0 Utenti e 2 Visitatori stanno visualizzando questo topic.
Perdonami ma "il turista che arriva la sera e l'indomani cammina e poi va a mangiar la pizza" per me con malga Nassere non ci sta. Cioè io guido 4/5 ore per arrivare sul posto e invece di cenare e dormire comodo al Carlettini, faccio 1 ora a piedi fino alla malga portandomi sacco a pelo e necessario per cucinare che mi devo poi portare nello zaino per tutto il giorno dopo? Mettiamo anche che ci sia chi lo fa, se arrivi tardi chi ti controlla? E soprattutto chi ti manda via se ormai è buio?E in che modo se ne sarebbero appropriati visto che, se non ho capito male, non ci può dormire più nessuno?
“tra loro c'è un anziano, classe 1926, che ogni anno in autunno fa buona provvista di legna per la baita, ritrovando a primavera poco o nulla” Non è ospitalità, questa? Forse è stato raggiunto proprio il limite della sopportazione ed hanno reagito in questa forma burocratica. Nonostante la mia comprensione però non mi trovo d’accordo con questo divieto, il bivacco è considerato da sempre un punto per ripararsi, dal maltempo, dal freddo, dalla notte, gli escursionisti non sono preparati a questa novità, che è estesa poi a tutti i bivacchi del Comune, anche a quelli più lontani. Secondo me in questo caso non servono i regolamenti e le sanzioni, del resto di ben difficile applicazione, il bivacco funziona finché ci sarà qualcuno che ci crede e ci mette l’impegno, altrimenti sarà l’abbandono e la rovina.
Invece, sarebbe interessante sapere se il cartello di divieto pernottamento è posto anche all'inizio del sentiero che conduce al bivacco e, magari, anche su sito del comune a cui sottende, così l'escursionista si regola di conseguenza
...Mi riesce molto difficile pensare ad un escursionista...
... però a me sembra suoni un capanello quando...