Domenica 21 febbraio 2016
Come di consueto, mentre scendiamo da Passo San Pellegrino, appena sopra l'abitato di Falcade Alto si apre la visuale sul Gruppo del Focobon (Pale di San Martino):
A sinistra si confondono tra loro i Campanili dei Lastei di Focobon e Cima Zopel, poi spicca Cima Campido, e poi ancora Cima Focobon. A destra spunta la cima del Monte Mulaz.
E' tarda mattinata quando ci avviamo lungo la Via Cavallera, la strada bianca che da Canale d'Agordo porta verso Falcade:
Attraversiamo il ponte sul Torrente Biois, dove è d'uso fermarsi a scattare una foto:
Mentre proseguiamo, verso nord-ovest scorgiamo le cime della Valfredda:
Da sinistra a destra: Sasso di Valfredda, Torre del Formenton e Punta del Formenton, Monte La Banca.
Verso ovest invece la dorsale di cime che parte da Passo Valles:
Da destra a sinistra: Cima Venegia, Cima Venegiota, le pendici del Monte Mulaz.
Giunti nella piana di Falcade, siamo accolti da uno splendido sole e da un simpatico pupazzo di neve:
A nord di Falcade, si può ammirare una parte della Catena dell'Auta:
Da sinistra a destra: Col Becher, Cima Barbacin, Cima dell'Auta Occidentale, Cima dell'Auta Orientale.
Più a destra (nord-est), il resto della catena:
Da sinistra a destra: Cime di Pezza, Piz Zorlet.
Nella piana di Falcade è un andirivieni di sciatori di fondo e gente che passeggia:
Un tris di primi si pone l'ambizioso obiettivo di saziare il nostro appetito:
In senso orario da sinistra: Crespella, Casunziei al magro, Gnocchi con pancetta croccante.
Nel bicchiere: Apfelschorle
Obiettivo raggiunto!
Ci avviamo lungo un "troi" (che nella parlata locale significa sentierino), che sale verso la frazione "Marmolada" di Falcade:
Sui tetti, le "gothe le va e le vien":
Da lì le Cime dell'Auta sembra di poterle toccare:
Attraversiamo il ponte sul Torrente Gaon, e oltrepassiamo il capitello della "Madona del scudelìn"...
...e la "Senta di veci":
Passiamo sotto la frazione di Sappade:
Quando raggiungiamo la frazione Tabiadon di Val, si apre la visuale sul Monte Pelsa e la Palazza Alta:
Il toponimo (e il cognome) "Tabiadon" derivano probabilmente da "tabià" che nella parlata locale significa "fienile".
Inizia la discesa verso la frazione di Caviola, a cui fanno da sfondo le Cime Pape:
Infine ci re-incamminiamo in discesa lungo la Via Cavallera, che ci offre lo spettacolo di una Civetta finalmente illuminata dal sole:
Oltre alla cima principale e alla Piccola Civetta (a destra dell'intaglio) si riesce a distinguere la Cima Su Alto, un torreggiante avancorpo che si stacca dalla Piccola Civetta. Tra i due, si trova il "Giazzèr".
Al ritorno a Canale d'Agordo, le Cime Pape iniziano a colorarsi della luce del tramonto:
E anche la Civetta inizia a tingersi d'oro:
E sulla via del ritorno, transitando a Falcade, la Civetta ci saluta così:
Tranquilla passeggiata, con moderato dislivello, della durata di poche ore, fatta con calma.