Autore Topic: Prealpi vicentine, monte Priaforà  (Letto 3222 volte)

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Offline southernman

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Prealpi vicentine, monte Priaforà
« il: 22/05/2015 20:49 »
Dopo l'escursione sul Novegno dell'anno scorso, il CAI di Dolo ritorna domenica 10 sulle prealpi vicentine, al monte Priaforà. Si parte anche stavolta dalla località Bosco di Tretto (m. 909) e si comincia a salire nel bel bosco di abeti con il sentiero 433, poi 435. Il bosco è fitto e rigoglioso, a tratti squarci di visibilità sul monte Summano. Il sentiero dà la possibilità di saltare alcuni toranti, dipende dalle ginocchia dei singoli sfruttarle o meno. Si arriva alla deliziosa spianata del passo Campedello, dove una cappelletta ed una targa ricordano la guerra. La giornata è ottima, e si sale bene. Si riattacca la mulattiera nel bosco e si giunge in poco più di due ore complessive in vista dello spettacolare foro naturale nella roccia (da qui il nome del monte) sfruttato come punto di osservazione sulla Valdastico. Si inizia qui la salita alla cima del Priaforà (1659), ripida e leggermente esposta, aiutati da un cordino steso per l'occasione dagli alpinisti sezionali. La vista in cima è strepitosa, verso nordovest, oltre Pasubio e Carega, si arrivano a vedere Presanella, Ortles Cevedale e Brenta. A nordest ai monti dell'Altipiano dei Sette Comuni fanno da sfondo Lagorai e Pale di San Martino. Pranzo sotto la croce e discesa tranquilla lungo la via dell'andata. Il Passo Campedello è ancora più suggestivo con la luce del primo pomeriggio.
Tempi: 3 ore in salita, 2 ore 15 in discesa (col passo lento e molte foto  ;)  ).
Bella escursione vicino alla pianura in luoghi meno noti, probabilmente molto bella anche in autunno.
Situazione neve: Presanella Ortles e Cevedale tanta, qualcosa in Brenta e Pale, Lagorai liberi (ma si vedevano i versanti sud) Pasubio e Carega a chiazze.
Foto:
http://www.marc1.altervista.org/foto1.php?fotoAttuali=Monte-Priafora_150510

1 2 Inizio 3 4 5 6 7 Passo Campedello 8 vista dal punto d'osservazione 9 panorama verso nordovest, Pasubio in primo piano, 10 Brenta sullo sfondo 11 la vetta 12 Valdastico con l'Altopiano di Asiago 13 nordest con Lagorai e Pale 14 15 16 nordovest, con Presanella Ortles e Brenta 17 il punto di osservazione 18 il bosco 19 20 Passo Campedello nel pomeriggio 21 il Summano

Ciao!

Offline edel

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Re:Prealpi vicentine, monte Priaforà
« Risposta #1 il: 23/05/2015 14:52 »
Un bell'itinerario South quello di Cima Priaforà e che offre panorami veramente grandiosi sia verso la pianura che verso tutti i monti circostanti.  Hai trovato una giornata nitida e cielo azzurro, molto belle le foto... complimenti!  :)
Stiamo riscoprendo anche noi le nostre Prealpi Vicentine e i monti  "vicini di casa"  ( un pò  ingiustamente trascurati da un pò di tempo per vedere luoghi più lontani ),  ma che non mancano di stupirci ogni volta per la loro bellezza paesaggistica, naturalistica e interesse storico.  Anche Cima Priaforà è in nota e le tue foto sono di incitamento..  :)    Ciao !

Offline Vittorio

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Re:Prealpi vicentine, monte Priaforà
« Risposta #2 il: 27/05/2015 20:56 »
Buona sera a tutti
vorrei ricordare, a chi intenda salire sul Priaforà che proprio prima dell’ultima erta prima della salita è possibile, con breve digressione, visitare – occorre una torica elettrica -  una imponente fortificazione scavata in roccia.
L’opera venne realizzata dopo che le Truppe Italiane avevano ripreso il Priaforà occupato dagli Austro Ungarici nella tarda primavera del 1916 nel corso della Strafexpedition.
Il Monte Novegno fu in quell’occasione teatro di aspri scontri nei quali i soldati della 35°  Divisione -  ricordati dal piccolo capitello citato - ressero l’urto degli Imperiali e impedirono che la Pianura Vicentina fosse occupata.
Non a caso il Passo di Campedello si è meritato il titolo - condiviso con altri luoghi - di “ Termopili d’Italia “.
Tutto il gruppo del Novegno è assai interessante anche dal punto di vista storico anche per la presenza di numerose e ben restaurate fortificazioni campali.
Vittorio

Offline P52

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Re:Prealpi vicentine, monte Priaforà
« Risposta #3 il: 29/05/2015 09:46 »
Una precisazione storica: a prescindere da lapidi ed abusate "Termopili" (oltre a quelle greche ci sono pure quelle del vicino P.sso Buole) il p.sso Campedello non fu mai raggiunto dagli A.U. che non riuscirono mai ad oltrepassare il M. Giove, estremità meridionale della cresta che parte dal m. Priaforà. La battaglia che si svolse dal 2 al 9 giugno 1916 interessò il m. Priaforà con andamento da nord e nord est lungo il crinale principale e da alcuni canaloni che risalgono dal sottostante m. Brazome. Il m. Novegno (m. Rione) fu pure attaccato da nord e nord ovest ma anche li gli imperiali vennero fermati sulle linee di malga Zola e m. Spin.
Le opere militari che si vedono tutt'oggi sono state tutte realizzate successivamente, in gran parte nel 1917, compreso il formidabile sistema sotterraneo del m. Priaforà che permetteva alle artiglierie incavernate di battere i prospicenti monti Cimone e Seluggio allora caposaldi A.U.