Facile escursione di grande interesse storico-naturalistico.
Domenica mattina partiamo da Spiazzo Garibaldi a mt. 1455, che si trova sulla strada che da Mezzaselva conduce agli impianti sciistici del Verena.
Il sentiero è il nr. 810, una vecchia mulattiera militare, si svolge quasi tutto in mezzo ad un folto bosco di abeti e faggi e ad un rigoglioso sottobosco, a tratti si cammina a pochi metri dagli strapiombi sulla val d'Astico.
Il percorso è breve e in poco più di un'ora si arriva a quota 1670 dove inizia il primo dei tre tornanti che permettono di arrivare alla Cima Campolongo e al forte omonimo a 1720 mt.di altitudine.
La storia ci racconta pagine drammatiche di guerra in questi luoghi, il forte fu costruito nel 1912-14 in contrapposizione ai forti austroungarici di Verle e Luserna.
Fino a qualche tempo fà era in stato di abbandono ma negli ultimi 4/5 anni è stato fatto un grande recupero. E' possibile ora visitare le varie stanze, gli alloggi dei soldati, i posti di comando, le cannoniere, ci sono corridoie e lunghe scale umide che conducono ai sotterranei...
Tutto fa riflettere e dà un senso di sgomento e tristezza pensando a quegli anni...
Saliamo anche sulla sommità dove ci sono le cupole delle cannoniere.
Da qui si può godere del panorama sul Pasubio, Summano, Tonezza, Luserna, Altopiano di Asiago e fino alle Dolomiti di Brenta.
Ritorniamo al primo dei tornanti e prendiamo un sentierino sulla sx che scende velocemente fino a raggiungere la piana dove c'è la malga Campolongo a 1546 mt. (affollatissima... dato che qui si arriva in auto e si possono mangiare i piatti tipici delle malghe! ).
Da qui seguendo un cartello "voragine Sciason" saliamo un altro pendio che si inoltra nel bosco, proprio di fronte alla malga, e raggiungiamo in 20/30 min. una grande caverna a imbuto, a quota 1580 mt. la cui bocca è larga una quarantina di mt e la voragine è profonda quasi 100.
Da un parapetto di protezione ci si può affacciare e guardare dentro, anche se non si riesce a vedere il fondo...fà un pò impressione, ci sono delle grandi lingue di ghiaccio sulle pareti...e si sente il freddo che sale dal fondo!
Da una fenditura della roccia in alto entra un raggio di sole che crea un gioco di luci particolare...
Ritorniamo nei pressi della malga, e dopo una sosta per un panino ai margini del bosco, percorriamo quel paio di km su strada asfaltata che ci permette di chiudere il giro circolare e raggiungere l'auto.