17 - 18 - 19 agosto: CATINACCIO - SASSO PIATTO
Io, mio fratello e Denis decidiamo di intraprendere questo percorso a lungo progettato, ma non così puntigliosamente da non concedere varianti...
1° giorno (17/08/2012)
Partiamo da casa tardi per impegni lavorativi di uno di noi - Denis
Arriviamo a Pera di Fassa e prendiamo al volo (AL VOLO) il pullmino delle 16 direzione Gardeccia dove siamo alle 16.30 circa.
Dal Passo delle Scalette col sent. 583 - percorriamo la bella e pianeggiante val di Lausa in fondo alla quale il sentiero si impenna fino al passo di Lausa 2711 dove si apre il mondo e poi il sent 583 si abbassa piano piano fino a raggiungere il rifugio Antermoia vicino all'omonimo lago.
Sta scurendo quindi il paesaggio col lago immerso nella valle d'Antermoia è meno bello del previsto, in 3 orette abbiamo raggiunto il rifugio dove il simpatico gestore affiancato da una poco gradevole (quanto poco professionale) signora ci fanno accomodare a terra per la notte visto che il rifugio è pieno (la signora ci minaccia pure di lasciarci senza cena...) MAH!
2°giorno (18/08/2012)
Siamo consapevoli della sgambatina che ci aspetta oggi ma preferiamo comunque non cedere all'ansia che ci ruberebbe il gusto ed il senso di questi giorni in montagna...
Partiamo con calma dopo la spartana colazione in rifugio e prendiamo i sent 580 che inizialmente pianeggiante costeggia la parte finale dell vallata d'Antermoia fino al passo di Dona tempestata di marmotte grandi e piccole, dove inizia a scendere (sent 578) in direzione della Val Duron.
Ora il comodo 532 (praticamente strada sterrata) percorre pianeggiante la bellissima quanto frequentata Val Duron fino al rifugio Micheluzzi
Questa valle vista dal Micheluzzi sembra una cartolina... la valle è verdissima, con un torrente che vi scorre sul fondo e le casette di legno sparse qua e la ed i fischi delle marmotte tutto intorno; sulla cornice i bianchi monti del gruppo del Catinaccio, fanno contrasto con la verde valle illuminata da una giornata strepitosa con un cielo azzurrissimo, rendendo il quadro molto suggestivo. Davvero un posto incantevole.
Dal Micheluzzi parte il saentiero che ripido ripido (ma per foruna nel bosco almneno nel tratto iniziale) si inerpica fino ai piedi del Sasso Piatto. Giungiamo così alla malga sasso piatto dove le mucche al pascolo rubano tutta la poca ombra disponibile. Troviamo un angolino dove rifocillarci e valutare sulla cartina il lungo percorso.
Da qui inizierà una parte di tragitto parecchio frequentato in quanto facilmente raggiungibile dal passo Sella verso il quale ci stiamo dirigendo.
comunque... proseguiamo sul pianeggiante 557 superando velocemente i rifugi Sandro Pertini, Frederich August e Valentini al quale facciamo un'altra sosta guardando il terribile pendio che ci aspetta... il sentiero 525 che raggiunge il rifugio Demetz (dove arriva anche la funivia
) posto nella forcella Sassolungo.
il 525 è una vera inferno. Ripidissimo su ghiaia, col sole delle ore puiù calde che ci martella. In poco più di un km guadagnamo 500 metri di dislivello ed arriviamo in cima belli cotti.
Godiamo del bel panorama tutto intorno e della Marmolada che ci saluta da lontano, ma sono posti troppo frequentati e decidiamo quindi di rimetterci subito in cammino scendendo il versante opposto. Altra discesa su ghiaioni.
Raggiungiamo il rifugio Vicenza, incastrato tra le rocce, dove ci scoliamo una meravigliosa birrazza. Ambiente austero, solo rocce. Si sente che siamo in Alto Adige qui, quasi tutti parlano solo tedesco. Chiediamo info al gestore poichè il giro era solamente ipotizzato, per cui decidiamo man mano che proseguiamo dove pernottare. Valutiamo di essere ancora in forza per cui decidiamo di proseguire (forse merito della birra
) in direzione del rifugio Sasso Piatto col ripido 526.
Arrivati nel fondovalle, siamo ormai vul versante opposto del Sasso piatto, quello N. Prendiamo il comodi 527 che lentamente sale guadagnando quota chiudendo l'anello intorno al Sasso Piatto e portandoci al "rifugio".
La scelta di andare al rif. Sasso Piatto si rivelerà più che azzeccata, il rifugio Sasso Piatto non è un rifugio, bensì un vero e proprio albergo; niente a che vedere con i rifugi di montagna. Abbiamo la possibilità di fare una doccia calda ( AH CHE BEL!!!!), cena con menu alla carta, anche qui dormiamo a terra ma su materassi veri e propri ed è comodo come il mio letto.
La colazione al mattino è super abbondante, la gestione affabile e simpatica...e spendiamo solo 5 euro in più rispetto all'Antermoia. MAH!
3°giorno (19/08/2012)
Anche oggi tappa lunghetta, non come ieri ma comunque diverse ore.
Dal rifugio parte il comodissimo sentiero 4 (indicato in alcune cartine come 594), resta pianeggiante per diversi chilometri lasciando godere della vista dall'alto sulla bella val Duron e sulla Marmolada sullo sfondo.
ci godiamo appieno il sentiero e la compoagnia di mucche e cavalli sparsi qua e là.
Superato il passo del Duron, a nord dell'omonima valle, il sentiero si trasforma in ripida strada (la stessa che avevamo percorso ieri in direzione del Micheluzzi) ma stavolta la percorriamo in direzione opposta, verso il rifugio Alpe di Tires.
Dal rif parte il sentiero 3A (554) che sale verso il passo di Molignon su rocce.
Giunti al passo, proseguiamo ancora un po' fino ad intravedere il rifugio Principe, siamo tornati nella zona del Catinaccio.
Dal passo si vede quella che credo essere la Valbona; impressionante depressione ad imbuto, la percorriamo sul fianco per risalire dal versante opposto fino a raggiungere il frequentatissimo rifugio Principe dove i nostri sogni di solitudine si infrangono. Ci godiamo una meritata birra (e stavolta la beve anche mio fratello
) godendoci il pensiero della traversata di questi tre giorni... Ci fermeremo molto poco però perchè il sole è davvero aggressivo.
Procediamo così a passo spedito lungo la valle del Vajolet ed all'omonimo rifugio decidiamo di concederci una pastasciutta, direi meritata, al termine di questi giorni tra i monti.
In un'altra mezz'oretta siamo al Gardeccia chiudendo l'anello iniziato un paio di giorni fa.
Posti, neanche a dirlo super favolosi.
SCUSATE la lungaggine ed eventuali inesattezze.
le foto appena riesco.
Daniele.