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Io avrei fatto proprio come te, offerto aiuto. Ma da li in poi avrei lasiato il libero arbitrio a lui ed al suo medico. In effetti fosse stato incosciente, altri per conto suo avrebbero chiamato l'elisoccorso, ma così... No.Quindi secondo me avete fatto bene a offrire aiuto e poi tenervi in disparte.
Ah ok scusa, ho interpretato male.Credo sia impensabile (sicuramente imprudente) anche solo incamminarsi su sentieri così impegnativi in quelle condizioni.Non so come uno possa pensare ad un impresa così che è già dura di suo, immaginamo per chi, privo di allenamento ha in più gravi patologie.Bivaccare poteva essergli fataleturisti
il quesito riguardava il fatto di passare, in quelli condizioni, la notte in quota
Visto da altri naturalmente si privilegia la sicurezza e quindi si torna giù.. ma quando capita a te o a uno che sta con te si tende a minimizzare e a sperare che la questione si risolva.. Se capitasse a me mi darei una specie di scadenza, ad esempio se non sto bene fra mezz'ora torno giù..
Quando però si parla di condizioni di salute, si dovrebbe (il condizionale è d'obbligo) essere un pochino più prudenti. Evidentemente non aveva una gran esperienza e capacitra di (auto)valutazione critica, nonostante la presenza di un medico.
Secondo me, l'idea di fermarsi in cima e passare la notte non era molto buona. Fosse stato solo uno sfinimento ok, ma c'era la cardiopatia a complicare tutto. In quella situazione di sfinimento è probabile una tachicardia, aggravata dall'alta quota e dall'aria rarefatta. C'era il rischio insomma di passare una notte tremenda in alta quota, in cui si sarebbe potuto riposare e recuperare ben poco. E in più il giorno dopo c'era una l'impegnativa discesa dalla ferrata per il sentiero dei fiori.Voi che avreste fatto?