Autore Topic: Translagorai scialpinistica  (Letto 21182 volte)

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Offline enry69

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Translagorai scialpinistica
« il: 02/02/2013 10:00 »
Da diverso tempo ci sto pensando ma credo di non aver ancora "digerito" completamente l'argomento.
Eppure ultimamente l'idea mi viene sempre più spesso. Non bastasse, questo mese di febbraio, per chi non l'avesse già visto, sulla rivista del CAI Montagne 360, c'è un bel servizio di due trentini sull'argomento, corredato di magnifiche foto di posti che "noi" conosciamo moolto bene.
I dettagli dell'attraversata, sono disponibili anche nel loro sito...
http://ragoj.xoom.it/virgiliowizard/traversate
ci sto facendo l'ennesimo pensierino... ::)
"Tra le montagne mi sforzo di perfezionarmi fisicamente e spiritualmente. In loro presenza cerco di capire la mia vita, di neutralizzare la vanità, l'avidità, la paura. Esamino il mio passato, sogno il futuro e avverto in maniera particolarmente acuta il presente. Ad ogni impresa rinasco".  AB

Offline pianmasan

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Re:Translagorai scialpinistica
« Risposta #1 il: 02/02/2013 10:22 »
Sapessi quanti ne ho fatti io di pensierini...

Offline AGH

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Re:Translagorai scialpinistica
« Risposta #2 il: 02/02/2013 10:44 »
Bellissima traversata invernale, ma ci vogliono della palle di ferro, fisicamente e anche tecnicamente :)
Qua c'è anche il video


« Ultima modifica: 02/02/2013 10:49 da AGH »
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Offline pianmasan

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Re:Translagorai scialpinistica
« Risposta #3 il: 02/02/2013 10:58 »
Bellissima traversata invernale, ma ci vogliono della palle di ferro, fisicamente e anche tecnicamente :)
Qua c'è anche il video

<iframe width=\"853\" height=\"480\" src=\"http://www.youtube.com/embed/YWqcXGnWxB4\" frameborder=\"0\" allowfullscreen></iframe>
Per farla in quattro giorni serve un'ottima preparazione tecnica e atletica (lasciamo perdere il Nicolini, che è un mostro). Le 13 cime, per quanto vicine al filo di cresta, comportano sempre fatica supplementare e impegno tecnico (il Castel delle Aie non è semplicissimo nemmeno in estate...). Una traversata degna, se non di più, delle alte vie scialpinistiche delle Alpi occidentali.

Offline enry69

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Re:Translagorai scialpinistica
« Risposta #4 il: 02/02/2013 11:09 »
OK percorso fatto e rifatto in entrambe le direzioni.
Buona parte delle cime e dei canali nord già sciati.
Situazione bivacchi, baiti e malghe sotto controllo.
Daccordissimo sulla questione della preparazione tecnica. Ma non la farei più difficoltosa di quello che sembra dai.
Scegliendo accuratamente i percorsi, evitando cime e canalini rognosi, e riuscendo ad indovinare una finestra meteo favorevole (hai detto niente?!), di buono ci sarebbe da considerare che le grandi distanze quotidiane verrebbero coperte in larga parte da belle sciate...
Avrei più che altro bisogno di una finestra "moglie" :-[
Per tutto il resto, partirei anche domani o anche da solo
"Tra le montagne mi sforzo di perfezionarmi fisicamente e spiritualmente. In loro presenza cerco di capire la mia vita, di neutralizzare la vanità, l'avidità, la paura. Esamino il mio passato, sogno il futuro e avverto in maniera particolarmente acuta il presente. Ad ogni impresa rinasco".  AB

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Re:Translagorai scialpinistica
« Risposta #5 il: 02/02/2013 11:27 »
Credo che le difficoltà maggiori siano dovute ovviamente al tipo di neve che si incontra. Buona parte della percorrenza è fatta sciando, ma un'altra buona parte si fa a piedi scalando, traversando canalini, canaloni e tratti rognosi, il che porta via un sacco di tempo e anche parecchie forze fisiche

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Offline pianmasan

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Re:Translagorai scialpinistica
« Risposta #6 il: 02/02/2013 11:52 »
Quella che hanno fatto loro è impegnativa. Ad esempio, hanno traversato a nord dell'Hoabonti, quando potevano scendere in val Cava. Poi le creste di Palù, dal passo del Lago, anche non sono uno scherzo. Sono forti!
A parte l'impegno alpinistico, è l'organizzazione logistica che mi spaventa di più. In quattro giorni serve quello che serve per 4 giorni, per 6 o 7 le cose cambiano (e pesano).
Sulla guida del Girotto ci sono due percorsi della traversata; uno alpinistico e l'altro sci-escursionistico. Combinando i due si potrebbe ottenere un misto "abbordabile".

Offline AGH

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Re:Translagorai scialpinistica
« Risposta #7 il: 02/02/2013 11:58 »
Quella che hanno fatto loro è impegnativa. Ad esempio, hanno traversato a nord dell'Hoabonti, quando potevano scendere in val Cava. Poi le creste di Palù, dal passo del Lago, anche non sono uno scherzo. Sono forti!
A parte l'impegno alpinistico, è l'organizzazione logistica che mi spaventa di più. In quattro giorni serve quello che serve per 4 giorni, per 6 o 7 le cose cambiano (e pesano).
Sulla guida del Girotto ci sono due percorsi della traversata; uno alpinistico e l'altro sci-escursionistico. Combinando i due si potrebbe ottenere un misto "abbordabile".

sono forti senza dubbio. Ho visto che al posto delle picche hanno i bastoni attrezzati con puntali. Come sciatori non sono forse eccezionali ma hanno una notevole padronanza (che è fondamentale in una traversata simile). Da come si muovono si capisce bene che è gente con grande esperienza. A me spaventa l'impegno fisico e tecnico, per fare certi traversi o canalini o canaloni con gli sci bisogna avere un "fondo" atletico notevole. Perché se sei stanco le difficoltà si decuplicano. Orientamento e logistica non mi spaventerebbero più di tanto, essendo posti che conosco molto bene. Mi piacerebbe sapere però quanto pesavano i loro zaini :)
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Offline pianmasan

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Re:Translagorai scialpinistica
« Risposta #8 il: 02/02/2013 13:08 »
Ho notato che anche nei passaggi delicati non hanno preparato sicurezze. Niente cordame e andatura piuttosto veloce...
Per logistica intendo soprattutto cibo, vestiario e attrezzatura varia. Devi ridurre tutto all'osso, pena uno zaino rigonfio. So che alcuni translagoraisti invernali approntano, alcune settimane prima, delle cambuse nella neve nei punti di pernottamento, e quindi viaggiano piuttosto leggeri da questo punto di vista.
E' vero poi, come hai sottolineato, che la stanchezza può fare brutti scherzi anche in punti facili del percorso. Quindi la preparazione fisica è per me il primo e irrinunciabile presupposto.

Offline PassoVeloce

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Re:Translagorai scialpinistica
« Risposta #9 il: 02/02/2013 13:20 »
 :o che bello!!!penso sia un pò il sogno di molti questo... certo secondo me sarebbe bello farla a primavera e cmq ci son parecchie varianti senza andare a cercarci rogne  ;D

Offline AGH

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Re:Translagorai scialpinistica
« Risposta #10 il: 02/02/2013 13:21 »
Ho notato che anche nei passaggi delicati non hanno preparato sicurezze. Niente cordame e andatura piuttosto veloce...
Per logistica intendo soprattutto cibo, vestiario e attrezzatura varia. Devi ridurre tutto all'osso, pena uno zaino rigonfio. So che alcuni translagoraisti invernali approntano, alcune settimane prima, delle cambuse nella neve nei punti di pernottamento, e quindi viaggiano piuttosto leggeri da questo punto di vista.
E' vero poi, come hai sottolineato, che la stanchezza può fare brutti scherzi anche in punti facili del percorso. Quindi la preparazione fisica è per me il primo e irrinunciabile presupposto.

senza dubbio, una eccellente forma fisica è pre-condizione irrinunciabile per una cosa del genere. 4 giorni non sono pochi, se poi ti alimenti male rischi lo sfinimento
(ps: sono contrario alle cambuse pre-parate)
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Offline SPIDI

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Re:Translagorai scialpinistica
« Risposta #11 il: 02/02/2013 14:01 »
       Se avete voglia di leggere !   :)                                 
                                               
                                                                                        http://www.kepo.it/ferie06/translagorai/tlag.htm
Bisogna andare dove pochi sono andati per vedere   
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Offline pianmasan

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Re:Translagorai scialpinistica
« Risposta #12 il: 02/02/2013 14:03 »
A suo tempo letta e gustata, la relazione del grande Kepo!

Offline Alan

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Re:Translagorai scialpinistica
« Risposta #13 il: 02/02/2013 17:53 »
Farla sarebbe coronare il sogno di qualsiasi lagoraista (passatemi questo termine), che abbia fatto o meno in estate la translagorai, mentre ho guardato il video ripercorrevo sensazioni e alcuni tratti del percorso estivo con molta nostalgia, la voglia di tornarci!!!

Ora che faccio il corso, cercherò di informarmi il meglio possibile dalle persone della sat lagorai e tra un 5, 10 anni se ne avrò le conoscenze tecniche mi piacerebbe provarla!!!

Offline AGH

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Re:Translagorai scialpinistica
« Risposta #14 il: 03/02/2013 08:59 »
Paolo Acler, uno dei due autori della favolosa impresa scialpinistica assieme ad Andrea Caser, ha accettato gentilmente di commentare la traversata, sia pure per (mia) interposta persona :)
----------------------

Ho letto gli interventi sul forum, certo interrogativi ce ne possono essere tanti! Ci ha aiutato molto una conoscenza pluridecennale del Lagorai,  dei vari valloni e tratti che poi abbiamo unito. La prima traversata del 2010 è stata un po' più avventurosa, anche per le condizioni di pericolo di valanghe (2-3) che ci ha costretto ad un itinerario più laborioso e stressante, e per il tempo un giorno ventoso e freddo, un altro, cambiata esposizione, fin troppo caldo. L'itinerario del 2011 l'abbiamo preparato meglio, forti anche della conoscenza dell'anno precedente, siamo stati fortunati a poter scegliere dei giorni perfetti con pericolo di valanghe 1. Per poter essere veloci il primo giorno lungo e con forte dislivello abbiamo alleggerito gli zaini portando in precedenza alla Malga Buse sacco a pelo e fornelletto e un po' di viveri, in genere gli zaini non hanno mai pesato più di 11-12 kg penso. Avevamo qualche tempo prima anche  esplorato la caverna-bivacco Teatin sopra il passo Litegosa, che non conoscevamo e che può essere difficile da localizzare e sommersa dalla neve. I tratti alpinistici da levare gli sci e mettere eventualmente i ramponi non sono molti: i canali dell'Hoabonti, decisione dell'ultimo momento viste le ottime condizioni,  cosí si può rimanere sulle panoramiche creste senza perdere quota, il canalino di salita alla cresta del Lasté delle Sute, gli ultimi metri per la Litegosa, la discesa mattutina dal bivacco Litegosa, la salita al Castel, gli ultimi metri della Cima Cece. Moltissimi invece i togli e metti pelli, che non sempre attaccavano perfettamente. Le difficoltà alpinistiche di neve-misto non superano mai il PD, forse qualcosa di più il canalino del Castel, ma qualcuno lo aveva sceso con gli sci dalla vetta! Una certa sicurezza ce la dà la doppia becca dei bastoncini, non avevamo portato piccozza e corda. La maggior parte delle cime si superano in traversata o con breve deviazione, lasciavamo gli zaini se si doveva ripassare da un determinato punto. Confermo che la nostra abilità sciistica si può definire media, ma non ci sono nella traversata particolari difficoltà. Volentieri a disposizione per altri particolari.
Ciao
Paolo
« Ultima modifica: 03/02/2013 09:02 da AGH »
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