Splendida e limpida domenica di ottobre, quella di ieri. In sei amici siamo saliti, da località Campogrosso (m.1460), lungo il sentiero n.157, che risale il Boale dei Fondi, fino a raggiungere Bocchetta Fondi (m.2084) e Bocchetta Mosca (m.2141). Da qui abbiamo proseguito per il sentiero che porta al Rifugio Fraccaroli (m.2237) e dopo circa 15 minuti abbiamo deviato per un sentiero che si stacca alla nostra sinistra e che risale il pendio in direzione del contrafforte che ospita la ferrata.
L’attacco, una lama staccata e verticale, è tosto. Un piolo, un chiodo ed una catena aiutano a guadagnare una breve ma non semplice parete verticale; dopo l’inizio molto tecnico ci troviamo ad affrontare un traverso, a destra, meno impegnativo, ma non per questo da sottovalutare e dopo pochi minuti si giunge ad un altro passaggio impegnativo: per una ripida paretina verticale ed una cengia s´imbocca un angusto camino molto stretto, la cui risalita è divertente, ma un po’ scomoda con uno zaino sulle spalle. Se è ingombrante può creare sicuramente dei disagi.
Si scala la parete a sinistra del camino e all´uscita, che richiede un po' di tecnica, la via torna ad essere più agevole. Si passano così delle roccette più facili verso destra fino ad una seconda cengia ed un nuovo traverso, che ospita il libro della via e successivamente un canalino, dove bisogna prestare attenzione a non smuovere pietre, risale conducendoci fino al termine della ferrata.
Si segue quindi la stretta cresta che oltrepassa l'antecima del Carega (attenzione per i 15 minuti di percorso in cresta per chi soffre di vertigini. Il sentiero, esposto, può risultare ulteriormente insidioso se c'è vento) fino all'immissione con il sentiero proveniente dal Rifugio Scalorbi e che in breve raggiunge il Rifugio Fraccaroli. La cima del Carega (2259mt) si trova davanti al rifugio e merita una visita per l'ampio panorama che offre.
Davvero una bella una ferrata la Campalani, che necessita di un discreto impegno tecnico, non lunga ma con una particolare difficoltà nell’attacco: chi lo supera sicuramente è in grado poi di arrivare alla fine. Attenzione anche allo stretto camino che può creare qualche difficoltà se si hanno zaini un pò ingombranti. Può essere una valida palestra per chi ha da poco iniziato ad avventurarsi nel mondo delle ferrate.
Dopo meritata pausa per il pranzo, siamo ridiscesi lungo il sentiero n.157 e abbiamo fatto ritorno al Passo di Campogrosso.