Dieci giorni fa ho percorso con un amico questo interessante giro ad anello che consente di collegare la catena dei Lagorai con il gruppo di Cima d' Asta. Si tratta di un percorso adatto a tutte le gambe, comprese quelle come le nostre che possono allenarsi solo saltuariamente, sia per i dislivelli non eccessivi che per la possibilità di viaggiare con uno zaino non troppo appesantito avendo l'opportunità di appoggiarsi ai rifugi.
Il percorso si sviluppa in tre tappe:
1^ tappa Passo Manghen -Rifugio Caldenave (26/6/2014)
Dopo aver lasciato l'auto nei pressi del rifugio al passo, abbiamo intrapreso la salita che porta verso la f.lla del Frate e la successiva f.lla di Ziolera. Passando dal versante rivolto a nord a quello meridionale si ha la sensazione di che ci sia un cambio di stagione e i versanti àncora abbondantemente innnevati lasciano il posto a distese di prati in cui la fioritura è nel suo massimo fulgore. Superata la forcella di Ziolera inizia un lungo tratto di discesa che percorrendo la valle di Montalon consente di attraversare i vari ambienti di un valle alpina dalle alte praterie densamente abitate da marmotte,ai prati delle malghe fino alla tratto inferiore stretto e scosceso dove cominciano ad affiorare rocce metamorfiche che indicano il passaggio dai porfidi dei Lagorai al plutone granitico di Cima d' Asta. Giunti in val Campelle imbocchiamo la valle di Caldenave lungo una forestale che dopo breve tempo lascia il posto ad un sentiero che costeggia il torrente e in circa un'ora e 30 ci conduce al rifugio che con nostra sorpresa è abbastanza popolato, visto le pessime previsioni meteo e il fatto che in tutta la giornata avessimo incontrato solo due persone. L'accoglienza è ottima e il gestore sa consigliarci su come proseguire l'escursione al meglio il giorno dopo.
II^tappa rif. Caldenave -rif. Conseria
Ripartiamo dal rifugio verso le 8 dopo aver deciso di applicare una variante sostanziale al percorso previsto. Il gestore ci scosiglia di proseguire lungo il percorso che prevede la risalita verso f. lla Orsera in quanto le condizioni di innevamento richiederebbero almeno l'uso dei ramponi è ci consiglia di risalire la valle dell'inferno fino alla f.lla delle Buse Todesche. Risalendo, l'innevamento aumenta e consci dei nostri limiti optiamo per un'ulteriore riduzione del percorso imboccando il sentiero L35 che scende verso il rifugio Conseria. Sicuramente una scelta che ci fa perdere gli aspetti storico paesaggistici più interessanti ma che ci consente di ammirare una piccola perla come il lago del Cengello. Arriviamo al rifugio nel primo pomeriggio dove siamo gli unici ospiti. Anche qui l'ospitalità è davvero ottima. Serata di pioggia e quindi di riposo.
III^tappa rif. Conseria -Passo Manghen
Partiamo alle 7.30 immersi nelle nuvole ma per fortuna cadono solo poche gocce. Superiamo passo Cinque Croci e giunti a Malga Val Cion iniziamo una salita molto dolce che ci condurrà alla forcella di Valsorda. Poco prima dei laghi delle Buse Basse, incontriamo due escursionisti accompagnati da un cane. Scambiamo poche parole illustrando i rispettivi itinerari senza immaginare che a breve ci saremmo nuovamente incontrati su questo forum.
A forcella Valsorda il paesaggio è ancora invernale e anche questa volta decidiamo per una variante al percorso: discesa verso malga Cazzorga e successiva risalita verso forcella Montalon per evitare i pendii ancora innevati. Marmotte e caprioli popolano la valle che risale alla forcella. Dalla forcella proseguiamo sul percorso della Translagorai fino a passo del Manghen dove concludiamo il nostro percorso dopo essere stati sorvolati dal volo di un aquila che sopra cima Ziolera cercava di sottrarsi a tre gracchi decisamente coraggiosi.
Un itinerario che, pur reinterpretato, ha offerto molti spunti di interesse naturalistico e storico e che merita di essere tenuto in considerazione da chi desidera immergersi in un ambiente che, dopo essere stato teatro della violenza e della follia del genere umano, oggi sa offrire momenti di pace per l'animo di chi lo percorre.