Traversata del monte Baldo: 14 - 16 luglio 2011
Primo Giorno: Da Caprino Veronese al rifugio Telegrafo
Dislivello: Salita m. 1800 circa
Tempo: ore 6.00 circa
Prendiamo il primo treno da Rovereto al mattino che ci porta a Verona dove arriviamo intorno alle 7. Di lì con i mezzi pubblici arriviamo a Caprino Veronese dove inizia la nostra avventura.
Dovevamo essere in 3 ma all'ultimo momento, uno si ammala e ci da buca; io e mio fratello decidiamo di intraprendere la traversata comunque.
A Caprino (m. 253), non senza difficoltà (a causa di lavori in corso) troviamo il sentiero 662 che sale ripido fino al monte Telegrafo, sappiamo che la tappa sarà interamente in salita, con un dislivello non indifferente.
Il sentiero ripido ed inesorabile sale sopra l'abitato di Rubiana e dopo un paio d'ore di splendide vedute del Lago di Garda dall'altura, entra fortunatamente nel bosco e anche se perdiamo la visuale del lago, questo ci permette di ripararci un po' dal sole che inizia a farsi sentire di brutto.
Piano piano il sentiero si addolcisce e ci troviamo così alla Bocchetta di Naole (m.1648) vicina al Forte militare che rimane ad una quota leggermente superiore rispetto il sentiero.
Dalla Bocchetta è facile riconoscere sul fianco del colle i Rifugi Fiori del Baldo ed il rifugio Chierego e sulla cima successiva si inizia ad intravedere il rifugio Telegrafo nostra prima meta.
Qui alle Bocchette di Naole si incrociano i sentieri che salgono da Castelletto e da Ferrara Monte Baldo (punto di partenza per chi vuole fare la traversata del Baldo guadagnando un pochino di tempo e dislivello).
Dalla bocchetta ai primi due rifugi (1911 m) posti vicini alla seggiovia (estremamente vicini tra di loro - saranno 500 metri) il sentiero è solamente un falsopiano, mentre per raggiungere il Telegrafo il sentiero prima si inerpica per poi ridiscendere dal versante Ovest del monte (c'è l'alternativa ma molto più esposta sull'altro versante).
Raggiungiamo così, al termine del primo giorno di marcia, il rifugio Telegrafo, ove le stelle alpine la fanno da padrona.
Secondo giorno: Dal rifugio Telegrafo al rifugio Altissimo
Dislivello: Salita m. 754, Discesa m. 850
Tempo : ore 5.30
Percorso tranquillo si deve solo prestare attenzione ad alcuni punti un pochino esposti. Piena di bellissimi panorami e super affollata di camosci e stelle alpine. Per quasi tutta la mattina non abbiamo incontrato nessuno.
Molto affollato solamente nei pressi della stazione della funivia che sale da Malcesine dove i turisti in sandali ed infradito ci guardavano con espressione interrogativa.
Dal rifugio Telegrafo si prende il sentiero 651 che passando sotto le creste ci porta alla forcella Valdritta.
Si procede in leggera salita alla cima Val Finestra, si passa per il versante orientale di Cima del Longino e si arriva alla Cima delle Pozzette.
Si scende poi verso Bocca Tratto Spino dove si trova la stazione della funivia e il rifugio-ristorante “Baita dei Forti” (m. 1720).
Da qua si prende la comoda mulattiera che in circa 40 minuti porta alla Bocca di Navene, dove (purtroppo) si prosegue su asfalto per alcune centinaia di metri, fino a trovare il sentiero che sulla sinistra si addentra nel bosco e che sale verso la cima del Monte Altissimo.
Si sale il fianco meridionale del Monte Altissimo e dopo un’oretta e mezza (noi ci abbiamo messo 50 minuti) si raggiunge il rifugio Altissimo Damiano Chiesa.
Voltandoci indietro ormai non si scorge neanche il monte Telegrafo, ma solo cime che si susseguono lungo il fianco del lago di Garda.
Terzo giorno: Dal rifugio Altissimo a Mori - casa
Dislivello : Discesa m. 1856
Tempo : ore 5 circa
Tappa di discesa, parecchio lunga e monotona.
Si scende per il largo crestone del Monte Altissimo e si raggiungeil sentiero che con un veloce zig-zag porta alla finew della "val del Parol".
Percorsa tutta la bella e pianeggiante valle, si raggiunge malga Campei (ora bed & Breakfast) e continuando in discesa si raggiunge l'abitato di Festa di brentonico.
Su strada asfaltata, si prosegue la discesa oltrepassando gli abitati di Castione e Sano.
Ragggiungiamo così Mori dove una doccia bollente ci attende e la stanchezza per un lungo viaggio si fa sentire tutta.