Finalmente ho avuto il mio primo incontro con le dolomiti, montagne sconosciute che ho trovato bellissime, purtroppo i giorni di vacanza sono stati pochissimi e ho potuto fare solo una piccola ma piacevole escursione in Val Garès nel bellunese.
Naturalmente non ero sola, con me c'era Soramont che conosce bene la zona e mi ha fatto da guida.
Lasciato Canale d'Agordo (simpatico paesino che ha dato i natali a Papa Giovanni Palo I ) imbocchiamo la strada che porta alla frazione di Garès arriviamo nei pressi della capanna di Cima Comelle dove c'è un ampio parcheggio immerso nel verde.
Siamo a 1333 metri e i primi incontri della giornata sono alcune caprette e un'asinello che pascolavano nel prato .Qui parte il sentiero 756 che con ripidi tornanti si alza di quota addentrandosi in un magnifico bosco, tra i rami di abeti un raggio di sole rende tutto più suggestivo, ma lungo la strada incontriamo una zona dove le slavine hanno abbattuto parecchi alberi.
Arriviamo a un bivio, il sentiero più battuto è a sinistra e va a forcella cesurette ma noi continuiamo a camminare verso destra fino a incontrare una colata di fango che ha portato via parte del sentiero.
Sotto al fango s'intravede ancora tanta neve ghiacciata mentre più avanti ci sono parecchie crepe e da l'impressione che il sentiero debba cedere da un momento all'altro.
Però il panorama è stupendo e le montagne che vedo spaziando con lo sguardo mi danno molte emozioni, tutto mi sembra immenso e benchè il paesaggio mi sia totalmente sconosciuto mi sento in perfetta sintonia con questi luoghi. Siamo ormai usciti dal bosco e anche la flora richiama la mia attenzione, ci sono fiori che conosco come i botton d'oro e i rododendri e fiori a cui non so dare un nome, ma tutti bellissimi.Intanto arriviamo sotto il Sasso Negro, un'intrusione magmatica tra le rocce della dolomia e in lontananza appare la casera valbona, situata a 1783 metri, la casera è aperta e dentro c'è persino la luce, grazie a un'impianto fotovoltaico ma si sta meglio fuori seduti a un tavolino di tronchi, peccato che la fontanella sia asciutta..
Ci sarebbe l'ntenzione di proseguire l'escursione ma il tempo si è fatto brutto e minaccia il temporale così di comune accordo decidiamo di tornare e sulla via del ritorno ecco il secondo incontro della giornata,una vipera che sbarra il sentiero e che dopo qualche minuto se ne va e scompare fra la vegetazione.....
La mia giornata sulle montagne venete è finita ma spero di tornare presto per conoscere altri posti.