Camminata molto piacevole fatta mercoledì della scorsa settimana sul Monte Novegno e Priaforà, dove non salivo da almeno 25 anni. Sono i monti vicentini che chiamo “di casa” dato che distano ca 40 km da noi, ma che ingiustamente abbiamo trascurato a lungo per andare in luoghi più lontani. Ultimamente li stiamo riscoprendo con entusiasmo
Il massiccio del Novegno è soprattutto noto per i fatti bellici durante la prima guerra mondiale, ovunque si possono vedere opere, trinceramenti e testimonianze della Grande Guerra, oltre a questo regala ampi panorami a 360° e una grande varietà di fiori.
Partiamo senza un itinerario preciso in mente, dipenderà dal meteo e anche dalle forze...io sono un po' giù di allenamento e sto cercando di recuperare
Da Bosco di Tretto raggiungiamo Contrà Rossi e percorriamo i 7 km di strada bianca che conducono ad un parcheggio poco sotto Busa Novegno a ca. 1480 mt di altitudine.
Ci incamminiamo sulla carrozzabile ed arriviamo all'ampia e verdissima conca di
Busa Novegno a mt. 1512 dove si trova la malga, una grande stalla e sulla destra l'osservatorio astronomico. C'è molta tranquillità, ci sono le mucche al pascolo e il silenzio è interrotto solo dal fischio delle marmotte che allertano a gran voce la presenza di noi intrusi e poi vediamo il fuggi-fuggi dentro le tane. Però qualcuna son riuscita lo stesso a fotografarla!
Busa Novegno, postazione d'artiglieria..la stalla, la malga e l'osservatorio astronomico. Sulla sx il Monte Rione
zoom sul Monte Rione col Forte
Costeggiamo la Busa in direzione del passo di Campedello finchè troviamo le indicazioni per le postazioni di
Cima Alta e decidiamo di salire. Percorrendo una vecchia mulattiera militare ben conservata che sale a sinistra e poi dei tornantini sostenuti da muretti in pietra chiara arriviamo alla cima a
mt. 1649. Durante il percorso e sulla cima si possono visitare importanti manufatti bellici... c'è una lunga galleria, trincee, postazioni di artiglieria e di mitragliatrici, cunicoli, resti di baraccamenti. Un luogo sicuramente molto interessante storicamente e che merita un'altra visita. Torneremo un altro giorno con calma e una buona pila per rivedere questo e anche le postazioni del Monte Vaccaresse.
postazioni a Cima Alta
Torniamo giù al bivio e ci incamminiamo sulla bella stradina ombrosa e piacevole da percorrere (sent. 455) con tanti maggiociondoli in piena fioritura... passiamo davanti alla malga Campedello, che ora è una casa per gruppi parrocchiali, e scendiamo al
passo di Campedello a mt. 1437 che separa il Novegno dai monti Giove e Priaforà e dove si trova un capitello a ricordo dei caduti nella battaglia del giugno 1916.
passo di Campedello
Un cartello indica la direzione per Monte Priaforà e proseguiamo per la bella e riposante mulattiera che sale gradualmente nel bosco. Tante le peonie selvatiche lungo il percorso, un fiore che amo molto. Ogni tanto appare il Priaforà bene in vista davanti a noi con la grande Croce sulla cima.
alcune peonie lungo il percorso
Monte Priaforà
Arriviamo fin sotto le rocce della cima, abbandoniamo la stradina e prendiamo il sent. 435 che salendo piuttosto ripido a gradoni e poi con alcuni tornantini su roccette ci conduce al caratteristico arco naturale “il buco” che dà il nome al monte Priaforà ( pietra forata).
l'arco di Priaforà
postazioni e feritoie di guerra sotto l'arco
“L'arco naturale” è il famoso puntino bianco che tante volte ho osservato e fotografato in lontananza dall'alt di Asiago... ma che raggiungo oggi per la prima volta. Questa è una foto del Priaforà fatta zoomando dal monte Cengio che si trova di fronte.
Dalla “finestra” il panorama è molto bello ...(e lo sarebbe ancor di più se non ci fosse foschia ) proprio sotto si ammira la Val d'Astico, il paese di Arsiero, di fronte c'è tutto l'altopiano di Asiago, il Grappa e...
la pianura, Arsiero, altopiano di Asiago...
Per salire alla Cima percorriamo ancora un breve tratto di sentierino ripido e un po' esposto tra roccette, dove c'è da prestare un minimo di attenzione. E' difficile però non distrarmi con la varietà di fiori presenti proprio in questo punto, mi fermo ovunque per osservarli e fotografarli. Nonostante i richiami del marito, e nuvoloni in arrivo sopra di noi, io non vado più avanti... ci sono gigli rossi, orchidee, peonie, e bellissimi iris selvatici che ho visto molto di rado
belli i gruppetti di iris!
varietà di fiori visti sul sentierino
Arriviamo alla grande croce di
Monte Priaforà a mt. 1659 dove ci concediamo una sosta, sia per mangiare qualcosina che per ammirare il panorama a 360°.
Scendiamo per la via dell'andata ritorniamo fino al passo di Campedello. La stanchezza ancora non si sente e il meteo tiene, così ci avviamo in direzione del
passo di Vaccaresse (sent. 440). Passiamo accanto al monumento ai caduti per poi deviare per il sent. 401 che porta al
Monte Rione a mt. 1691 dove, su di uno sperone roccioso si trova il Forte Rivon. Anche qui osserviamo le trincee, le postazioni di guerra... e ovviamente il panorama.
Alcuni cartelli indicano tutte le cime visibili, e sarebbero davvero tante... dal Monte Maggio a tutto il Pasubio, alt di Asiago, catena del Lagorai e fino alle Dolomiti di Brenta, Pale di San Martino e altre ancora. Dovremo ritornare con una giornata più nitida.
si scende per la via dell'andata
cippo al passo di Vaccaresse
ancora bei maggiociondoli in fiore
Forte Rivon
sul Monte Rione
postazioni di artiglieria
Nell'ex Forte c'è il locale adibito a rifugio ed è aperto proprio al mercoledì, ne approfittiamo per una bibita fresca, una fetta di dolce e una lunga chiacchierata con il simpatico gestore che ci racconta un po' di storia del forte e delle vicende di guerra della zona.
Scendiamo con calma a Busa Novegno, sul promontorio davanti a noi bene in vista c'è la croce di
Cima Novegno... è un peccato non fare la 4° cimetta della giornata e così tra pascoli punteggiati di fiori, tanti raponzoli montani (!) saliamo fin su per altra piccola sosta e per ammirare la distesa immensa della pianura sottostante prima di ritornare al parcheggio e tornare a casa.
vista su Busa Novegno
ancora un collage di fiori incontrati sul percorso: aquilegia, raponzolo montano, orchidee e rosa canina
Al termine del giro il gps ci indicherà che abbiamo percorso una quindicina di km con un dislivello (con i vari saliscendi) di ca. 800 mt.