Sentiero (poco) attrezzato del Gronton
Vagolando sulle mappe nelle tetre serate invernali avevo adocchiato da tempo il solitario e ignoto
Lago del Gronton 2287, nella
Catena di Bocche. Appena la neve è andata via ho deciso di andare a vedere. Per complicare un po’ le cose mi sono messo in testa di cercare il
sentiero militare della Grande Guerra segnato su alcune mappe e sulle vecchie IGM, che sale dal versante nord.
La salita a sx per la vecchia mulattiera della Grande Guerra, a dx la dorsale del Gronton
Parcheggio in località
Fango, qualche km sotto
Passo S. Pellegrino. Qui è stato fatto un interessante recupero di
trinceramenti austriaci, che si raggiungono con due comode e distinte passeggiate. Lungo il percorso ci sono tabelle descrittive. Faccio una visita veloce ai trinceramenti a sud della strada e poi parto.
I tabelloni esplicativi sui trinceramenti in loc. Fango
I trinceramenti recuperati
Foto d'epoca
Foto d'epoca dei soldati nei trinceramenti sotto Passo S. Pellegrino
Postazione di fucileria
Vista sul gruppo dolomitico del Catinaccio
Il bellissimo bosco salendo al Ciadinon
L’obiettivo minimo è raggiungere il lago, con la speranza di poter poi proseguire per la mulattiera militare che sale alla dorsale del Grontonel. Di qui, neve e pericoli permettendo,
traversare al Gronton e fare il sentiero attrezzato compiendo un anello. Per precauzione, ho con me ramponi, piccozza e imbrago.
La meravigliosa radura del Ciadinon con la piccola baita, sempre aperta
Il bellissimo baito
Raggiungo la meravigliosa
radura di Ciadinon 1875, che non conoscevo, dove c’è una magnifica baita (aperta) accanto al ruscello. Che posto da sogno! Le paline del sentiero vanno su dritte verso la forcella Lusia (o Cajerin), io invece svolto a est, innesto il GPS del cello e vado
a caccia della mulattiera della Grande Guerra.
La fantastica radura del Ciadinon
Capisco subito che sarà dura. Si intravede ogni tanto nel prato, con le file di sassi selciati, ma la perdo numerose volte. Andando a intuito e osservando attentamente il terreno, la ripiglio varie volte ma man mano che salgo il canalone si impenna e al posto del prato c’è un bosco sempre più fitto,
vegetazione alta di rododendri e ontani che nasconde ogni traccia. Provo a insistere seguendo il GPS, sono perfettamente sulla mulattiera ma sul terreno non c’è più nulla, solo sfasciumi e un
macereto sempre più ostico. Lascio quindi perdere la traccia del GPS e salgo a intuito cercando di passare dove la vegetazione è meno ostile.
Trovo un corridoio nella vegetazione ostile risalendo il corso di questo rio spumeggiante
Con discreta fatica e sudando come un bue raggiungo la
fascia rocciosa verticale che fa da barriera. Se non c’è un passaggio sono fregato. Ravanando un po’ lo trovo in corrispondenza di un rio che scende spumeggiante sulle rocce. Costeggiando il corso d’acqua riesco a salire abbastanza agevolmente per balze di prato,
fino a intercettare il sentiero più in quota. In pochi minuti raggiungo quindi la bellissima conca con il
Lago del Gronton 2287, piccolo ma splendido specchio d’acqua.
Lago del Gronton
Vista sul Latemar
Lago del Gronton in una splendida conca
Qui faccio una sosta per rifiatare e fare il punto della situazione. La neve verso il Gronton è poca, c'è soprattutto nei canalini, e non dovrebbe essere un problema. Dopo sosta panini riparto e ritrovo subito la
mulattiera militare che sale con larghi zig zag, abbastanza visibile, su per il ripido costone. In alcuni punti è stata cancellata da franamenti ma con un po’ di intuito la si ritrova poco più a monte.
Riprendo a salire per il vecchio camminamento della Grande Guerra e mi alzo di quota
La pendenza aumenta,
il costone diventa esposto, gli zig zag si fanno più stretti e ripidi ma ormai raggiungo una piccola dorsale, attraversando la quale mi avvicino
sotto la cresta che unisce Gronton e Grontonel. Cresta che è abbastanza spaventevole: lunga e tormentata, con una serie di balze rocciose verticali con baratri paurosi. Ho idea che sarà ardua traversare.
La cresta verso il Gronton: da dove cristo si passa?
Salendo verso il Grontonel
Rovine della Grande Guerra lungo l'esposta dorsale del Grontnel
I notevoli trinceramenti lungo la dorsale del Grontonel
In ogni caso cerco di seguire ancora la mulattiera, che diventa sempre più vaga mano mano che mi avvicino alle rovine di guerra, trinceramenti e resti di baracche. Sembra impossibile raggiungere il filo di cresta,
vagando tra le baracche di guerra la traccia diventa franosa e molto esposta. Punto allora diritto alla cresta scavalcando varie macerie e
cercando di evitare i tratti più esposti. Quando arrivo in cima, una piacevole sorpresa: la dorsale sull’altro versante è piuttosto ampia, disseminata di
poderosi trinceramenti con vista verso il
Passo S. Pellegrino,
Cima Juribrutto,
Cima Bocche. Spettacolare!
Trinceramenti dorsale di Grontonel, sullo sfondo Cima Juribrutto e a dx Cima Bocche
Vista sui Monzoni con Cima Vallaccia e Cima Malinverno, sullo sfondo il Catinaccio
Veduta su Passo S. Pellegrino, Catena dei Monzoni e Gruppo della Marmolada
Vista verso i Monzoni con lo Spitz de Tariciogn, sullo sfondo il Gruppo del Sassolungo
Visito un po’ di trincee e faccio foto, ma il pensiero ora è
riuscire a traversare fino al Gronton, cosa nient’affatto scontata. Individuo sul filo di cresta un
camminamento selciato: è bellissimo ma molto esposto,
in alcuni tratti è franato e bisogna fare molta attenzione a non volare di sotto. Arrivato a questo punto, decido di provare a passare.
La traversata per il crinale verso il Gronton appare rognosissima...
Lungo la cresta tra le rovine di guerra
Dentro le trincee
Sguardo all'indietro verso il Grontonel, si intravede sul costone la mulattiera della Grande Guerra salita in precedenza
La cresta verso il Gronton si affila, con precipizi ai due lati...
Scalinate di guerra sui precipizi
Con molta attenzione lo seguo con circospezione, pronto a fare dietro front se c’è troppo pericolo.
Ci sono molti chiodi nella roccia dove all’epoca della guerra c’erano evidentemente delle funi di protezione. Ma ora non c’è nulla: il
camminamento prosegue tortuoso verso il Gronton, aggirando torrioni di roccia, insinuandosi in esili cenge a precipizio su costoni quasi verticali. Con molta calma riesco a passare, ed è con grande sollievo che
arrivo nei pressi del Gronton a quota 2590, dove intercetto il
sentiero attrezzato che sale da Forcella Bocche. Metto l’imbrago e via, l’ora si fa tarda e non so come è il percorso e se troverò neve.
Vista verso il Grontonel con la traccia di salita a "zete" ai trinceramenti della cima, sullo sfondo la Catena dei Monzoni e il Sassolungo
I tratti attrezzati in realtà, scoprirò in seguito, sono pochissimi: in gran parte il percorso si snoda, senza alcuna protezione, per ardite cenge e
camminamenti esposti su baratri piuttosto inquietanti.
L’ardito camminamento fu realizzato dagli austriaci come presidio della cresta del Gronton, dalla quale contrastare eventuali avanzate del nemico. Il sentiero è abbastanza largo, da mezzo metro a un metro, non difficile, ma è
vietatissimo inciampare o è la fine.
Eccomi sul sentiero attrezzato del Gronton
Sguardo tra i precipizi sul Lago del Gronton
Scalinate
Lungo la cresta del Gronton, si scorge uno dei due laghi di Lusia
Con attenzione percorro il sentiero per cenge esposte, che cala gradualmente di quota:
circa a metà si incontrano resti di baraccamenti, scalinate in pietra ancora perfette dopo 100 anni. Raggiungo senza danni
Forcella Lusia o Cajerin 2363, scendo al
Bivacco Redolf 2335 in riva al
Lago Lusia a fare qualche foto, quindi ritorno sui miei passi e inizio la lunga ma bella discesa fino alla radura del Ciadinon, quindi alla macchina per la stessa via dell’andata.
Camminamento in cengia col brivido.... vietato inciampare!
Spuntano le Pale all'orizzonte
Altro tratto esposto
Scalinata
Resti di baracche
Scalinate ancora perfette dopo un secolo
In vista della forcella Lusia o Cajerin
Giro bellissimo ma impegnativo, molto sudato. Si può semplificare evitando la ravanata a cercare la vecchia mulattiera della Grande Guerra, raggiungendo il lago direttamente dal sentiero che sale a Forcella Cajerin. Difficile ed esposto il sentiero dal Grontonel al Gronton. Il Sentiero attrezzato del Gronton non è difficile ma è piuttosto esposto, in gran parte per nulla protetto da corde fisse e quindi richiede molta attenzione. Il fondo terroso o con ghiaino lo rende piuttosto insidioso. Sviluppo 16 km per 1000 m di dislivello circa
Vista sul Bivacco Redolf, sullo sfondo la Catena del Lagorai
Scalinate
Laghi di Lusia con Cima Bocche sullo sfondo
Bivacco Redolf
Dai pressi del bivacco verso la Catena del Lagorai
Il percorso: a sx salita, a dx diesesa