Mercoledì scorso, abbiamo pensato di trascorrere la nostra giornata in montagna in modo diverso e nuovo per noi.
Caricate le bici, ci dirigiamo ancora una volta in Cadore per fare una bella e tranquilla pedalata lungo un tratto della ciclabile delle Dolomiti, percorso che ricalca il vecchio tracciato della ferrovia
Calalzo – Dobbiaco, costruita tra il 1917-19 e in esercizio fino al ’64.
Ci poniamo come meta Cortina calcolando un tragitto di una ventina di chilometri per cui, giunti al paesino di Peaio (m. 890), poco dopo Venas di Cadore, parcheggiamo nei pressi del vecchio casello.
Ci avviamo quindi lungo la ciclabile tra il giallo delle forsizie, prati verdi e candide cime: una gioia per gli occhi e il cuore!
La pista sale dolcemente correndo a tratti sotto la strada principale, altri più in su e altri ancora adiacente la carreggiata. Il traffico è poco e non disturba,
lungo la ciclabile incrociamo un paio di ciclisti in discesa e qualche persona in passeggiata.
Si superano le belle e caratteristiche stazioncine di Vodo, Borca, San Vito con bella vista sul Pelmo da una parte e Croda Marcora e Antelao dall’altra mentre all'orizzonte sbuca il gruppo delle Tofane!
Giunti a Dogana Vecchia si scende su percorso sterrato nel bosco per poi risalire ad Acquabona, si percorre ancora un breve tratto costeggiando la statale per poi scendere fino alla base del
Trampolino Italia a Zuel, che vide i Giochi Olimpici invernali del ’56.
Da Zuel si risale
e percorrendo ancora qualche chilometro passiamo la funivia del Faloria e poi la stazione degli autobus di Cortina. Poco oltre, ci concediamo una piacevole sosta su una delle varie panchine che s’incontrano lungo il percorso
e mentre ci godiamo il sole e l’incantevole panorama decidiamo di proseguire verso il passo Cimabanche.
Superato l’accesso dell’ospedale Codivilla la ciclabile diventa a fondo sterrato e la pendenza aumenta un pochino. L’ambiente si fa ora più selvaggio e tra boschi, ghiaioni, bei punti panoramici e ricche fioriture di erica, transitando sotto le pareti del Pomagagnon, raggiungiamo Fiames e poi ancora Podestagno e il ponte, alto, sulla gola del Felizon.
Giunti al casello di Ospitale (m. 1,480), dato che la trentina di chilometri percorsi comincia a farsi sentire
pensiamo di concludere qui il nostro giro
e fare dietro front!
La discesa fin quasi a Cortina è veloce e divertente,
e di tanto in tanto ci si ferma un momento solo per scattare qualche foto. Solo nei tratti nei pressi di Cortina e S. Vito c'è un po’ di movimento per cui si procede con calma e ogni tanto torna il
drin-drin del campanello!
Bella gita e giornata stupenda
... magari più in là faremo la tratta
Cimabanche – Dobbiaco o viceversa!
Il percorso in questo caso è di ca. 60 km tra andata e ritorno e il dislivello di 590 m. più qualche saliscendi.
Se può interessare questo è il link di una guida con il percorso completo della ciclabile e varie info
http://www.papin.it/assets/Uploads/PDF/CiclabiledelleDolomiti.pdf