Autore Topic: Critica ragionata al Progetto Translagorai  (Letto 25815 volte)

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Offline AGH

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Re:Critica ragionata al Progetto Translagorai
« Risposta #15 il: 03/10/2018 10:47 »
Abbiamo recuperato il documento "TRANSLAGORAI proposte per l’ipotesi progettuale di valorizzazione del percorso"
E' un documento corposo di 140 pagine, non ci risulta sia mai stato pubblicato, ci sono dentro molte info interessanti su quel che vogliono fare (guarda caso questo documento non era noto, ergo si pubblicano solo le informazioni che convengono...)
Invito tutti a esaminare il documento e a evidenziare i punti più salienti e magagne varie, con speciale riferimento a Malga Lagorai per la quale è prevista la trasformazione in ristorante

https://drive.google.com/open?id=1O0xK3tNuptjMz3nOWIjqWNf_kPey-pIl
« Ultima modifica: 03/10/2018 10:50 da AGH »
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Offline pianmasan

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Re:Critica ragionata al Progetto Translagorai
« Risposta #16 il: 03/10/2018 16:49 »
Ho letto quasi interamente il documento, scorrendo in modo superficiale solo i rilievi strettamente tecnici che alla fin fine si ripetono.
Alcune osservazioni immediate.
L'unico punto tappa interessante non si tocca (rif. Manghen).
Nel documento postato da AGH il 25/8 sono citate anche altre strutture (malga Valsolero, malga Cadinello ecc.) che qui non appaiono.
Solo il rif. Baita m. Cauriol è, a mio avviso, funzionale alla TLG.
Per quanto riguarda malga Lagorai, mi pare che l'aspetto turistico-ricreativo - il danno maggiore - venga solo sfiorato.
Forse non erano richieste agli estensori del documento (tecnici progettisti), ma valutazioni di impatto ambientale zero.
Noto infine un'esposizione infarcita di errori e sgrammaticature >:(.
Rileggerò con calma il tutto.
A voi

Offline AGH

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Re:Critica ragionata al Progetto Translagorai
« Risposta #17 il: 03/10/2018 17:31 »
Translagorai, Andrea Castelli: "I soldi!"
Ho chiesto al noto attore trentino Andrea Castelli se era disposto a farci un video in difesa del Lagorai. Eccolo!
Grazie Andrea! :)

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Offline kobang

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Re:Critica ragionata al Progetto Translagorai
« Risposta #18 il: 03/10/2018 18:51 »
Bella sintesi del Castelli e bella la tua iniziativa.
Temo che alla fine dovremo fare una resistenza "materiale".......

Offline AGH

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Re:Critica ragionata al Progetto Translagorai
« Risposta #19 il: 03/10/2018 22:00 »
Bella sintesi del Castelli e bella la tua iniziativa.
Temo che alla fine dovremo fare una resistenza "materiale".......

spero di no, ieri abbiamo incontrato la vicepresidente Sat, Elena Guella, ne riferiremo al più presto appena è pronto il verbale
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Offline simonegirar

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Re:Critica ragionata al Progetto Translagorai
« Risposta #20 il: 03/10/2018 23:09 »
spero di no, ieri abbiamo incontrato la vicepresidente Sat, Elena Guella, ne riferiremo al più presto appena è pronto il verbale
Addirittura!
Quà si va a pestar calli grossi eh! :)
Libero come il software che uso.

Offline pianmasan

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Re:Critica ragionata al Progetto Translagorai
« Risposta #21 il: 10/11/2018 20:44 »
Alcune considerazioni sull’incontro pubblico promosso dalla SAT riguardante la valorizzazione della TransLagorai, al quale ho assistito giovedì sera.
Sala stracolma, molta gente in piedi. L'incontro è durato tre ore.

Vado in ordine sparso, senza calcare la mano sui termini, che saranno volutamente eufemistici. Mi scuso per il disordine dell’esposizione. Non entro nel merito dell'argomento, tanto sapete già come la penso.

Dirigenza SAT - in primis la presidente - piuttosto confusa e incerta nelle risposte, molto spesso evasive e autocelebrative (SAT ha sempre difeso,… è stata in prima linea per… ecc.).
Lo sapevamo già (anche se non sempre è stato così, vedi ferrata del Castel di Bombasel, come ricordato da socio SAT di Cavalese, che ha rilevato l'assenza della SAT al tempo) .
La gente (noi), chiamiamola così, vuole capire con chiarezza il comportamento della SAT in QUESTA particolare occasione!
Vigileremo, saremo attenti, abbiamo posto dei paletti… mah…
Non solo. Di questo megaprogetto non si è capito ancora se è stato firmato o se è tuttora in fase di esame da parte delle commissioni SAT. Le commissioni!!! Credo stiano lavorando già da agosto. Ma qui non voglio polemizzare, ammetto che debbano prendersi del tempo per un’analisi approfondita dei documenti progettuali.
Risposte evasive, dicevo. A richiesta chiara e netta del signore di Cavalese, capello bianco (Vaia?) “Può la SAT ritirare la propria approvazione almeno per quanto riguarda malga Lagorai?” non è seguito un no o un sì. Solita nebbiolina, te vedo e no’ te vedo.

Spiace poi che un espertissimo e apprezzato sentierista come Tarcisio Deflorian si affanni a dimostrare che perdere 500 metri di dislivello non rappresenta un problema (i sassi rotolano sempre in giù o qualcosa del genere). Che il sentiero “Achille Gadler” (f.lla Valmaggiore-f.lla Colbricon) può essere degnamente sostituito dalla variante sud Miesnotta-Valcigolera, “che è bellissima” e… transita alla malga Miesnotta di sopra, valorizzata. Alzi la mano chi se la sente di perdere Cece, Valon, Slavaci, biv. Moro, Ceremana, la parte più selvaggia della TLG. Infine che i pascoli di malga Lagorai sono in estate disseminati di tende dei translagoraisti. Ripeto... mah...

Deluso, molto deluso dall’ex presidente Bassetti, presente tra il pubblico, che ha richiamato il popolo della SAT all’unità! Ma se è proprio questo progetto, che egli stesso ha dichiarato (o ammesso…) di aver approvato, che divide, anzi, crèpa. Richiamo all’unità tardivo, suggerito certamente anche dagli interventi estremamente critici di molti satini.

Il nostro Kobang ha parlato due volte. Prima, con una tirata per evidenziare i giochi di potere che scorrono, e nemmeno troppo profondi, sotto il lucente manto del progetto. Secondo intervento più ecologista, romantico e direi quasi poetico, per ricordare il patrimonio che lasceremo a chi verrà dopo di noi: ha chiamato il Lagorai con un bellissimo termine: “santuario”, che io leggo come luogo dove riponiamo le nostre cose sacre, alle quali teniamo in particolar modo.
Altri interventi rimarchevoli quelli di alcune battagliere satine, che hanno “richiamato all’ordine”, diciamola così, il tavolo della dirigenza con toni assai accesi e accorati.

Molte altre riflessioni ci sarebbero da proporre. Le lascio a chi di noi era presente. Termino con una nota di speranza, vale a dire la promessa di altri incontri come questo. Serviranno? Noi ci saremo!

Offline kobang

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Re:Critica ragionata al Progetto Translagorai
« Risposta #22 il: 11/11/2018 20:14 »
Brao Pian!
Te me hai fat sparagnar la relazion!
Ho passato un gratificante we in baita,pien de mestieri,ma con gran soddisfazione per averli portati a termine;ergo non ho scritto un tubo.
Mi sono piaciuti tutti gli interventi,solidamente argomentati,con prese di posizione nette e con domande tanto puntuali quanto....puntute.
La direzione SAT si è trovata davanti ad una plateale maggioranza di persone contrarie al "progetto",tutte preparate e determinate.
Non si imputa alla SAT alcun ruolo esecutivo o decisionale,visto che proprietà e soldi non sono i suoi,ma che si schieri come SUO DOVERE contro gli interventi proposti:è il minimo se non vuole perdere tantissimi soci oltre alla onorabilità del passato.

Offline AGH

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Re:Critica ragionata al Progetto Translagorai
« Risposta #23 il: 12/11/2018 06:47 »
Leo hai fatto due bei interventi davvero, grazie. E grazie Pian per il resoconto. Nella serata mi pare sia emersa chiaramente la forte contrarietà anche di molti satini. Ora resta da capire cosa farà Sat, se ne terrà conto o si ostinerà a difendere questo progetto demenziale

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Offline AGH

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Re:Critica ragionata al Progetto Translagorai
« Risposta #24 il: 12/11/2018 10:47 »
Il mio punto di vista sulla serata, che ho pubblicato sul gruppo facebook "Giù le mani dal lagorai", non riesco a seguire forum e social :(
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Il punto sulla serata SAT
Anzitutto il metodo. Non si può essere chiamati a un confronto serio su un progetto già deciso, firmato, finanziato e già iniziato. Avevamo concordato con Gigi Casanova, ambientalista storico di Mountain Wilderness, un intervento congiunto anche in rappresentanza del nostro gruppo, per evitare interventi disordinati ma anche per impedire che la serata fosse una sorta di scontro frontale tra “noi” e “loro” (che non c'è stato).

Questo tipo di scontro non ci ha mai interessato: abbiamo sempre criticato il Progetto Translagorai, non la SAT in quanto tale e neppure i suoi rappresentanti. All’ultimo momento (ingenuità nostra) abbiamo saputo che gli interventi sarebbero stati rigidamente organizzati: 2 minuti di intervento per ciascuno, a gruppi di 3, a cui sarebbero seguite le riposte. Quindi l’intervento di Gigi che avevamo preparato è saltato. Con questa impostazione la serata era chiaramente sbilanciata. SAT ha parlato liberamente per un’ora abbondante illustrando le sue ragioni: gli intervenuti alla serata invece, da bravi scolaretti, hanno potuto fare solo stringate domandine, che poi erano talvolta eluse nel blocco delle risposte.

Nonostante questo, ed è la cosa assolutamente positiva della serata, è emersa chiaramente una forte contrarietà al progetto da parte di molti iscritti SAT. Ora sarà difficile continuare a sostenere che contro la Translagorai siamo solo noi “quattro scalmanati” su Facebook: il dissenso c’è, forte, e riguarda anche la base degli iscritti. Che non sono stati informati adeguatamente e quindi nemmeno consultati su un progetto così importante.

E’ sembrato chiaro a tutti che le rassicurazioni della dirigenza non hanno convinto nessuno: si è firmata una cambiale in bianco, e questa è stata una ingenuità enorme a dir poco, considerando gli attori in gioco e i loro interessi politici, economici e commerciali. Nessuno mette in dubbio o ha mai messo in dubbio la buona fede e l’onestà di chicchessia: ma è un fatto che ancora prima di partire SAT si è vista imporre nel progetto l’inserimento di un nuovo ristorante a Malga Valsolero, poco sotto Passo Manghen, come ha affermato lo stesso Deflorian: se questo è il “controllo” del progetto che ha SAT, si salvi chi può!

In precedenza SAT si è fatta costruire sotto il naso una nuova via ferrata a Bombasèl, mentre i loghi della società impiantistica del Cermis campeggiano sulla segnaletica SAT (!) nella zona di Lago Lagorai e perfino nella valli limitrofe. Non sarà sua responsabilità diretta, e va bene, ma come si vede le forzature sono gravi e continue. E su queste forzature non si sono sentite in passato prese di posizione chiare e decise: sulla nuova ferrata al Castel di Bombasèl c’è stato un silenzio assordante (come su quella precedente in Paganella, realizzata anche in quel caso dagli impiantisti), sui cartelli “sponsorizzati” al Lago Lagorai e zone vicine c'è stato addirittura un tentativo di giustificazione dovuto ad un “errore” della Provincia. Intanto, sugli stessi cartelli, una “manina” ha aggiunto anche le tabelle per i percorsi in bicicletta-MTB.

Comprendiamo che sia difficile fronteggiare gli interessi più o meno occulti, ma nel momento in cui sfugge il controllo bisogna prendersi la responsabilità di tirarsi fuori, come fu fatto sacrosantamente anni fa per i sentieri in Paganella. Altrimenti si diventa complici.

E’ davvero incomprensibile l’ostinazione con cui si continua a difendere questo progetto che fa acqua da tutte le parti, a cominciare dalla clamorosa mancanza di qualsiasi valutazione di impatto ambientale.

Ed è il colmo che chi ama la montagna debba difendere in qualche modo il Lagorai da un progetto firmato dalla SAT, che invece dovrebbe essere un alleato e l’attento custode. La dirigenza dovrà farsi un serio esame di coscienza: considerare se vale davvero la pena mettere a repentaglio la credibilità del sodalizio, costruita in tanti anni di storia e anche di battaglie ambientali, per promuovere dei ristoranti in Lagorai!

Se non sarà così, SAT porterà una grave responsabilità nell’aver consentito lo sfruttamento commerciale dell’ultimo santuario naturale rimasto in Trentino, tradendo il suo stesso statuto che ha tra gli obiettivi principali la tutela dell'ambiente.
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Infine mi siano consentite, a margine, due parole sul mio ruolo: ho sempre sostenuto che il Progetto Translagorai non deve assolutamente essere una mia battaglia personale o di pochi altri: sarebbe triste e anche vagamente demenziale se lo fosse. Ho sempre auspicato invece una reazione di resistenza diffusa, specie da parte dei fiammazzi, sul cui territorio insistono le minacce più gravi. Chi mi conosce un po’ sa che non cerco la ribalta, da persona schiva quale sono cerco anzi di evitarla. Se non fosse stato in ballo il Lagorai, che amo visceralmente da sempre (come si può facilmente desumere dalle migliaia di escursioni pubblicate sul forum di escursionismo che gestisco da 12 anni), molto probabilmente non mi sarei mai imbarcato in quest'impresa.

Se posso rivendicare un piccolo merito è stato quello di essere, da semplice cittadino, il granello di sabbia che inceppa il meccanismo, la miccia che accende il fuoco. Usando i vituperati “social”, denigrati sistematicamente come infidi luoghi virtuali pieni di scemenze e di fake news. E’ la prima volta in Trentino che si riesce a concretizzare una battaglia ambientale di questa portata, aggregando migliaia di persone a cui è stata data voce. E’ stato commovente vedere l’impegno di tanti nel dare un contributo alla causa, piccolo o grande che fosse.

A tutti va dunque il mio enorme e riconoscente GRAZIE. La battaglia è appena cominciata. L’unione fa la forza. Non molleremo.

In foto: la sala SAT gremita di pubblico, in molti hanno dovuto restare fuori
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Offline fililu

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Re:Critica ragionata al Progetto Translagorai
« Risposta #25 il: 12/11/2018 21:09 »
Grazie ancora AGH......

Offline danj

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Re:Critica ragionata al Progetto Translagorai
« Risposta #26 il: 12/11/2018 21:44 »
Riporto qui un altro intervento di Agh sul gruppo "Giù le mani dal Lagorai"....


Com'è difficile
Si parla e spesso straparla di trasparenza delle amministrazioni, anche per il caso Lagorai si tratta di un progetto nato e tenuto (volutamente?) in sordina, di cui c'è stato ben poco di trasparente. L'opinione pubblica ne ha avuto contezza solo a giochi fatti, a fine agosto, quando erano almeno due anni che ci stavano lavorando sottobanco. Se si sa qualcosa di più compiuto su questo progetto, modestamente, lo si deve a questo gruppo che ha sollevato la questione e ha cercato di informare a fare chiarezza. Online non esiste quasi nulla e quel poco che c'è non è affatto esauriente: il progetto appare come un grande buco nero. Abbiamo scoperto, con sgomento, che non esistono piani economici né valutazioni di impatto ambientale. Altri documenti li abbiamo ottenuti solo con la richiesta per l'accesso agli atti. Nessuno degli enti interpellati ha risposto entro i 30 giorni previsti per legge, Tesero e Predazzo solo dopo il sollecito, Telve ha affermato addirittura di aver perso la mail via Pec, o meglio di non averla mai ricevuta (!).

Per tutti quelli che credono sia tutto semplice, acquisiti faticosamente i documenti poi viene la parte difficile, cioè leggerli e capirli. Per i lavori a Valmaggiore nessuno era riuscito a vedere in anticipo i progetti, nel frattempo i lavori sono già iniziati. Quindi dopo la richiesta di accesso agli atti e' arrivata nella casella mail una "spataffiata" di 25 documenti in pdf, sostanzialmente disegni tecnici chiaramente ben poco comprensibili al normale cittadino, quindi è stato necessario mostrarli ad un professionista, in questo caso l'ottimo arch. Ivo Cestari che gentilmente si è prestato ad una disamina assieme ad alcuni colleghi. Ecco le sue conclusioni, qui c'è il link ai documenti https://drive.google.com/open
Ora passeremo tutti i documenti a un legale per un ulteriore controllo degli iter burocratici e amministrativi.
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Abbiamo controllato l'iter delle autorizzazioni, e su quello non ci sono appigli. Abbiamo fatto successivamente altre considerazioni e approfondimenti: se in un primo tempo pensavamo a delle deroghe urbanistiche (di competenza del consiglio comunale), abbiamo scoperto poi che queste deroghe non ci sono state e quindi non possiamo "denunciare" approvazioni preventive e iter accelerati.

Le "ombre" alla fine sono queste;
1) L'edificio della casera viene individuato con delle schede di inquadramento urbanistico (schede del patrimonio edilizio montano e norme) al n.169. In tale scheda si prevede che la categoria di intervento delineata dal PRG sia RISANAMENTO CONSERVATIVO. Questa categoria di intervento è abbastanza restrittiva sulle modalità di recupero edilizio del manufatto (non sono andato a leggere le norme specifiche del PRG di Predazzo, ma tutte rispondono a linee guida abbastanza comuni) e obbligherebbe il progettista ad interventi più simili ad un restauro dell'esistente che a delle sostituzioni (tipo solai o coperture). Anche eventuali nuove aperture (finestre) sono di solito MOLTO limitate. E' possibile inoltre eliminare superfetazioni (tipo il bagno attuale aggiunto successivamente con un nuovo volume). Di punto in bianco invece la categoria di intervento diventa quella della RIQUALIFICAZIONE /RISTRUTTURAZIONE EDILIZIA che di fatto dà più libertà di intervento. Questo passaggio da una categoria all'altra non ci risulta affatto chiaro, specialmente se si confronta con gli esempi quotidiani, che tutti bene o male riscontrano, quando si deve fare un intervento su una casa in tutela ambientale dove "ti fanno le pulci" sul disegno di un parapetto in legno o sul materiale dei serramenti (ad esempio).
Esiste poi un’ulteriore scheda dove il medesimo edificio rientra nella tipologia MALGA "D" per la quale è prevista la "sopraelevazione completa della copertura per un’altezza complessiva di 60 cm" al fine della coibentazione della medesima e per recuperare l'eventuale utilizzo dei sottotetti.
Possibilità che viene sfruttata dal progettista per ottimizzare i 20 posti letto e i bagni al piano superiore.

Nello stato di fatto il sottotetto viene indicato come "dormitorio" e una targa commemorativa posta all'esterno dell'edificio risalente al 1974 sembrerebbe dimostrare che effettivamente quello spazio venisse utilizzato come tale (a discrezione del gestore della malga).
2) La medesima scheda dice poi che il manto di copertura di queste malghe è realizzato in scandole di larice e sottolinea che questa peculiarità è MOLTO IMPORTANTE DAL PUNTO DI VISTA PAESAGGISTICO. Orbene, nel progetto invece si dichiara che poichè l'esistente manto è costituito la lamiera graffata color grigio e, come tale, viene riproposta nuovamente. Di sicuro la lamiera non è originale e riproporla è in contrasto col “L'IMPORTANTE DAL PUNTO PAESAGGISTICO utilizzo delle scandole in larice”, che costano ovviamente molto di più e richiedono una manutenzione costante.
3) Nella relazione tecnico illustrativa infine si dà per scontato, nella premessa, che "l'obiettivo è di soddisfare l'esigenza dei numerosi turisti ed amanti della montagna che intendono avere un punto base per le escursioni lungo la catena del Lagorai.........e costituisce il punto base per guadagnare le cime più importanti della catena". (Serve veramente dormire a 10 minuti da Predazzo per raggiungere le importanti vette?).
Successivamente, nel paragrafo "Obiettivi", invece, si dichiara che gli interventi “sono rivolti al recupero di volumi destinati all'agricoltura (?), che con il mutare delle esigenze hanno variato la destinazione originaria e sono in situazione di degrado” (!).
La conseguenza è che sia quindi giusto intervenire a servizio delle molteplici attività agrituristiche. Mi viene da pensare che se l'avessero utilizzata come luogo per rave party, sarebbe stato giusto quindi trasformare la malga in discoteca. Un po’ come il Forte di S.Rocco a Villazzano, che per anni è stato utilizzato per festini di “giovini scapigliati” e che quindi, ora, non vada più restaurato come Forte austroungarico per farne un museo o per testimonianza storica, ma trasformato in Parco Divertimenti: la politica può tutto e magari l'idea funziona, ma almeno un pò di analisi e di dibattito pubblico si dovrebbe fare....).
Nella "IIlustrazione degli interventi sulla casera" si passa con disinvoltura dal risanamento alla riqualificazione e ammodernamento per invece sfruttare i finanziamenti "presumibilmente della PAT" per "recuperare stanze e servizi igienici essenziali per turisti ed escursionisti che affrontano la classica Translagorai (!!!)..... ripristinando la caldera a testimonianza storico-culturale di un'attività casearia tipica delle malghe di montagna" (usa sorta di piccolo museo a beneficio dei turisti in infradito che arriveranno con i SUV per vedere come vivevano gli uomini dei boschi....).

4) Nessun progetto o qualcosa di più rispetto alle opere di urbanizzazione riportate nell'ultimo punto della relazione del progettista circa l'adeguamento delle opere di captazione dell'acqua potabile, l'interramento del serbatoio di stoccaggio ed adeguamento del sistema di potabilizzazione, l'interramento di un sistema di vasche per la depurazione delle acque reflue, previa predisposizione di una adeguata perizia geologica (ma non le chiedono sempre prima???).
5) Non hanno consegnato nessun disegno né del recupero della porcilaia come ricovero delle bestie, né della realizzazione della centralina elettrica che pur richiedono svariate migliaia di euro di spesa.

Ribadisco quindi che secondo me è stato fatto tutto in fretta per non perdere l'occasione da parte dei Comuni interessati, di farsi finanziare altissime percentuali delle spese per il recupero edilizio di patrimonio esistente con il pretesto della valorizzazione della Translagorai, che sappiamo bene non c'entra nulla con questi interventi. Ovvero: L'Europa mette in palio soldi per progetti di rilanci turistici, noi abbiamo la Translagorai che è nata spontaneamente 40 anni fa e non certo progettata, ci appropriamo di questa splendida realtà, la lanciamo sul mercato e con i soldi trovati sistemiamo un pò di malghe dei comuni limitrofi, mangiandoci sopra e trasformando le malghe in trappole acchiappaturisti.
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Offline danj

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Re:Critica ragionata al Progetto Translagorai
« Risposta #28 il: 16/11/2018 08:19 »
Critica alla critica.

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