Riecco la pattuglia veneta che, stavolta col sole a favore, si accinge a passare una bella giornata tra Veneto e Trentino e precisamente sulla cresta del Mandriolo, che separa la val d'Assa dalla Val di Sella. Partenza dal rifugio Larici, cielo terso, temperatura normale per la stagione, in pianura era tutto grigio. Ci incamminiamo sulla forestale segnata 220, fino a cimentarci in una microravanata attraverso lo Spigolo dei Fondi, divertente e ben fornita di porcini. Superato lo spigolo entriamo negli stupendi Fondi di Campo Mandriolo, dove a Ovest si ammirano Becco di Filadonna e Cornetto, si intravede il Pasubio e, isolato da una coltre di nubi, l'Altissimo di Nago. Dopo una breve sosta iniziamo a salire verso la cresta, e, una volta notato l'affollamento di Cima Mandriolo, ripieghiamo sul solitario Mandrioletto . E lì il panorama lascia senza parole. Brenta e Carè Alto, e, quasi a portata di mano. Panarotta, Fravort, Gronlait, Hoabonti e Cola. La val Portella è amplissima, si intravede la Trenca, sullo sfondo le Dolomiti, si arriva a vedere il Sella. Piu a est Cima d'Asta e si intravedono le Pale. Lungo la cresta è chiaramente visibile il Piz di Vezzena, la montagna diventata forte. Dopo una lunga sosta ricominciamo a scendere, stavolta lungo la cresta sul sentiero 205, per poi, all'altezza di Porta Manazzo, scendere ed incrociare la forestale proveniente dalla Val Formica, con la quale in breve si raggiunge il rifugio Larici. Nella discesa ci accompagna maestoso il Portule. Le nuvole in fondovalle creavano un effetto strano: Levico e Caldonazzo sembravano quasi sotto ad uno specchio d'acqua, come un fondale. E a Porta Manazzo abbiamo visto un piccolo Spettro di Broken, troppo lontano e piccolo per fotografarlo, ma chiaramente visibile. Un abella esperienza, per me che non l'avevo ancora visto.
Facile passeggiata, in una calda giornata di inizio autunno, con una bellissima compagnia
Qualche immagine
Becco di Filadonna
Altissimo di Nago
I fondi di Mandriolo
Piz di Vezzena
Lagorai