Autore Topic: TransLagorai, oltre 3,6 milioni di euro per riqualificare il percorso  (Letto 84953 volte)

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Offline kobang

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Ben detto,Dizzy!
Quanto poi a questa smania di rendere facile e accessibile qualunque luogo a chiunque,personalmente resto contrario.
Lo si è fatto,ad altri livelli,addirittura con l'Everest ed i risultati sono visibili a chiunque:spese folli,limitazioni burocratiche,affollamento,sporcizia,contrasti con la popolazione locale,cadaveri disseminati sui percorsi,truffe di agenzie e società di elisoccorso.....
Ma chi l'ha detto che quelli che non vogliono faticare,rischiare una notte malcomoda o una lavata di pioggia,debbano per forza fare percorsi come la translagorai?
Ma che stiano fuori dale p...e ,o si mettano a studiare per poi praticare la montagna!
Non c'è niente di democratico nella pratica alpinistica,niente è dovuto a tutti,al di fuori di quello che ciascuno riesce a fare con le forze , la preparazione e la motivazione che ha.
Io so di non essere all'altezza di una spedizione a 8000 e non ci penso proprio a truccare le carte per mettere una vetta himalayana nel carnet.
Più umilmente, chi vuole affrontare trecking un pò impegnativi,si prepari adeguatamente ed accetti rischi e disagi che facilmente dovrà fronteggiare.
Certo è che la politica amministrativa in zona continua a costruire offerte per stuzzicare la domanda,ma questo comporta lo snaturare aree preziose ed uniche,appunto come il Lagorai.

Offline baizox

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Ben detto,Dizzy!
Quanto poi a questa smania di rendere facile e accessibile qualunque luogo a chiunque,personalmente resto contrario.
Lo si è fatto,ad altri livelli,addirittura con l'Everest ed i risultati sono visibili a chiunque:spese folli,limitazioni burocratiche,affollamento,sporcizia,contrasti con la popolazione locale,cadaveri disseminati sui percorsi,truffe di agenzie e società di elisoccorso.....
Ma chi l'ha detto che quelli che non vogliono faticare,rischiare una notte malcomoda o una lavata di pioggia,debbano per forza fare percorsi come la translagorai?
Ma che stiano fuori dale p...e ,o si mettano a studiare per poi praticare la montagna!
Non c'è niente di democratico nella pratica alpinistica,niente è dovuto a tutti,al di fuori di quello che ciascuno riesce a fare con le forze , la preparazione e la motivazione che ha.
Io so di non essere all'altezza di una spedizione a 8000 e non ci penso proprio a truccare le carte per mettere una vetta himalayana nel carnet.
Più umilmente, chi vuole affrontare trecking un pò impegnativi,si prepari adeguatamente ed accetti rischi e disagi che facilmente dovrà fronteggiare.
Certo è che la politica amministrativa in zona continua a costruire offerte per stuzzicare la domanda,ma questo comporta lo snaturare aree preziose ed uniche,appunto come il Lagorai.
Quoto in pieno, io pur essendo della zona non sono ancora riuscito a farlo, a questo punto mi dovrò dare una mossa... Che tristezza però, tutto in funzione del Dio denaro...

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Offline AGH

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articolo su l'Adige 28 agosto
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Offline AGH

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La risposta di Sat, 29 agosto 2018
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Peccato che Sat accusi i contestatori di essere "pretestuosi" (ma a che scopo?) ma non spieghi affatto come potrà essere "sostenibile" un ristorante da 40 persone e 20 posti letto al Lago Lagorai. Come avverranno gli approvigionamenti? Per la strada militare della grande guerra? Che rimarrà intatta come è ora o sarà "adeguata"? O forse con l'elicottero? E per l'energia elettrica e l'acqua? Neppure per lo smaltimento dei rifiuti e dei reflui si fa il minimo cenno. Eppure non sarà un problema da poco, visti il numero degli ospiti. Manca infine qualunque piano economico di sostenibilità.

Cioè si spendono 750.000 euro senza sapere se la struttura starà in piedi economicamente. Sapete come finirà? Avvieranno la gestione con qualcuno, che poi mollerà perché non ci sta dentro. A quel punto arriverà il salvatore: la società di impianti del Cermis. Che la rileverà ovviamente a prezzo ribassato. Con tanti saluti a un santuario naturale rovinato e perso per sempre.
« Ultima modifica: 02/09/2018 10:26 da AGH »
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Offline kobang

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Pur appartenendo ad una famiglia di satini fin dalle origini del sodalizio,ho abbandonato la SAT ormai da molti anni,proprio da quando ha iniziato a cedere sempre più sul fronte della tutela ambientale.
Prima con le ambigue posizioni rispetto alle piste da sci,poi con le ferrate,ora con questi progetti di pura speculazione finanziaria,spacciati per valorizzazioni.
La dirigenza SAT gioca a fare la sprovveduta innocentina,ben sapendo quali sono le reali finalità del progetto translagorai!
Un motivo potrebbe essere nel progressivo invecchiamento anagrafico dei soci,quindi l'idea di rendere tutto più comodo e accessibile potrebbe essere appetibile;se si guardano le foto sui vari notiziari locali riguardo iniziative o gote SAT,emerge la presenza di ultrasessantenni con pochi elementi di mezz'età e pochissimi popetti.Non hanno saputo includere i giovani e il sodalizio appare sempre più un geriatrico.
Non escludo poi altri motivi di sudditanza verso i cosiddetti poteri forti,quale la possibilità di qualche percorso in politica o amministrazione a titolo di riconoscenza.
O si arriva ad una forte mobilitazione,magari anche con l'appoggio di MountainWilderness,WWF,Lega Ambiente,FAI ecc, o la vedo dura.
Il Gilmozzi certo non trascura la mietitura di consensi che avrà dalla valle,in prossimità delle elezioni ed in una politica autoreferenziale  basata sul do ut des,queste son cose che contano.
 

Offline AGH

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Il Gilmozzi certo non trascura la mietitura di consensi che avrà dalla valle,in prossimità delle elezioni ed in una politica autoreferenziale  basata sul do ut des,queste son cose che contano.

certamente sì! Ridicolo poi quando esaltano "l'unità d'intenti" con cui si è approvato il progetto: c'è una torta da 3,6 milioni da spartire, chi volete che dica "no", non vogliamo i soldi?
Comunque vedete che non rispondono nel merito delle obiezioni, perché non hanno argomenti, ed è difficile averli con queste premesse...
« Ultima modifica: 02/09/2018 12:37 da AGH »
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Offline Man

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Davvero demoralizzante questo modo di (non) argomentare nel merito da parte di SAT.  >:(

Al limite del surreale poi che ripetano a destra e a manca l'obiettivo di minimizzare l'impatto ambientale, quando da un lato non si dice una parola sulla logistica degli approvvigionamenti/smaltimenti, mentre d'altro si tratta a priori la creazione di qualsiasi struttura nuova (anche minimale come puo' essere un bivacco) come portatrice di un impatto inaccettabile.

Peraltro, anche senza dettagli sulla logisitca, uno si puo' fare un'idea se e' piu' impattante un bivacco nuovo o un ristoro da 40 coperti e 20 posti letto...
Aut tace aut loquere meliora silentio (taci o di' cose che siano migliori del silenzio)

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Peraltro, anche senza dettagli sulla logisitca, uno si puo' fare un'idea se e' piu' impattante un bivacco nuovo o un ristoro da 40 coperti e 20 posti letto...

ma infatti è una assurdità: che impatto può avere un bivacco con poche persone per volta, rispetto a un ristorante con 40 persone e 20 posti letto?
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Offline AGH

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A pensar male si fa peccato ma ci si indovina quasi sempre! :)))
Lo strano caso dei cartelli Sat sponsorizzati dalla società impiantistica del Cermis...

http://www.ildolomiti.it/cronaca/2018/il-caso-dei-cartelli-sat-sul-cermis-con-la-pubblicita-dellalpe-il-secondo-logo-e

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Offline simonegirar

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Sono sempre più stupito che a rispondere sia la SAT centrale, mentre tutte le sezioni SAT, stanno con la testa sotto la sabbia, e ancor di più sul fatto che a questo punto non c'è nemmeno un appoggio politico o associativo sul quale fa rconto per avere difesa delle proprie ragioni.
L'unica che funziona sempre a quanto pare è rompere i cojoni ai sordi e muti.
Libero come il software che uso.

Offline AGH

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Eccoli i "valorizzatori"... nuova pista e nuovo rifugio al Cermis... verso Bombasel e verso Lago Lagorai...
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Offline Man

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A me da' anche un po' fastidio che vieni (o il forum viene) etichettato come "ambientalisti" - il che da' l'idea di un gruppo semi-politico di attivisti organizzati in modo permanente per fare campagne su temi ambientali, il che ovviamente non e'.

Avrei preferito che l'articolista parlasse di "appassionati", o "conoscitori", o "frequentatori" del Lagorai. Gente che non ha un'agenda politica, insomma, e che e' semplicemente molto preoccupata di quel che sta succedendo in questo caso specifico.

(Anche la risposta di SAT parlava di argomenti "pretestuosi", quasi che tu avessi chissa' quali interessi nascosti da perseguire!)



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Offline PassoVeloce

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A pensar male si fa peccato ma ci si indovina quasi sempre! :)))
Lo strano caso dei cartelli Sat sponsorizzati dalla società impiantistica del Cermis...

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 ::) boh...non capisco.. Hanno fatto una delibera di approvazione della doppia numerazione ... però le tabelle "sono state realizzate dalla società Alpe Cermis d'intesa con la Sat" per ovviare all'errore nella delibera..
Però mi risulta che i cartelli siano fatti e distribuiti dalla Sat Centrale.. ok ci può stare la doppia numerazione.. ma il logo?
Tanto ormai non si guarda più niente pur di portare i turisti comodamente seduti fino a qualsiasi destinazione.. vedi val di Rabbi!

Offline bandurko

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Eccoli i "valorizzatori"... nuova pista e nuovo rifugio al Cermis... verso Bombasel e verso Lago Lagorai...
La cronologia delle notizie che si susseguono è perlomeno "curiosa". Ci dobbiamo aspettare altre puntate a breve probabilmente e una volta messe insieme le tessere del puzzle non resterà molto del Lagorai che oggi conosciamo.
È un po' come se fossero improvvisamente accorti che esiste un nuovo filone da sfruttare e hanno deciso di dare il via alla costruzione della miniera: purtroppo nell'unico modo che conoscono.

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Offline kobang

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Molti ricorderanno i ripetuti "assalti" tentati al Lagorai fin dagli anni 90....
Ora evidentemente ci sono le condizioni di "forza" per portare il fieno a casa.
La tragedia è anche nel fatto che gli equilibri ecologici sono molto più fragili di 30 anni fa e la cosa evolve in peggio.
Togliere un solo albero,una sola sorgente,oggi,ha un peso enorme e provoca danni irreversibili.
Questo sfacelo è ingiustificabile anche sotto il profilo finanziario:si sacrificano risorse non rimpiazzabili e si spendono soldi,in buona parte anche pubblici,per un'orizzonte operativo limitatissimo nel tempo e comunque a aleatorio!
La possibilità di far "rendere" economicamente un'area che dipenderà dall'innevamento,per un tempo tale da giustificarne la realizzazione è, a dire poco, un azzardo da casinò.
L'ambiente,principale vittima di queste iniziative,è un bene comune:lo si sacrifica per scelta di pochi ed a beneficio di pochissimi;il tanto sbandierato indotto o volano economico a favore della popolazione locale lo abbiamo mai visto negli ultimi decenni?
Dove mai sarà finito visto che ad ogni stagione deve intervenire il denaro pubblico per ripianare i debiti degli impiantisti?
Non parliamo poi dei contributi eterni agli imprenditori della ricettività turistica...
Tutto questo è solo un'ennesimo esproprio a favore di chi,in vario modo, riesce a mungere la scrofa della politica.
La maliziosa definizione di "ambientalisti" è una ulteriore conferma della assoluta sudditanza della "stampa di regime" alla politica provinciale,a prescindere da colori e partiti.
Il termine in se non è certo riduttivo od offensivo,ma è il modo in cui viene connotato che lo rende spregiativo.
Per modificare questa concezione economica servirebbero due cose,ormai assenti sul mercato:onestà intellettuale ed impegno civile