Autore Topic: Imprese "alpinistiche" e P.A.T.  (Letto 17964 volte)

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Offline Nic

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Imprese "alpinistiche" e P.A.T.
« il: 08/08/2007 09:52 »

Mi son trovato un attimo in difficoltà nel capire quale sia la sezione piu' opportuna in cui inserire questo contributo. Ho poi deciso di scrivere in "Turismo" perchè credo che questo possa essere un caso (voglio ammetterlo:un po' anomalo) di "promozione turistica".

La P.A.T. (Provincia Autonoma di Trento, per i non autoctoni) ha finanziato l'impresa di un piu' o meno noto personaggio della Val di Sole che ha scalato il Cervino partendo da Piazza Duomo a Milano. Non ho nessun commento da fare sulla parte atletica dell'evento, anzi i miei complimenti al ciclista/skyrunner/alpinista che ha portato a termine l'impresa.
Quello che mi lascia perplesso sono un paio di cose:

 Perchè una persona che intende compiere una tale impresa deve ottenere un contributo pubblico? La P.A.T. ha deciso un finanziamento (di cui mi piacerebbe conoscere l'importo) per poter avere un riscontro in termini di promozione turistica? Inoltre, è corretta l'immagine che si viene fornita di questo modo "estremo" di vivere la montagna?
 D'altra parte mi chiedo quali altri motivi a quelli strettamente finanziari abbia questo personaggio nel volere tanto pubblicizzare le sue imprese (Giornali e TV locali ne parlano da quache giorno). E nuovamente penso a quanto sia ancora positiva l'immagine che arriva alla gente.
Personalmente so di alcuni ragazzi che qualche primavere fa sono partiti dalla Val di Sole (ma guarda un po'...) in bicicletta e arrivati in cima al MonteBianco nel giro di 4 giorni. Ammiro molto di piu' la loro impresa perchè vissuta con il solo spirito di avventura, autosufficienza e in maniera anonima. Ma soprattutto apprezzo l'umiltà con cui molta gente affronta (o meglio si confronta con?) e vive la montagna.
 
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Smit

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Re: Imprese "alpinistiche" e P.A.T.
« Risposta #1 il: 08/08/2007 11:04 »
In efetti da qualce mese si sente parlare anche da noi di questo genere di attivita'!
E' qualche anno infatti che Andrea Daprai (questo e' il nome del ragazzo di Cles che ha scalato il Cervino partendo da Milano in bici) porta a termine qualche "record". Due anni fa aveva attraversato di corsa il Brenta (Cles-Campiglio e ritorno per il sentiero Costanzi), l'anno scorso era partito da Riva in bici per poi salire la nord della Presanella.

Personalmente non mi attirano molto questo genere di attivita', ovviamente senza nulla togliere al valore atletico di chi le compie e senza sminuire la preparazione e l'impegno che tali performance richiedono.
Mi sono preparato e ho corso una maratona per pura soddisfazione personale (NY in 3.53.48 nulla di eccezionale, ma sono soddisfattissimo) e so quanto sia difficile tenere duro quando le gambe e i piedi fanno male, ma si vuole comunque arrivare fino in fondo.

Teniamo pero' conto che l'alpinismo e' diventato per molti un lavoro e quindi l'approccio a tale disciplina e' totalmente diverso da chi lo fa per pura passione. Credo sia normale che chi ci vuole vivere si debba mettere in mostra ed ecco spiegato il perche' di tanta pubblicita' e tanto clamore anche per questo genere di attivita'.

Unico appunto da parte mia sull'ultima impresa di Andrea: ho letto che lo spirito di alcune di queste imprese e' quello di fare come una volta quando i primi salitori partivano in bici per raggiungere la base delle vette da arrampicare. Siamo d'accordo che non ci mettevano 11 ore per arrivare in cima, ma poi di sicuro non usavano l'elicottero per scendere (come invece ho letto sia successo per questa impresa).
Per il resto non mi permetto di criticare visto che non sarei minimamente in grado di ripetere quello che Andrea ha fatto!

Per quanto riguarda la questione da te sollevata non credo sia l'unico atleta sponsorizzato dalla Provincia. Se non erro ci sono altri atleti che portano sulla maglietta, facia o berrettino il logo con la farfalla, quindi non vedo perche' un ciclista-corridore-alpinista estremo (non so se la definizione e' buona...) non dovrebbe essere aponsorizzato.

« Ultima modifica: 08/08/2007 11:11 da Smit »

Offline Nic

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Re: Imprese "alpinistiche" e P.A.T.
« Risposta #2 il: 08/08/2007 11:27 »
Citazione
Teniamo pero' conto che l'alpinismo e' diventato per molti un lavoro e quindi l'approccio a tale disciplina e' totalmente diverso da chi lo fa per pura passione. Credo sia normale che chi ci vuole vivere si debba mettere in mostra ed ecco spiegato il perche' di tanta pubblicita' e tanto clamore anche per questo genere di attivita'.

Ecco, è questo il nocciolo della questione. Ma a questo punto la pubblicità che cosa pubblicizza? Un mestiere? Inoltre una grande pubblicità porta ad un'inflazione che rischia di far perdere il valore delle cose.

Personalmente mi son avvicinato alla montagna grazie ai miei genitori che fin da piccolo mi hanno sempre accompagnato nelle classiche gite domenicali. Poi mi son allontanato dall'andar per monti e infine son ritornato. Ma cosa può apparire agli occhi di chi la montagna non la conosce o non la considera e ne sente parlare solamente grazie a questi "eventi mediatici"? E' questo che non capisco.
Tanta gente ci vive con la montagna con diverse attività (e anche il buon Andrea Daprai in inverno è maestro di sci) ma senza dover creare caroselli mediatici per poter vivere.
Riguardo le altre imprese è peraltro risaputo che pochi giorni prima della Riva-Presanella c'è stato un altro "anonimo" che si è fatto "Riva-Ortles".

Complimenti per la maratona!Per curiosità, quanti mesi hai impiegato per prepararti? Hai seguito dei programmi o ti sei allenato per conto tuo?

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Smit

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Re: Imprese "alpinistiche" e P.A.T.
« Risposta #3 il: 08/08/2007 11:47 »
Ecco, è questo il nocciolo della questione. Ma a questo punto la pubblicità che cosa pubblicizza? Un mestiere? Inoltre una grande pubblicità porta ad un'inflazione che rischia di far perdere il valore delle cose.

Credo che il concetto stesso di pubblicita' sia quello di mettere in evidenza qualcuno a fini economici. L'esempio piu' eclatante e' quello della pubblicita' in tv, ma lo stesso lavoro di maestro di sci (che tu stesso hai citato) e' indirettamente pubblicizzato dall'attivita' di propaganda delle varie localita' sciistiche, che credimi e' intensa (noi non ce ne accorgiamo perche' ci siamo dentro).

Neanche a me piace una montagna di questo tipo: figurati che io mi godo la montagna quando sono solo o con le 1 o 2 persone che mi accompagnano. Il problema e' che anche l'alpinismo odierno rispecchia in tutto e per tutto la societa' attuale dove l'apparire vale moooolto di piu' dell'essere.

Complimenti per la maratona!Per curiosità, quanti mesi hai impiegato per prepararti? Hai seguito dei programmi o ti sei allenato per conto tuo?

Guarda: io con la corsa sono partito praticamente da zero.
Nel 2004 mi e' venuta la balzana idea di provarci e cosi' a meta' febbraio ho iniziato ad allenarmi seguendo una tabella che a novembre mi ha permesso di correre la maratona sotto le 4 ore e, cosa meravigliosa, senza problemi fisici nei giorni seguenti alla corsa. In totale circa 9 mesi di allenamento tre volte la settimana: le prime sedute erano mirate a fare gamba e fiato e le successive ad aumentare la resistenza. Sopprattutto queste ultime portano via molto tempo: due uscite da 1 ora e 30 e un "lungo" mediamente di 2 ore e 15 che e' arrivato anche a 2 ore e 45.
Senza annoiarti oltre (se ti interessa altro basta chiedere) ti dico solo che ne e' valsa la pena: le sensazioni e le emozioni me le portero' dentro finche' campo!!!  :)

Offline AGH

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Re: Imprese "alpinistiche" e P.A.T.
« Risposta #4 il: 08/08/2007 13:59 »
a nic complimenti per il bel thread aperto, sul quale mi riservo di rispondere con piu calma :)

per Smit: io ho un qualche trascorso (alcuni secoli fa) da marciatore di marce non competitive. Nella marcia me la cavavo, nulla di speciale intendiamoci: ho fatto quasi tutte le prime edizioni delle marce quando erano di moda (cioè quando sono diventate di moda poi sono scappato), mi ricordo una "cavalcata di fiemme" di 45 km, e una a ravenna di due giorni da 70 km (35 al di).

Come "corridore" sono una schiappissima, ho un 'autonomia di qualche km massimo  ;D

Quindi ti volevo chiedere: ma tu la marcia di NY l'hai fatta correndo o marciando?
Mi ricordo che nella marcia (o il cammino veloce) velocità di 7-10 km non sono irraggiungibili, ma se dovessi correre scoppierei subito :)
Tu come hai fatto?

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Smit

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Re: Imprese "alpinistiche" e P.A.T.
« Risposta #5 il: 09/08/2007 08:50 »
Quindi ti volevo chiedere: ma tu la marcia di NY l'hai fatta correndo o marciando?
Mi ricordo che nella marcia (o il cammino veloce) velocità di 7-10 km non sono irraggiungibili, ma se dovessi correre scoppierei subito :)
Tu come hai fatto?

Sono riuscito a correrla per intero.
In allenamento ho sempre cercato di tenere un'andatura attorno ai 12 km/h (1 km ogni 5 minuti).
All'inizio mi ha aiutato molto la pista ciclabile piana con i riferimenti chilometrici segnati per terra, poi ho imparato a tenere il ritmo e quindi mi sono allenato dalle parti di Cles alternando tratti pianeggianti a delle belle salite.
Durante la corsa a NY invece mi sono fatto prendere la mano e sono partito a razzo, passando:
ai 10 km in 49:45, alla mezza maratona in 1:47:03. Mi sono fatto fregare dalle distanze espresse in miglia anziche' km...all'inizio ho fatto un po' di conti per capire com'ero messo, ma poi (complice forse la stanchezza crescente) sono andato a cavolo e ho chiuso in 3:53:48. Non che mi interessasse particolarmente il tempo o il piazzamento (ai miei livelli capirai...  :) ), ma era un periodo che avevo bisogni di stimoli ed esserci e portarla a termine e' stato fantastico!

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Re: Imprese "alpinistiche" e P.A.T.
« Risposta #6 il: 09/08/2007 09:03 »
cavolo, complimenti :)

PS: quale sarebbe la "pista ciclabile pianeggiante"? In Val di Non? O ti riferisci a quella in val d'adige...
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Smit

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Re: Imprese "alpinistiche" e P.A.T.
« Risposta #7 il: 09/08/2007 09:43 »
cavolo, complimenti :)

PS: quale sarebbe la "pista ciclabile pianeggiante"? In Val di Non? O ti riferisci a quella in val d'adige...

Grazie, ma ci sono stati "vecchietti" che sono arrivati ben prima di me!!!   :)
La maratona e' bella forse anche per questo: non serve essere ventenni con muscoli da body building. Oltre al necessario allenamento in questo genere di attivita' e' essenziale la testa per poter arrivare fino in fondo.

In efetti prima non ho specificato che la ciclabile pianeggiante non e' in val di Non. Lavorando a Trento la sera uscivo dall'ufficio e partivo da ponte S. Giorgio in direzione nord (verso Lavis per intenderci).

Offline Nic

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Re: Imprese "alpinistiche" e P.A.T.
« Risposta #8 il: 09/08/2007 11:47 »
Tornando un attimo IT:
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Per quanto riguarda la questione da te sollevata non credo sia l'unico atleta sponsorizzato dalla Provincia. Se non erro ci sono altri atleti che portano sulla maglietta, facia o berrettino il logo con la farfalla, quindi non vedo perche' un ciclista-corridore-alpinista estremo (non so se la definizione e' buona...) non dovrebbe essere sponsorizzato.

La sponsorizzazione di un atleta penso sia un po' diversa. Non so quanto sia paragonabile alla sponsorizzazione di Zorzi (il fondista) o dei tanti che praticano lo sport a livello agonistico. Non è sicuramente agonismo quello praticato da Daprai.
Poi preferisco sorvolare e ti quoto in pieno sulla parte dello "spirito" della salita:
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Unico appunto da parte mia sull'ultima impresa di Andrea: ho letto che lo spirito di alcune di queste imprese e' quello di fare come una volta quando i primi salitori partivano in bici per raggiungere la base delle vette da arrampicare. Siamo d'accordo che non ci mettevano 11 ore per arrivare in cima, ma poi di sicuro non usavano l'elicottero per scendere (come invece ho letto sia successo per questa impresa).


Tornando alla maratona. Personalmente ho iniziato a correre da piu' o meno 6 mesi, e  cerco di farlo almeno 2 volte a settimana(ma non sempre riesco a mantenere l'impegno).E' un'attività molto bella e mi sta tentando a provare di correre almeno una 1/2 maratona al momento. Quella di Arco a novembre mi stuzzica.
Una bella esperienza è stata quella di correre al mattino presto prima di andar al lavoro durante le calde giornate di luglio di quest'anno: davvero consigliabile, la fatica maggiore è alzarsi un'ora e mezza prima  ;)


Smit

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Re: Imprese "alpinistiche" e P.A.T.
« Risposta #9 il: 09/08/2007 13:36 »
Tornando un attimo IT:
La sponsorizzazione di un atleta penso sia un po' diversa. Non so quanto sia paragonabile alla sponsorizzazione di Zorzi (il fondista) o dei tanti che praticano lo sport a livello agonistico. Non è sicuramente agonismo quello praticato da Daprai.

Se pensiamo alla sponsorizzazione esclusivamente come mezzo pubblicitario (e non come fonte di reddito per l'atleta) non vedo differenza tra sport agonistico e non, credo tanto piu' (purtroppo) che siano maggiormente conosciuti atleti che praticano questo generi di sport "estremi" che ad esempio un Antonio Molinari (per restare in tema di sponsorizzati dalla provincia) che nella corsa in montagna ha un palmares da paura!!!


Tornando alla maratona. Personalmente ho iniziato a correre da piu' o meno 6 mesi, e  cerco di farlo almeno 2 volte a settimana(ma non sempre riesco a mantenere l'impegno).E' un'attività molto bella e mi sta tentando a provare di correre almeno una 1/2 maratona al momento. Quella di Arco a novembre mi stuzzica.
Una bella esperienza è stata quella di correre al mattino presto prima di andar al lavoro durante le calde giornate di luglio di quest'anno: davvero consigliabile, la fatica maggiore è alzarsi un'ora e mezza prima  ;)

Non ho mai corso la mattina, ma immagino che lo stato di "eccitazione" dato dalle endorfine dopo la corsa aiuti ad affrontare la giornata con piu' energia!!!  :)
A me e' sempre piaciuto molto correre sotto la pioggia, anche se dopo 10 minuti le scarpe pesano due chili l'una!!!!   ;)
« Ultima modifica: 09/08/2007 13:39 da Smit »

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Re: Imprese "alpinistiche" e P.A.T.
« Risposta #10 il: 14/08/2007 11:35 »
dico la mia riguardo all'interessante post di nic: la provincia, o trentino.to la spa che si occupa di marketing territoriale, sponsorizza parecchi campioni sportivi trentini perché si ritiene, a torto o a ragione, che possano portare un buon ritorno di immagine.

Non so se queste spese siano giustificate e quali reali vantaggi portino, penso sia molto difficile riuscire a quantificarli. Certe sponsorizzazioni, come quella che hai citato, possono essere più o meno opinabili.

Su L'Adige dell'11 agosto scorso però c'è una notiziola interessante: secondo una stima dell'Asat (l'Unione Albergatori del Trentino) la promozione fatta tramite la pubblicità e internet sarebbe assai poco efficace: rappresenterebbe appena il 5% del turismo estivo e il 7% di quello invernale.

Considerate le somme favolose che si spendono in promozione (pubblicità su stampa soprattutto) questi dati dovrebbero far riflettere. La critica degli albergatori dunque sarebbe che si spendono troppi soldi per la customer acquisition (l'acquisizione dei nuovi turisti) piuttosto che per la customer retention (cioè mantenere i turisti acquisiti). In soldoni l'Asat ritiene molto più importante la fidelizzazione del turista e soprattutto il vecchissimo sistema del "passaparola".

Cosa ne pensate?
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Re: Imprese "alpinistiche" e P.A.T.
« Risposta #11 il: 24/08/2007 17:08 »
Su L'Adige dell'11 agosto scorso però c'è una notiziola interessante: secondo una stima dell'Asat (l'Unione Albergatori del Trentino) la promozione fatta tramite la pubblicità e internet sarebbe assai poco efficace: rappresenterebbe appena il 5% del turismo estivo e il 7% di quello invernale.

Così pochi i gonzi che credono agli animali in posa?

Considerate le somme favolose che si spendono in promozione (pubblicità su stampa soprattutto) questi dati dovrebbero far riflettere. La critica degli albergatori dunque sarebbe che si spendono troppi soldi per la customer acquisition (l'acquisizione dei nuovi turisti) piuttosto che per la customer retention (cioè mantenere i turisti acquisiti). In soldoni l'Asat ritiene molto più importante la fidelizzazione del turista e soprattutto il vecchissimo sistema del "passaparola".

E allora che se ne fanno di nuovi alberghi superlusso se devono fidelizzare il turista che già soggiorna da loro? A naso ho l'impressione che si lamentino perché gli stanziamenti non arrivano direttamente a loro.

Cosa ne pensate?
Che il testo scorrevole è fa-vo-lo-so!!!  ;D

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Re: Imprese "alpinistiche" e P.A.T.
« Risposta #12 il: 30/08/2007 09:19 »
scusa l'ignoranza: chi è Daprai? chi è la "ragazza"? Dai che facciamo un po' di sano gossip :P
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Re: Imprese "alpinistiche" e P.A.T.
« Risposta #13 il: 30/08/2007 10:20 »
Con questo non voglio far polemiche ma credo che tutto cio' svilisca quello che è lo spirito per la montagna di molti atleti noti o meno perchè conosco molti in grado di compiere o che hanno compiuto senza clamore imprese simili se non uguali.

Secondo me il discorso "spirito per la montagna" deve essere preso con le pinze...
I nostri avi non frequentavano certo la montagna per passione, anzi...ci lavoravano come pastori o cacciatori e poi come accompagnatori (le prime guide pagate) soprattutto di lord inglesi che per primi venivano ad esplorare e arrampicare le nostre montagne.

Se sei un "addetto ai lavori" la montagna come passione e' anche lavoro e allora per vivere ti devi mettere in mostra.
Se vi e' capitato di sfogliare qualche rivista di montagna avrete notato le pubblicita' ad esempio di Moro che publicizza una bevanda isotonica o Mondinelli che sponsorizza una marca di indumenti intimi. Questi sono due personaggi sulla cui passione per la montagna credo non si possa discutere, eppure per vivere di montagna devono prestarsi anche a questo genere di "compromessi".

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Re: Imprese "alpinistiche" e P.A.T.
« Risposta #14 il: 30/08/2007 10:38 »
riscusa l'ignoranza ma Claudia Andreatti non so chi sia... In ogni caso, ti dirò che le sponsorizzazioni sono sempre opinabili. Se Daprai o chi per lui riesce a farsi sponsorizzare da sponsor privati, buon per lui. Diverso è il caso quando si tratta sponsorizzazioni fatte coi quattrini pubblici, che dovrebbero sempre esere oculatissime. Ma questo è un discorso delicato :)
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