Dal Dosso di Segonzano vista su Gronlati e Fravort
Un bel giro facile sull’
Altopiano di Piné, in buona parte su strade forestali, attorno al
Dosso di Segonzano, un montagnone boscoso poco appariscente a ovest di
Brusago che sfiora i 1600 metri. E’ una sorpresa anche per me, che finora l’avevo sempre snobbato, ma a torto.
Il Bait del Franzel
Parto dal parcheggio della Baita Alpina sopra Bedollo e mi dirigo verso nord: poco dopo il
Capitel del Franzel la forestale si triforca, io prendo la strada di mezzo che si alza lentamente di quota con modesta pendenza fin sopra
Gausaldo. Di qui arrivo in breve alla base del Doss di Segonzano che costeggio sul versante est seguendo la forestale. Sono ben deciso a salire in cima, anche se sulle mappe non ci sono sentieri o tracce: ma sono sicuro che qualche traccia ci deve pur essere. Infatti eccola poco più avanti, con tanto di
cartello di legno “Al Doss”. La imbocco senza indugio e salgo brevemente con pendenze più decise per un bosco rado, quando il sentiero spiana verso quella che intuisco essere la cima: poco dopo il sentiero infatti mi conduce presso una grande croce, ovvero sulla cima del
Doss di Segonzano m 1542.
Il Dosso di Segonzano con la croce di vetta
Dalla cima verso la Val di Cembra
Uno squarcio nel bosco permette di osservare il fondovalle della
Val di Cembra. Dopo una piccola sosta riprendo il cammino e proseguo per una traccia che sembra scendere nel senso opposto, che però appare molto vaga anche per la neve che la occulta. Nonostante qualche difficoltà scendo fino alla bella radura dove sta il
Bait de la Busa, con locale sempre aperto.
Bait de la Busa
Le sculture nei dintorni
Bait de la Busa, con locale sempre aperto
Proseguo ancora per la forestale, quasi pianeggiante, fino ad un’altra bella radura dove c’è il “
Bait del Fernando”, che da solo vale tutta l’escursione: si tratta di una
baita ristrutturata zeppa di sculture, sulle pareti ma anche nei dintorni: orsi, marmotte, asini, “faccioni” assortiti, bassorilievi con vari soggetti di animali o di fantasia. Una specie di giardino incantato, davvero molto simpatico e gradevole. Mi piacciono molto queste manifestazioni spontanee di arte popolare.
Bait del Fernando
Gli "orsi" accolgono il visitatore
Le sculture che affollano i dintorni del Bait del Fernando
Molto apprezzabili queste iniziative di arte popolare
Riprendo la forestale per qualche centinaio di metri, poi decido di tagliare un tornante scendendo per il bosco seguendo una traccia che scompare ben presto.
Intercetto comunque la forestale sottostante che traversa in costa, vado a vedere il
Bait Termen poco distante, molto malmesso, poi scendo ancora per prendere una forestale più in basso, con bellissimi squarci panoramici verso il pinetano, con
Gronlait e
Fravort che svettano sullo sfondo.
Gronalit e Fravort
La bella forestale che rientra verso Gausaldo
Splendidi panorami sul pinetano
Sguardo all'indietro sulla forestale appena percorsa
Gronlait e Fravort sovrastano il passo e l'abitato della Regnana
Vista sul Rujoch e Gronlait
Con un lungo e panoramico traversone ritorno qualche decina di metri sotto la radura di Gausaldo, dove vi sono i ruderi di un vecchio insediamento abbandonato di cui sa poco o nulla.
I ruderi di Gausaldo, misteriosa frazione abbandonata
Ci sono diversi edifici in rovina
Questi invece, poco a monte, sono stati ristrutturati e recuperati
Con altro traversone per sentiero e poi per comoda forestale, rientro quindi senza problemi fino al punto di partenza. Più che un’escursione, una bella passeggiatona di 10 km per 450 m di dislivello, priva di difficoltà, con le sculture del Bait del Fernando hanno molto più piacevole del previsto.
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Il percorso