10.09.2011 - Dal Rifugio Padova a Vedorcia-Rifugio Tita Barba
Bellissima escursione ... sul filo dei miei ricordi di ragazzino. Queste sono le Dolomiti d'Oltre Piave, che comprendono, fra l'altro, il Montanel, il Cridola, i Monfalconi, il mitico Campanile di Val Montanaia, il Duranno, ecc. La mia escursione punta l'occhio in particolare sugli Spalti di Toro (il nome non ha niente a che vedere con l'animale, ma deriva da "Thor", divinità longobarda), toccando il monte di Vedorcia. Vedorcia (Vedorchia sulle cartine IGM dei primi anni '60 o Vedrocia o Avedorca nei documenti antichi) è sempre stato un luogo di pascolo, nominato fin dal 1366, come alpeggio di Sottocastello-Pieve di Cadore. Sembra che il suo nome significhi "luogo bello da vedere" (vid-ved-vedere) sul genere del nome "Val Visdende" ossia "Valle bella da vedere". La costa di Vedorcia è costellata di piccole baite; in una di queste il sottoscritto ha trascorso, insieme a papà e mamma e vari amici coetanei, tanti bei giorni già fin dai primi anni '60 (quando il Rif. Tita Barba non aveva ancora riaperto e, per rimanere qui più giorni, era necessario che qualche amico benevolo ti portasse su i viveri, con la gerla, salendo qui, a piedi, da Sottocastello, Lago di Centro Cadore, quasi 1200 metri di dislivello ...) lasciando perdere i ricordi personali ... in questa occasione ho fatto un altro percorso, con minor dislivello, ma sempre abbastanza impegnativo e ripido.
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Dal Rifugio Padova (m.1287, raggiungibile in auto, con stretta stradina,quasi tutta asfaltata, da Domegge, passando il Lago di Centro Cadore) a Vedorcia ed al belvedere del Rif. Tita Barba (m.1830), con sentieri CAI nn.350 e 352.Dislivello complessivo, compresi i saliscendi: circa 800 m. - tempo di salita circa 3 ore. Andata - Dislivelli parziali in salita: dal Rif. Padova a Casera Col - m. 173; da ponticello sul Rio di Val a belvedere di Tita Barba - m. 500; ritorno: da da ponticello sul Rio di Val a Casera Col - m. 125..
Parcheggiata l'auto poco prima del Rif. Padova, a quota1300, si scende per comoda stradina fino al Rifugio (m. 1287), abbellito di recente all'esterno da una serie di sculture in legno di artisti locali. Splendida la radura di Prà di Toro! Di qui si entra quasi subito nel bosco, salendo ripidamente, col sentiero n.350, fino alla Casera Col (m. 1460); di qui, sempre nel bosco, si scende attraversando diverse zone umide, fino al ponticello in legno sul Rio de Val o Rio Talagona (m. 1335). Dopo poco si trova la storica Casera Valle (m. 1360), di cui si hanno documenti fin dal 1857!. Di qui, a sx, continua il sentiero n. 352 che, costeggiando il rio e il Fosso degli Elmi, conduce a Forcella Spè. Dalla Casera, invece, andiamo a dx., diritti, con sentiero n. 350, sempre nel fitto bosco, salendo molto ripidamente; dopo 10 minuti troviamo una bellissima cascatella. Si continua a salire ripidamente fino all'incantevole radura de "La Palù" (m. 1660) e in pochi minuti si arriva alla Casera Vedorcia (m. 1704). Di lì alla località De la Monte di Vedorcia (m. 1760) con alcune stupende piccole baite e infine al Rif. Tita Barba (m. 1821) e al belvedere di quota 1830. Il ritorno avviene a ritroso sullo stesso percorso dell'andata.Il [/b]Rifugio Tita Barba ("Tita" significa "zio" e si riferisce al primo gestore) fu costruito nel 1930, funzionando come Rifugio solo dal 1933 al 1936. Dopo anni di chiusura fu ristrutturato e riaperto nel 1968 ed è un Rifugio "vero"!