Paesaggio patagonico: Lago di Lusia superiore
Esplorazione per
vecchie mulattiere della grande Guerra. In località Colvere, nella Catena di Bocche (Trentino) vi erano postazioni campali a difesa delle postazioni di prima linea, con dei
cannoni da 120mm che erano stati rimossi dal
Forte Dossaccio e dal
Forte Someda e portati in quota, sistemati in cannoniere di cemento armato. Le postazioni di artiglieria erano integrate da baraccamenti e da postazioni di osservazione verso il Passo di San Pellegrino, dove iniziava il fronte italiano.
Passo S. Pellegrino da una postazione corazzata sul Doss Colvere
Bivacco Colvere
Cannoniera, sullo sfondo il Gronton: si nota il basamento circolare per il pezzo di artiglieria
Trinceramenti
Le gallerie scavate nella roccia
Un bunker, sull'architrave la scritta "Erbaut 1917" (costruito)
Iscrizione all'interno delle gallerie
Tali postazioni erano collegate coi
campi trincerati di Fango sul fondovalle e, tramite un apposito collegamento telefonico, con l’
osservatorio delle Zigolade sul versante opposto della Valle di San Pellegrino. Parto dal parcheggio dell'impianto del Lusia e imbocco la
forestale fino al Rif. Rezila, anche qui le devastazione boschive di Vaia sono tristemente evidenti dopo 3 anni. Proseguo per forestale fino al piccolo altopiano dell'
ex malga Colvere, dove vicino al nuovo bivacco (si apre solo telefonando col cellulare) ci sono le cannoniere di cemento armato.
La Valle di S. Pellegrino, nel cerchio rosso il Dosso di Colvere con le fortificazioni e le cannoniere
Dalle cannoniere parte un
sentiero trincerato, recuperato anni fa, che porta sul
Doss di Colvere in circa 10-15 minuti, dove c'era un osservatorio blindato sul passo S. Pellegrino e, poco più in alto, altre postazioni in gallerie con un discreto sviluppo e varie aperture verso il
Passo S. Pellegrino e verso
Cima Malinverno.
Vista verso il Passo S. Pellegrino, dove erano attestate le truppe italiane
Gallerie scavate nel Dosso di Colvere
Un'altra iscrizione nella roccia
Uno degli ingressi
Le gallerie hanno un discreto sviluppo, con diverse aperture e feritoie
Trinceramento
Bivacco Colvere
Da Colvere proseguo per forestale
fino al bivio col sentiero, una bellissima mulattiera selciata di guerra, segnavia 634, che risale il fianco della montagna attraverso boschi e radure con larghi zig zag. La vista si fa grandiosa man mano che mi alzo di quota, con vedute spettacolari sul
Gruppo del Catinaccio e sul
Gruppo del Latemar.
Vista verso il Gronton
Veduta verso il Cantinaccio
La magnifica mulattieria di guerra
Salendo verso Forcella Lusia
La mulattiera scollina una dorsale e quindi scende nel vallone del "Ciadinon" dove sale il sentiero dal fondovalle, diretto verso la
Forcella Lusia m 2364, percorsa da trinceramenti e resti di baracche della Grande Guerra.
Salendo verso forcella Lusia m 2364
Resti di baraccamenti alla forcella, al centro la dorsale del Gronton percorribile col sentiero attrezzato
Mi affaccio dalla forcella verso i Laghi di Luisia e il bivacco Redolf, a dx il Lagorai nord orientale
Vista verso le Pale
Forcelletta con vista sulle Pale e sul Lagorai, al centro il Passo Colbricon
Lago di Lusia, a sx il Gronton e a dx Cima Bocche
Un ultimo sforzo per
risalire per tracce di mulattiere il promontorio che nasconde la vista su uno dei laghi più belli, con vista sulle spettacolari Pale di S. Martino in tutto il loro splendore in questa mite e limpida giornata ottobrina.
Sembra di essere in Patagonia, invece siamo in Trentino
Dalla dorsale verso Forcella Lusia col Catinaccio che spunta sullo sfondo
Ancora uno sguardo estasiato sulle Pale
Scendo di nuovo al biv. Redolf e risalgo il breve dislivello fino al
Passo a quota 2428 con altri resti di baraccamenti e trincee della Grande Guerra in questo che era un punto strategico di accesso
dal passo Lusia fino a Cima Bocche.
Resti di baraccamenti
Mulattiera di guerra
Baracche di guerra con il Lagorai sullo sfondo
Ora mi attende una lunga discesa verso il fondovalle, percorrendo le antiche mulattiere di Guerra, come questa costruita dalla "
Pionier Kompanie 101" nel 1915 come testimonia questo cippo lungo il sentiero. Escursione facile tecnicamente di circa 21 km di sviluppo, con dislivello di circa 1200 m coi vari saliscendi.