a Cima Bocche. Escursione fatta qualche anno fa, ma da passo Valles passando per il lago di Juribrutto (percorso più breve)….
Effettivamente già prima di Passo Rolle, con le prime luci del giorno, si vedeva che la giornata non era delle migliori, in quanto la copertura del cielo era compatta e per giunta con presenza di nebbia e nuvole basse.
Arrivato al parcheggio nei pressi di una curva della strada che porta a Paneveggio, , parto in direzione di Malga Bocche: (1945 metri) …fa piuttosto freddino 4°C a 1500m….Si cammina attraverso strada forestale.che si snoda interamente nel bosco, impiegando circa un’ora per arrivare alla malga. Pur nella sua semplicità ,in questa strada forestale , lo scenario è a dir poco “suggestivo”….Il bosco avvolto nella nebbia, le cornacchie con i loro gracchiare e i cervi molto vicini ma “invisibili”che bramiscono rendono l’atmosfera molto particolare e a tratti inquietante
… Arrivo alla malga , ma il paesaggio è praticamente inesistente in quanto avvolto dalla nebbia. Ricordo ampi pascoli con mucche e cavalli , le Pale di San Martino in primo piano, e le cime del Lagorai….
Poco prima di Malga Bocche si gira sulla sinistra (segnavia n. 626): e la salita è dolce A un certo punto si raggiunge un pianoro con un bivacco sempre aperto (Bait de le Vedele): s’ignora una traccia di sentiero che sale alla sinistra del bivacco (segnalazione scarsa) e si prosegue diritti al centro della valle, fino a raggiungere i 2253 metri del lago di Bocche, in un contesto ambientale di rara bellezza.Da adesso in poi (il cielo rasserena) la salita sarà su terreno granitico dove la vegetazione scompare , camminando tra trinceramenti e postazioni praticamente fino alla vetta.Impressionante il numero di fortificazioni lungo questa via…A quota 2560 metri si trova il bivio per la forcella Juribrutto da dove si vede in basso il bellissimo lago omonimo.
Ormai la cima è vicina, si cammina sempre tra trincee e filo spinato fino ad arrivare al capitello in legno, recintato anch’esso di filo spinato. Il panorama è grandioso!!!! Andando in ordine, alle spalle del crocifisso, si vede sotto Passo San Pellegrino, circondato a sinistra dalla catena dei Monzoni e a destra dalla cresta di Costabella, e a seguire la Marmolada.. Nell’altro versante Pale di S.Martino in primo piano e catena del Lagorai…e molto altro….
Il percorso prosegue su segnavia 628 in direzione della forcella di Bocche.:Da visitare sotto la cima la cittadella militare austriaca nei pressi del bivacco Jellici, Riprendendo il sentiero di ritorno 628 si scende lungo un trincerone e il sentiero di fa più ripido e sconnesso rispetto al percorso affrontato in salita: giunti ai 2543 metri della forcella Bocche si prende il segnavia 633 in direzione dei laghi di Lusia:. si scende ancora altri 200 metri di quota, e si arriva ai due laghi di Lusia dove nei pressi del secondo lago si trova il bivacco Redolf. Seguendo poi segnavia n. 621 si arriva nuovamente a malga Bocche dove questa volta il panorama è stupendo e sgombero da nuvole. Si riprende la strada forestale percorsa all’andata: che porta al parcheggio dove avevo lasciato l’auto.
In sintesi: bellissima e lunga escursione (7 ore senza pause camminando di buon passo) con dislivello di 1250 m circa , molto remunerativa dal punto di vista storico e paesaggistico. Allego un po’ di foto…..