Valle di Valacia con le poderose e spettacolari torri di dolomia
Immersione dolomitica stavolta, nel
Gruppo dei Monzoni. Non sono mai salito dalla impervia
Valle di Valacia da nord, ed è venuto il tempo di colmare questa lacuna. Risalgo in auto la
Valle di S. Nicolò (Fassa) e proseguo per la
Val dei Monzoni dove però esiste un
divieto a quota 1600. Percorro a piedi la strada forestale fino alla bella forra seminascosta, che non avevo mai notato (!) quindi fino ai ruderi dell'ex Baita Monzoni dove si stacca il
segnavia 635.
Verso il Buffaure
L'avvicinamento sotto poderose pareti di roccia
La forestale termina e inizia un bel sentiero nel bosco
Ci sono ancora splendide fioriture
Con un lungo traverso verso ovest, dapprima per strada forestale quindi con sentiero, arrivo al
bivio col 615 posto nell'impluvio della Val Valacia. Il sentiero sale tra rocce e bosco rado fino ad una gola dove c'è un facile tratto attrezzato per superare alcune balze rocciose, quindi fino al bellissimo
Bivacco Zeni posto su un spettacolare poggio a quota
m 2100.
Il bivio col sentiero che sale al Bivacco Zeni
Una comitiva di tedeschi mi precede, loro andranno a fare la ferrata a Cima Dodici
Vista verso il Gruppo del Catinaccio
La valle si restringe in una gola con delle balze rocciose, che si superano facilmente grazie a un cordino
Gruppo Sassolungo
Eccomi al Bivacco Zeni, con un paesaggio da levare il fiato!
Dal bivacco vista su Fassa
La prima cosa che guardo è lo spaventoso canalone che dovrei risalire fino a Forcella Valacia: fa veramente paura! Sembra quasi verticale: ma confido che, come spesso accade, poi avvicinandosi le cose siano più facili di quel che sembrava da lontano. Dopo una piccola pausa al bivacco riparto e riacchiappo sul primo ghiaione una coppia che mi precedeva.
Lo vista spaventosa del canalone da salire
La valle è qualcosa di fantastico, difficilmente descrivibile, spero che le foto almeno dicano qualcosa... Si sale fino ad una conca verde, circondati da possenti pareti di roccia che chiudono un anfiteatro invalicabile. Unico passaggio per l'appunto il canalone. La salita diventa ben presto faticosa, anzi faticosissima, la traccia è molto labile per ghiaie mobili. E man mano che si sale peggiora.
In fondo la terrificante ghiaione
Dentro il micidiale canalone
La pendenza è ripida, ma il peggio sono le ghiaie mobili
Il tratto finale
Visto da sopra
Sul "muro" finale è una sofferenza, è uno dei peggiori ghiaioni mai fatti. Pietre e ghiaia che si muovono appena si fa un passo, alternati a costoloni terrosi compatti sui quali è difficile reggersi in piedi.
Si sale penosamente, cercando di indovinare la via meno rognosa. Purtroppo la esile traccia di salita è rovinata da quelli che scendono scivolando a balzelloni tra le ghiaie. Dopo un salita calvario che sembra non finire mai, eccomi alla
Forcella Valacia 2468. Attenzione anche a scendere dalla parte opposta, il
canalino è fangoso e si scivola, c'è qualche cordino che aiuta a stare in piedi.
Finalmente fuori dalll'orrendo ghiaione, la vista si apre verso Cima Undici, la mia mèta
Qualche fioritura nonostante la stagione avanzata
Discesa dalla forcella verso il fondovalle
Abbandono i miei occasionali compagni, loro scendono verso il rifugio, io ora torno a salire verso Cima Undici
Il paesaggio quasi claustrofobico dentro anguste gole rocciose della prima parte della gita, cambia ora radicalmente
Vista verso Forcella Costela
Torno a salire per un facile sentiero, indicato da tabelle, per
Cima Undici o Sas da le Undesc. Un facile traversone per bei costoni prativi con grandiosa vista verso la
Catena dei Monzoni, il
Gruppo di Cima Uomo e la
Marmolada. Arrivo in vetta senza alcun problema, con una grossa croce sormontata dalla "
Madonna del Fuoco". Il tempo nel frattempo si è annuvolato, mangio quindi un boccone e tiro il fiato. Il sole va e viene ma fa quasi freddo.
Sass Morin in basso con Marmolada e Cima Uomo sullo sfondo
Fioritura di Aconito
Dalla cima gli spaventosi baratri a picco su Valacia
Cima Undici con vista sul Gruppo del Sassolungo
Vista su Moena e il Catinaccio
Inizio a discesa perché il tempo pare assai incerto e temo lo sguazzo traditore. Torno giù per lo stesso sentiero dell'andata, volevo visitare il
Sass Morin ma sarà per un'altra volta.
Arrivo al Rif. Vallaccia e mi fermo per un caffè.
Rifugio Vallaccia
Squarcio verso le Pale sullo sfondo
Vista sul Catinaccio, in basso il Sas da le Doudesc (Cima Dodici)
Nuvolaglie avvolgono la Marmolada
Neanche a farlo apposta al Rifugio torna fuori il sole
Verso Punta del'Ort
Mi fermo per un caffè
Visto il tempo che pare ristabilirsi, decido di allungare un po' il giro andando a esplorare le belle praterie sotto il Sass Morin. C'è un bellisismo valloncello che digrada verso valle con una piccola baita. In cima alle rocce, gli alberi si sono incredibilmente "arrampicati" dando forma ad un paesaggio davvero bizzarro e fiabesco.
Il valloncello poco a monte dll rifugio
"Alberi climbers"
Dal mini altopiano sotto al Sass Morin torno a valle con una traccia di sentiero
La strada che scende a Malga Monzoni purtroppo è stata devastata da un allargamento incomprensibile che ha fatto strage di piante
Ma possibile non riescano a star fermi per un anno o due? Ogni volta è una brutta sorpresa, in questi angoli meravigliosi si aprono continuamente ferite nuove, bah...
Baita solitaria con vista su Cima Malinverno
Scendo verso il fondovalle
Malga Monzoni
Il sole cala alle mie spalle illuminando la Punta de l'Ort
Ultima foto con le ultime luci
Un bellissimo giro per una salita che ancora non conoscevo, nel magico mondo dolomitico dei Monzoni: il percorso è abbastanza impegnativo, specialmente il ripido canalone alla forcella, veramente faticoso, anche se non ci sono grossi pericoli. Cima Unidici ultra panoramica, può essere raggiunta facilmente anche dal Rif. Vallaccia evitando la salita mortale del ghiaione. Sviluppo 16 km, dislivello circa 1000 metri.
Il percorso