Domenica 30 ottobre, facile escursione tra boschi, pascoli e malghe per provare il piede destro dopo 113 giorni
di riposo forzato per infortunio. Si parte da Contrà Lucca di S.Pietro Valdastico (m 430) dopo aver lasciato l’auto nel parcheggio situato dopo le ultime case (segn.621). Fatti 50 m circa di strada asfaltata e superato un ponticello, sulla curva si stacca un sentierino che porta a Contrà Valeri (i segni sono quasi nascosti dalla vegetazione). Il sentiero passa tra le case e prosegue fino a sfiorare dei ripetitori e delle antenne dove ritroviamo la strada asfaltata che seguiremo per pochi minuti fino ad una sbarra e ad un segnale di divieto. Qui inizia la Strada della Cingella (o Singela), che ripercorre un lato della Val Torra. La vista spazia su la costa di Belfiore, i Siroccoli, il M. Spitz, Cima Petone, i boschi di Luserna, i Soj delle Fratte, il Cornetto di Folgaria, il Toraro, il Pasubio, Campomolon, l’Altopiano dei Fiorentini. Il percorso è segnato da capitelli in basso, da una “chiesetta all’aperto” in ricordo dell’Anno Santo (a un’ora circa dalla partenza) e da una targa posta dal Gruppo Veterani del CAI di Padova nei pressi del Sojo Alto. A quota 1270 circa, in prossimità di una curva si trova un orrendo cartello giallo tutto arrugginito che si lascia a sinistra per proseguire dritti (la stradina lasciata va direttamente a Malga Posellaro e poi a Malga Camporosà). Qui inizia la mulattiera della Fratte, breve ma molto piacevole e panoramica. Pochi minuti dal bivio si trova sulla sinistra il Baito dei Bonato, un semplice ricovero con una sola rete metallica, una stufa in ghisa e un tavolo con 4 sgabelli. All’esterno c’è un bel tavolo grande con 2 panche, un bel camino (appena ristrutturato) per fare delle grigliate e della legna
. Procediamo lungo la mulattiera fino ad incrociare, a circa 2 ore dalla partenza, una forestale. Prendendo a destra si arriva ad uno slargo e da lì (seguendo i pochissimi segni bianco e rossi e ravanando un po’,) a Cima di Campolongo e al Forte. Prendendo a sinistra invece e poi ancora a sinistra ai due bivi, si arriva a Casare Trugole (circa 3 ore dalla partenza), a Malga Posellaro ( m 1476) e a Malga Camporosà (m 1451). Dalla malga si segue la strada bianca in direzione Nord-Est, si passa vicino ad una pozza d’acqua e dopo un centinaio di metri circa si trova a destra il sentiero 621 B (attenzione il segno bianco e rosso è su un sasso in mezzo all’erba). Questo sentiero (in mezzo al bosco) collega i sentieri 621 e 611 che salgono lungo i due versanti della Val Torra e permettono di fare un giro ad anello (o quasi). Finito il bosco si cammina su un bel tratto erboso, passando vicino alla Fonte Costesin (m 1364), arrivando ai bei pascoli di Bisele di Sotto (5 ore dall’auto circa) che si lasciano a destra. Seguendo la strada bianca verso Sud, prima in piano e poi in leggera salita, si arriva quindi al bivio con la forestale (segn.611) che scende a Casotto (a sinistra). Andando dritti si arriva invece a Malga Croier (m 1410) e in poco tempo a Malga Campo (incrociando prima il “Sentiero dell’immaginario” che parte da Luserna). Dopo circa 5.30 ore di cammino mi concedo una sosta
perché il piede comincia a fare male
. Ormai il più è fatto e mi attende solo la discesa
.
Ritornati al bivio, si prende a scendere lungo la forestale, tagliando alcuni tornanti. A circa 30’ dal bivio, prima di una evidente frana, su un tornantino asfaltato c’è una traccia di sentiero che diventa subito evidente dopo qualche decina di metri. Seguendo il sentierino (chiamato mulattiera dei cavalieri e boscaioli di S.Piero) , prima in leggera salita e poi in piano, in 15’ circa ci si ritrova alla “Chiesetta all’aperto” incontrata in salita. A questo punto si fa a ritroso il percorso dell’andata, evitando così di fare 3 km circa alla fine della giornata per recuperare l’auto (da Casotto a Lucca).
Cartina: “Sentieri Valdastico e Altipiani Trentini”, Sez. Vicentine del CAI, scala 1:25000