reduce da 2 mesi di forzata immobilità per un piccolo incidente, dopo un numero di decenni pazzesco vado a fare un giro da quelle parti. Lo scopo sarebbe di arrivare a vedere la parete dello Schiara verso Belluno e verificare quelle stupende ferrate..
Ecco qualche impressione.
La stradina piena di tornanti è migliorata e anche un po' asfaltata. Ma mentre una volta la percorrevo allegramente, adesso, senza protezioni e coi burroni spalancati sono stato più prudente..
I meravigliosi prati che ricordavo sono invasi da un bosco misto. Spariti. Vicino alle ex malghe un po' di prato, non falciato.
Il bosco è stato devastato dalla neve. Ne hanno sofferto specialmente gli abeti bianchi (credo) quelli con i rami simmetrici, tipo fiocco di neve e gli aghi scuri e lunghetti. L'unico abitante temporaneo -un vecchietto- faceva come i ricchi dal macellaio, che si prendono la parte centrale del filetto: segava in blocchi il centro dei tronchi caduti e se li portava in baita. Visti a quota relativamente modesta (1400) maggiociondoli fioriti. Propongo di chiamarli lugliociondoli. Nevaio a 1500!.
Tecnicamente ho fatto un terrificante dislivello di 600 mt. e visto che cominciavano a esserci problemini fisici mi sono fermato sotto la forcella. Allegherò appena riesco un paio di foto assai sgranate.
I 3/4 dei sentieri segnati da Tabacco non esistono più. L'unico che rimane è quello -una traccia- per il rif. 7° alpini. Una mano provvidenziale (sospetto gente del rifugio) ha segato recentemente in quota ontani, mughi e alberi caduti. Senza questi provvedimenti avenzare sarebbe stato difficilino. Escursionisti incontrati: 0.
PS: la mattina in basso ho incocciato un paio di tende militari che sorvegliavano un perimetro di tiro. Gli occupanti erano sempre un maschio e una femmina. Deduco che fare il militare OGGI è molto meno noioso di una volta..