La traversata completa da P.Palade a Rabbi ha uno sviluppo all’incirca di 40 chilometri con un dislivello in salita di circa 2520 metri (con l’altimetro ne abbiamo misurati 2700 e rotti) perché il sentiero è molto vario;
Il pezzo più duro è infatti la salita al lago Luco, poi costeggiando il lago ci si dirige verso la cresta sud-est dove si può salire alla cima del Luco; il sentiero invece scende e in costa aggira il monte fino alla cresta sud-ovest, lì c’è anche un bivacco di cui però non conosco il nome, tenuto molto bene.
Si continua quindi verso il passo Castrin con una bella discesa, poi, si risale verso il malghet di Cloz e successivamente verso malga Kessel, alla base della Vedetta Alta;
si ricomincia a salire e aggirato il monte Ometto in costa, si entra nella lunga valle dell’Alpe di Brez, in fondo alla quale si trova il passo SammerJoch con il laghetto;
con qualche saliscendi si passa la cresta della cima Lavazze per poi scendere decisamente verso malga Valle; il bivacco che avevo trovato qualche anno fa è chiuso perché in fase di ristrutturazione.
Si risale per tagliare in costa M. Slavazzaie proseguendo verso il bivacco forestale Cemiglio, anche questo molto ben tenuto ed ordinato;
Si riprende a salire decisamente a mezza costa e poi con lunga traversata si arriva alla malga Masa Murada .. completamente distrutta .. sul posto si sta costruendo una malga molto più grande con l’impiego di una grossa teleferica per il trasporto materiale; ci sembrava strana la costruzione di una struttura del genere senza una strada di accesso
.
Da lì, si sale al passo Binasia, nei pressi del Monte Pin e, ridiscesi verso la malga Binasia, ci aspetta una lunghissima traversata a mezza costa (circa 7 km), con continui saliscendi e con poche indicazioni (il sentiero non è molto frequentato in questo punto), fino alla malga Bordolona Alta.
Dopo un ultima salita di circa 330 metri, e questa è veramente la più dura
, si arriva al passo Palù (m. 2412); ora il sentiero scende fino alla malga Palù e, seguendo sempre il n.133 si arriva sulla forestale che porta a Penasa in val di Rabbi (m.1200).
Devo dire che dai miei compagni non mi aspettavo una determinazione simile soprattutto da Selig, che quando si mette in testa un obbiettivo non glielo schioda nessuno;
non conosco molti maschi che gli starebbero al passo, mi sa che le donne in montagna non hanno mezze misure, o passeggiano tranquille oppure sono turboreattori