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[VETTE FELTRINE] Anello al Monte Pavione

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Matteo Nicolin:

Vista sui contrafforti che sorreggono il complesso del Monte Pavione e sulla sottostante Val Cortella.
Qualche settimana fa vi ho raccontato di come il mio giro con Daniele su al rif. Brentari di Cima d’Asta fosse stato il primo dell’estate 2018. Nella mia testa è così per tutta una serie di componenti che mi permette di annoverarlo tra i Giri in Montagna con la G e la M maiuscole (sveglia ben prima dell’alba, elevato tasso di sofferenza psicofisica, etc): si tratta di un’affermazione non corretta, poiché sabato 7 luglio 2018 sono stato sul Monte Pavione (2334m), apice delle Vette Feltrine, non con Daniele ma con le “donne della mia vita”, c’est à dire mia morosa e mia mamma.

Con quest’escursione ebbi modo di unire la volontà delle sopracitate donne di seguirmi tra i monti con la fascinazione letteraria per il Pavione che mi era venuta dalla lettura del bel romanzo “storico western autoctono di formazione” L’Anima della Frontiera di Matteo Righetto, dove si narra di contrabbandieri di tabacco asiaghesi che ne valicano le pendici deserte per attraversare senza essere visti l’antico confine tra il Regno d’Italia e l’Impero Austro-Ungarico.


L’antico confine di cui narra Righetto trova conferma in questa cartina austro-ungarica risalente al 1845 circa.
Arriviamo comodamente a Passo Croce d’Aune (1011m), punto d’attacco del nostro giro, alle 9:00 di mattina.
Seguiamo per il primo tratto la mulattiera e dopo il secondo tornante ci distacchiamo sulla sinistra prendendo il sentiero 801, che in un’ora e mezza scarsa con buona pendenza ci porta 600m più in alto, nel punto in cui si ricongiunge con la mulattiera.


(clicca per ingrandire) Sbucando dal sentiero 801 ci troviamo di fronte agli imponenti roccioni sopra cui poggiano le praterie delle Vette Feltrine.


(clicca per ingrandire) Dalla stessa posizione riusciamo a scorgere il rif. Giorgio Dal Piaz (1933m), verso cui siamo diretti.
In un’altra ora raggiungiamo il rif. Giorgio Dal Piaz (1933m), lungo la mulattiera che a tratti tagliamo sempre grazie all’801, dove ci fermiamo a bere qualcosa e ad assaggiare una fetta di crostata, rito immancabile che ho voluto condividere anche con le mie inusuali compagne di cammino.


Il rif. Dal Piaz visto da poco sopra, che da su tutto il Feltrino, oltre cui si vede il Monte Grappa e l’Altopiano di Asiago.
Dopo una mezz’oretta di pausa ci incamminiamo lungo il sentiero 817 che dapprima ci offre una vista sulla prateria e le malghe nella Busa delle Vette presso il passo delle Vette Grandi (1994m) e subito dopo si inerpica sull’aereo crestone delle Vette Grandi (2130m), da cui si scende fino alla Sella delle Cavallade (2060m).


Discendendo dalle Vette Grandi.


La cresta delle Vette Grandi viste da dopo la Sella.


Dalla Sella vediamo il padiglione del (da sx a dx) Pavione (2334m) e del Col di Luna (2283m).
Continuiamo lungo l’817 che in un’ora e venti dal rifugio ci porta sulla vetta del monte Pavione (2334m), da cui si gode, nonostante le nuvole, di una meravigliosa vista a 360º. È arrivato il momento di pranzare e riposarsi un poco.


Risalendo l’ultimo tratto prima della vetta del Pavione con il gruppo del Cimonega che svetta sullo sfondo.


(clicca per ingrandire) La vista dalla vetta.


Zoomata sulle gruppo delle Pale di San Martino, in basso si vede l’abitato di Fiera di Primiero.
Una volta rifocillati proseguiamo per il sentiero 817 in senso antiorario, che ci porta in un’ora circa a m.ga Monsampian (1902). Da lì prendiamo il sentiero 810 di Sant’Antonio, che in un’altra oretta ci riconduce alla mulattiera risalita la mattina, che percorriamo per la sua interezza in un paio d’ore abbondanti, scendendo dolcemente di quota al tepore piacevole del pomeriggio ormai inoltrato.


(clicca per ingrandire) La strada di Sant’Antonio una volta percorsa, diamo un ultimo saluto all’antica frontiera del Pavione e del Col di Lana.


A sinistra: chilometri e dislivello cominciano a farsi sentire! Sono stato maledetto a più riprese durante questo giro.
A destra: la mulattiera che riporta al p.so Croce d’Aune.


Attimi di luce magica lungo la discesa.


In vista del p.so Croce d’Aune.


Poco prima di arrivare alla macchina, il bosco si indora dei raggi del sole, che finalmente si è liberato delle molte nuvole che l’hanno offuscato per tutta la giornata.
Le Vette Feltrine sono l’ennesimo gioiello “quasi nascosto” della nostra terra: troppo alte per essere colonizzate dalla foresta, troppo basse perché anche l’erba e i fiori cedano il passo alla nuda roccia. Praterie e anfiteatri vastissimi, vallette nascoste con antiche malghe, pullulio di vita libera e pulita.
Nello specifico questo percorso ha un chilometraggio un po’ impegnativo ma può essere un ottimo risveglio muscolare per il camminatore abituale e pure per chi in montagna non ci va così spesso. Il ritorno in macchina l’ho fatto con due salme, una delle quali, prima di lasciarsi andare al sonno ristoratore, ha seriamente valutato l’eventualità della separazione (non era molto allenata, per dirla con un eufemismo). Ma alla fine l’amore e il perdono hanno trionfato.

PERCORSO: 26km 1700m D+



In allegato il file KMZ.

AGH:
Magnifico giro, magnifiche foto, magnifico tutto :) Sul Pavione ho fatto uno dei miei primi trekking in tenda circa 30 anni fa, partendo da Vederne. Ricordo che abbiamo campeggiato sulle rive di un laghetto e, dopo esserci rifocillati e abbonantemente bevuto e cucinato con l'acqua del laghetto, il mattino dopo ci siamo accorti che era pieno di cacche di cavallo  ;D

Però non ci è successo niente :)
Che bel giro, mi piacerebbe tornarci prima o poi... bravissimi

Matteo Nicolin:
Grazie Ghez! Che bello, ora quando tornerò ti penserò per quei sentieri :) Per fortuna che il letame era a km 0 bio-organic senza additivi artificiali e vi è andato giù come... L'acqua!  ;D


--- Citazione da: AGH - 01/03/2019 16:12 ---Magnifico giro, magnifiche foto, magnifico tutto :) Sul Pavione ho fatto uno dei miei primi trekking in tenda circa 30 anni fa, partendo da Vederne. Ricordo che abbiamo campeggiato sulle rive di un laghetto e, dopo esserci rifocillati e abbonantemente bevuto e cucinato con l'acqua del laghetto, il mattino dopo ci siamo accorti che era pieno di cacche di cavallo  ;D

Però non ci è successo niente :)
Che bel giro, mi piacerebbe tornarci prima o poi... bravissimi

--- Termina citazione ---

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