Doveva essere un giretto tranquillo, si è trasformato in qualcosa di straordinario, almeno dal nostro punto di vista.
Partiamo dalla Val di Peio, entriamo nel Parco dello Stelvio e parcheggiamo la macchina al Fontanino di Pejo da cui partono vari sentieri, noi prendiamo la direzione del Lago di Pian Palù (messo a 30 minuti).
Costeggiando il Lago alla sua sinistra giungiamo al bivio col sentiero 111 che sale ripido nel bosco.
Sempre vista Lago di Pian Palù, mano a mano che saliamo lo vediamo sempre più piccolo.
Raggiunta la vallata soprastante lo scenario si apre e noi prendiamo la direzione del Rifugio Bozzi (Lombardia), siamo dentro la Val Montozzo.
Costeggiamo un baito abbandonato e come da relazione saliamo per prati in direzione NordOvest puntando ai Laghi di Montozzo, seppur laghi ce ne siano un bel po'. La relazione continua così: "Da qui, superati alcuni ripidissimi ghiaioni, si tiene la sinistra per guadagnare la cresta meridionale della montagna " noi vediamo i ghiaioni e puntiamo a quelli, peccato che siamo nella valletta sbagliata! I dubbi cominciano a venirci più in alto, ritardati da alcuni rari omini che abbiamo incontrato sul percorso.
Ormai è tardi per ridiscendere e salire alla Punta Ercavallo, decidiamo di puntare alla cresta e provare a raggiungere la vetta da là.
saliamo tra sfasciumi e resti di filo spinato della guerra fino ad una paretina verticale. La superiamo, consapevoli che non sarà più possibile ridiscenderla senza corda, e noi non abbiamo una corda!
Superata la parete dobbiamo sperare che esista ancora un passaggio che tra i vari baraccamenti punti alla vetta dell'Ercavallo.
Alla fine siamo stati fortunati, seppur più di una volta trovare la via corretta significava ritornare sui propri passi e scegliere il passaggio meno rischioso.
Arriviamo in vetta piuttosto tardi, ma la giornata seppur grigia, sembra tenere e possiamo prendercela con calma.
Scendiamo dalla via che non abbiamo trovato in salita, chiara sui ghiaioni, meno chiara nella conca prativa, dove ad un certo punto scendiamo in direzione della strada che sale ( o che scende dalla) alla Forcellina di Montozzo.
Ripreso il sentiero, scendiamo per la stessa via di salita intrapresa al mattino.
Discesa fino al parcheggio, dove non può mancare il riempimento della borraccia con l'acqua ferruginosa di Peio.
Grande giro, di quelli che piacciono a noi, ma stavolta non programmato, e questo ha reso il tutto più magico!
PS: si accettano critiche, se accettate risposte pungenti 😆
Video qui:
https://youtu.be/TDXw3UU5uv0