Ecco qui la mia prima relazione di un escursione
Venerdì 16 Agosto 2016, ho appuntamento alle 6 all'entrata autostradale di Terme Euganee, a sud di Padova, con un mio amico che abita in zona; il programma di oggi è una bella e lunga escursione sul Sorapiss, zona che non ho mai visitato. La sveglia è alle ore 4:30, veloce colazione, ultimi preparativi e sono in strada.
Arriviamo al Passo Tre Croci poco dopo le 8:30 dove attacchiamo il sentiero n°213 qualche minuto più tardi. La prima parte del percorso si svolge su una comoda e ampia mulattiera in leggera salita nei boschi, ottima per riscaldarsi in maniera graduale. Qualche strappo un po' più ripido poco prima del bivio con il sentiero 216 dove incontriamo e superiamo le uniche persone sul percorso prima della bolgia che ci attende al lago di Sorapiss.
Imbocchiamo il sentiero per la forcella Marcuoira quando, poco dopo, sentiamo un nitido rumore di pietre che cadono dalle pareti alla nostra destra: a causare il distacco dei detriti è un branco di 10-15 camosci che stanno scendendo rapidamente le pareti rocciose tra la F.la Marcoira e la F.la Ciadin e che attraversano il nostro sentiero poco avanti per recarsi verso i boschi a quote più basse...non avrei mai immaginato di vedere uno spettacolo simile....non avevo mai visto un camoscio dal vivo, vederne così tanti in un colpo solo è stata proprio una bella sorpresa! Riesco a scattare una foto di una parte del gruppo (ne conto 6) ma per l'agitazione del momento è venuta un po' mossa...meglio di niente comunque.
Il panorama nel frattempo si apre sul bellissimo gruppo del Cristallo illuminato dalla luce del mattino.
Proseguiamo e poco dopo ci ritroviamo all'imbocco del ripido canalino che risale fino alla Forcella Marcuoira di cui fatichiamo a vederne lo sbocco finale in quanto ci troviamo il sole dritto in faccia; la salita è abbastanza faticosa sia per la pendenza del tratto sia per il terreno alquanto sdrucciolevole...siamo contenti di aver deciso di fare il giro in questo senso, in discesa penso ci avrebbe creato qualche problema. Alle 10 circa arriviamo alla forcella dove facciamo la prima sosta della giornata.
Il ripido canalino di risalita alla forcellaPanorama dalla forcellaCime Ciadin del LoudoSempre dalla forcella scorgiamo il sentiero che dovremo affrontare di li a poco che sembra quasi terminare "addosso" ad una parete rocciosa verticale...
In realtà il sentiero continua su cengia molto esposta ed è attrezzato con cordino metallico; dalle relazioni online che ho letto in preparazione della giornata viene descritto come un tratto piuttosto semplice per persone che non soffrono di vertigini...il problema però è che noi non abbiamo mai affrontato tratti del genere e non sappiamo bene come la nostra mente reagirà a tale ostacolo...un po' in apprensione ci incamminiamo verso la cengia attraversando la zona chiamata "Ciadin del Loudo". All'attacco del sentiero attrezzato ci rendiamo conto che da distante sembrava molto peggio...il sentiero è si parecchio esposto ma è piuttosto pianeggiante e molto regolare. Inoltre reagisco meglio del previsto, pensavo di soffrire peggio il vuoto ma a metà strada riesco tranquillamente a fermarmi a scattare una bella foto panoramica.
Continuiamo e dopo un altro breve tratto con cordino metallico inizia la discesa piuttosto divertente in mezzo ai pini mughi verso il lago di Sorapiss.
Pareti Orientali del SorapissIl lago visto dal sentiero 216Arriviamo al bivio con il sentiero 215 che sale sempre dal Passo Tre Croci e troviamo subito parecchia gente che sta salendo alla volta del lago...subito rimpiangiamo il silenzio delle ore precedenti. In poco tempo giungiamo al lago dove, anche se un po' presto, facciamo pausa pranzo (sono circa le 11:45).
Il Dito di DioScorcio del lago dall'inconfondibile coloreDopo circa tre quarti d'ora di pausa ci incamminiamo verso la lunga salita che sale alla Forcella sora la Cengia del Banco, meta principale della giornata. Saliamo quindi il ripido vallone sassoso scavato dal Ghiacciaio Occidentale del Sorapiss in epoche ormai lontane...una parte del sentiero è molto ripida e il terreno parecchio insidioso...inizio già ad interrogarmi su come riuscirò a non scivolare al ritorno. Anche se un po' ingolfati dal pranzo riusciamo,con un po' di fatica, a superare questo tratto e il panorama si apre sul lago sottostante.
Continuiamo dopo una breve pausa e iniziamo a scorgere la fronte del ghiacciaio Occidentale...decidiamo di salire un cumulo detritico per avere una visuale migliore per scattare qualche foto...è la prima volta che vedo un ghiacciaio dal vivo da così vicino ed è veramente emozionante.
Dopo la pausa contemplativa durante la quale odiamo qualche scarica di sassi probabilmente mossa dall'acqua di fusione, ci riportiamo sul sentiero principale per raggiungere la zona dei Tondi di Sorapiss dal paesaggio pressoché lunare e, ovviamente, molto meno frequentata rispetto al lago.
Verso Forcella sora la Cengia del BancoPonta Negra (2847m)Da qui il sentiero procede con leggeri sali-scendi su roccia e qualche pietraia molto facile. Breve strappo finale prima della forcella sora la Cengia del Banco dove il panorama si apre con uno strapiombo verso la valle del Boite e il Pelmo.
Sono ormai le 3 del pomeriggio....decidiamo di fare una breve pausa prima di riprendere la strada verso il ritorno.
Tondi di Sorapiss e vette circostantiScendiamo la parte molto ripida del canalone affrontata in precedenza con parecchia attenzione, alcuni tratti li devo fare quasi da seduto per il terreno parecchio instabile, ma alla fine riesco ad uscirne sano e salvo senza un graffio. Il ritorno è per il sentiero 215 fino al passo. Anche qui incontriamo qualche tratto attrezzato con cordino metallico e qualche scala ma tutto sommato il precorso è molto agevole.
Il sole inizia ad abbassarsi all'orizzonte e ci regala gli ultimi scorci di panorama verso i Cadini di Misurina e le Tre Cime.
Il sentiero dopo il tratto attrezzato continua ampio nel bosco con qualche sali-scendi fino al Passo, forse un po' lungo e noioso. Arriviamo alla macchina verso le 18:30 dopo 20km di camminata e circa 1300m di dislivello positivo (secondo i miei calcoli da mappa....Google Earth me ne da 1800m
).
In conclusione: escursione veramente molto affascinante e appagante, sicuramente una delle più belle che abbia mai affrontato soprattutto per gli scenari grandiosi che offrono queste zone. Unica nota un po' stonata, se proprio si vuole cercare il pelo nell'uovo, la confusione di gente attorno al lago...