La grandiosa parete sud della Marmolada
Stavolta sconfiniamo in territorio veneto per esplorare ulteriormente
la zona dolomitica a est di Passo S. Pellegrino, vicino alle
Cime d'Auta. Con l'auto raggiungiamo il
rif. Lagazzon m 1356 dove lasciamo l'auto. Dopo un breve tratto su asfalto abbandoniamo la strada per inoltraci in
val di Rone. Con un orientamento un po' laborioso per via delle numerose stradelle, rimontiamo
la dorsale sopra la valle Perazze dove facciamo incetta di funghi
Ci "agganciamo" quindi al
sentiero 688, l'Alta via dei Pastori che sale, senza particolari difficoltà, fino alla
forcella Pianezze m 2044.
Salendo verso forcella Pianezze
Verso forcella Pianezze
Ultimo strappo alla forcella
Eccoci a Forcella Pianezze
Qui facciamo pausa pranzo. Dopo la sosta riprendiamo il cammino scendendo di pochissimo per la bellissima valletta che conduce alla
Forcella dei Franzei 2009. La poderosa
parete sud della Marmolada sovrasta il paesaggio, una visione da levare il fiato.
Discesa verso la forcella dei Franzei
Sguardo indietro a Forcella Pianezze
La colossale parete sud della Marmolada
Svoltiamo decisamente verso sub imboccando la
Val Miniera e iniziando a salire di quota. Acceleriamo il passo perché vogliamo vedere il lago di
Giai o del Negher 2200 con la luce del sole. Arriviamo a pelo, lo specchio d'acqua è incassato in un conca che entra presto in ombra.
Saliamo per la Val Miniera
Salita verso il Lech di Giai o Negher
Sguardo indietro verso la Val Miniera
Ci siamo quasi...
Ecco il nostro laghetto!
Dopo aver scattato un po di foto riprendiamo il cammino e saliamo in breve alla
Forzela del Negher 2286. Qui mi viene la brillante idea di proseguire per il
sentiero 696 ma man mano che avanziamo il crinale diventa sempre stretto, in salita ed esposto.
Proseguiamo verso la forcella del Negher
Eccoci alla forcella, sullo sfondo Cima dell'Auta, dopo aver percorso il crinale, dobbiamo tornare indietro
Da un piccolo poggio vediamo una impressionante parete di dirupi che ci aspettano, qualche tratto di cordino, la mia amica diventa irrequieta...meglio di no. Torniamo indietro alla forcella e scendiamo col
sentiero 687 per ripide balze erbose fino al bel bivacco Bait Col Mont 1854. Di qui una eterna discesa per forestale molto sconnessa che mette a dura prova le caviglie quindi ancora per forestale ripida raggiungiamo la forcella di Lagazzon dove c'è il rifugio e la nostra macchina.
Discesa verso valle
Bellissimo giro, senza cime stavolta, ma
molto remunerativo dal punto di vista paesaggistico, in una zona che non conoscevamo. Dislivello circa 1000 m, sviluppo 22 km.
Il percorso