Il motivo per cui mi sono spinto in montagna è stato scaturito da una delusione di vita, ed ormai è innegabile nasconderlo.
Proprio quando i colori della vita iniziano a mostrarti le sue sfumature più belle, la natura diventa un bisogno viscerale.
E cosa più della natura può essere quello della montagna?
Un amore impagabile, un sentimento difficile da dimenticare, diventa una droga.
Ogni cosa che innamora può diventare una droga, sei tu a scegliere se farti sopraffare o gestirlo con i suoi pro e contro.
Per la montagna io sono perdutamente innamorato, perso…
Mi giro e guardo i cambiamenti che nella mia vita la montagna ha portato in me, SOLO POSITIVI!
Ai tempi la voglia di riscatto era altissima, sognavo imprese impossibili, per dire al mondo “Ragazzi, ci sono anch’io!”.
Piano piano, come io AMO fare ora, passo dopo passo ho scoperto che quelle imprese sono diventate all’ordine del week-end.
Tanti mi dicono, Alan, sei diventato fortissimo!!! Io dentro di me dico no, io non sono fortissimo, io sono Innamoratissimo!
Provate a vederla in questo modo: Ami una cosa, la vuoi, ne assapori una piccola parte, ti stuzzica, la vorresti anche il giorno dopo e così giorno dopo giorno combatti contro te stesso, la tua fatica per ottenerla, ogni volta che calpesti una cima o abbracci una croce senti il cuore che esce dalla gola per voler anche lui abbracciare quella meta.
Immaginate invece ora, di amare una cosa e per lei fare più di quanto si è capaci di fare, arriverete lassù in cima e non ne saprete assaporare l’essenza. Questo non è amare!!!
Uno dei percorsi per andare ad abbracciare la gioia di vivere in montagna esce da una frase detta da un mio collega un pomeriggio di ritorno da una gita in Lagorai ormai si può dire tanti anni fà…
“Alan, sai mio zio, ha fatto Pergine – Fravort”… Dentro di me mi parte un’ansia…. Penso, ma è pazzo….
Venerdì mi ritorna in mente questa frase e decido quindi di proporre a due amiche questo giro, due persone che amano la montagna quanto me, forse un pò meno di me, io sono piuttosto platonico, ma non me ne vogliate!
L’organizzazione è piuttosto superficiale in questo caso, ho poco tempo per mettermi a casa, guardare Cartine, cercare tracciati, è un’improvvisata appunto, quindi mi connetto a webmaps e clicco sul primo sentiero rosso che parte da Pergine va in sù , verso il Lagorai.
Trovo questo 313, che però parte da Zivignago.
Il ritrovo è alle 7.30 all’Università di Mesiano, un pò di problemi a trovarci tutti ma successivamente riusciamo a portarci verso Pergine, parcheggio Stadio del Ghiaccio, dove ci beviamo un caffè al bar mentre aspettiamo altri amici che il giorno prima hanno notato la mia idea e si sono voluti aggregare.
Finalmente arrivati, partiamo e andiamo a parcheggiare a Zivignago.
Siamo un bel gruppo, partiamo!!!!!
Mi rallegra il fatto che da un’idea così spartana ne esca un gruppetto così numeroso!!!
I componenti: Alan, Francesca, Francesca, Cinzia, Elisa, Fabrizio, Emanuele e successivamente Nicola.
Risaliamo il 313 su pavè misto fogliame che già nello scorso week end mi ha dato alcuni grattacapi, sino a incrociare alcune località.
Falesina la prima, un gruppetto di case, che superiamo per rientrare nel bosco!!
La salita è abbastanza moderata con alternanza di rampette che mettono alla prova i nostri freddi muscoli!!
Rampa dopo rampa arriviamo all’incrocio con la SP Panarotta, dove ci fermiamo al tepore del sole in un parcheggio a Malga Montagna Grande, dove troviamo un simpatico orsetto bianco ad aspettarci, li, abbandonato al parcheggio!!!
Ci rifocilliamo e guardiamo l’orario, 1h30 da Zivignago, forse siamo andati un pò troppo in fretta, ma questo non è un problema, davanti a noi inizia la pista da Sci che dovremo risalire sino alla Panarotta!
Il piccolo Break lascia un pò il segno e la ripresa all’inizio è un pò legnosa, ma dopo pochi passi affrontiamo la pista in modo decisamente veloce.
Arrivati allo Chalet Panarotta aspettiamo l’arrivo di Nicola, che con noi affronterà il percorso rimanente.
Proseguiamo sempre su pista verso la Cima della Panarotta, che in poco tempo raggiungiamo, siamo a 2000m esatti!!!
Ci facciamo un piccolo spuntino, sono circa le 11.30 e Fabrizio stima un paio d’ore se non di più per la cima, io sono più positivo ma alla fine mi accorgo che aveva ragione…
Mi lascio “cadere” dal sentiero che dalla Panarotta porta sino alla Bassa, e con Shiva, corriamo leggiadri per prati, mi sembra di stare in paradiso, una giornata tersa e calda, la forte inversione ci permette di poter procedere senza problemi anche in maniche corte!
Alla Bassa provo ad organizzare anche il giro di rientro, sono fiducioso sulle gambe dei miei amici e faccio una proposta, più tardi verrà poi bocciata al rientro!!!
Si parte verso il Fravort, imposto un passo frizzantino, ho voglia di tirare, di sfogarmi!!!
Ogni tanto ci si ferma per raggruppare anche quelli che restano dietro!!!
Manca l’ultimo pezzo per arrivare sino in cima al Fravort e una rampa ben riscaldata dal sole mi fà sudare più di tutta la gita… Un caldo imbarazzante per il periodo ci accoglie in cima!!! Riesco addirittura a cambiarmi!!
Ci fermiamo e aspettiamo l’arrivo di tutti, mangiamo qualcosa e ci facciamo un pò di foto di rito!!!
20min, e ci rimbocchiamo le maniche per tornare in giù, c’è chi vorrebbe fare il Groinlaith (ribattezzato Lagrain), ma mezzo gruppo deve tornare a casa per tanto si decide di scendere tutti insieme fino alla Bassa, poi alcuni andranno con Nicola e altri scenderanno con me a ritroso dal sentiero di andata!!
Ci fermiamo alla Malga Granda dove ci sbaffiamo 4 fette di torta e beviamo alcune birre!!
Belli rifocillati (o quasi), ci incamminiamo in giù, verso l’auto!!
Concludiamo la nostra giornata con molti sorrisi e l’appuntamento al prossimo week end!!!
Anche senza correre ci siamo fatti 26km con 2110d+, propedeutici all’allenamento che non guasta mai!!