Tappa 4: Dal rifugio Garibaldi al rifugio Bedole.
Anche questa mattina partiamo piuttosto presto, verso le 6 e mezzo e all'ombra ci dirigiamo in fila dietro a un nutrito gruppo di caiani verso il passo del Venerocolo (3136m), verso quota 2850m calziamo i ramponi e proseguiamo su neve verso il passo, che ci immette sulla vedretta del Pisgana, il panorama è commuovente. I caiani saliranno l'adiacente cima del Venerocolo, mentre noi proseguiremo soli verso il passo Venezia e cima Venezia (3290m) che raggiungeremo prima delle 9. Ci fermiamo a fare la seconda colazione in presenza di tutto il ghiacciaio dell'Adamello e poi discendiamo per ripido pendio verso N verso il passo Valletta (3190m ) è possibile anche ritornare brevemente verso passo Venezia e scendere al passo Valletta per pendii più dolci. Dal passo Valletta per ancora qualche centinaio di metri scendiamo su neve e poi, purtroppo, il paesaggio torna ad essere la pietraia classica granitica che in un paio d'ore abbondanti per il sentiero 236 ci conduce al rifugio Mandron (2449m) al quale ci fermiamo per un paio di buone a rifocillarci e prendere il sole per poi scendere per comodo sentiero in neanche due ore al rifugio (1641m) e alla malga Bedole (1600m) dove, ci aspetta l'automobile di un amico che in comodi 70km passando per Tione, ci riporterà a prendere quella lasciata alla piana del Gaver verso il passo di Crocedomini.
Disl. circa 700m e sette ore di attività di passo medio e con pause.
Totali ore circa 33 ore di cammino per (spannometricamente) 4700m di dsl e 70km di sviluppo .
Escursione benedetta da tempo sempre perfetto, giornate lunghe e temperatura fresca (la notte in rifugio era freddino). Avendo la possibilità di dormire in rifugio (e volendo anche pranzarci a metà giornata) abbiamo portato poche vivande e in più abbiamo preso con noi oltre agli scarponi ramponabili e i ramponi, necessari per la traversata della vedretta del Pisgana, le scarpette da ginnastica, lo zaino all'incirca pesava poco più di una decina di chili. Essendo ad inizio stagione i ramponi erano consigliati anche se li abbiamo usati solo nell'attraversamento della vedretta, c'è da dire che i tratti innevati, soprattutto il primo centinaio di metri sotto la bocchetta Brescia (che è anche esposto) possono essere pericolosi in caso di neve dura.
L'alta via presenta parecchi semplici tratti attrezzati, alcuni anche lunghi, come la discesa al rifugio Lissone per la cresta dell'Ignaga, mai nulla di eclatante però sia in questo tratto che in altri, ad esempio la discesa dal passo del Premassone, l'esposizione c'è tutta e bisogna stare attenti dove si mettono i piedi.
1. Cartina dal passo Venerocolo al Bedole.
2. camera con vista.
3. cima del Venerocolo
4. ormai al passo del Venerocolo
5. la vedretta del Pisgana
