12/02/2022
Nella parte vicentina della Valsugana ci sono alcuni itinerari interessanti che, neve e/o ghiaccio permettendo, possono essere percorsi anche in inverno.
Avevo letto della possibilità di scendere abbastanza facilmente, anche se in ambiente selvaggio, sul greto del torrente Frenzela; sempre in questa occasione avevo visto foto della Gola del Buso Vecio, di cui ignoravo l'esistenza.
Per collegare il tutto siamo saliti sull'Altopiano con il sentiero PDZ, che prevede una facile (ma non banale) ferratina con 60/70 mt di dislivello con il cavo.
Parcheggiamo in località Lebo, all’altezza del 2° tornante della strada che da Valstagna sale a Foza.
Attraversata la strada, prendiamo il SV 779 segnato anche come PDZ, sentiero alpinistico Pierino Dalla Zuanna.
Il sentiero è sempre esposto a S e sale decisamente su una dorsale.
Alcune tabelle riportano i nomi delle località attraversate: Pian dea Mea, Balcon de Rialto, Col dei Mufloni; belli alcuni scorci panoramici sul Brenta e sugli infiniti tornanti della strada Valstagna-Foza.
Un primo bivio a q. 660 permetterebbe di uscire verso il 20° tornante della strada; continuando in salita, si oltrepassa una zona con vestigia della GG e subito dopo si incontra un ulteriore bivio: andando a dx si affronta la parte “alpinistica” della salita (la ferratina), andando a sx si evita il tratto attrezzato.
In ogni caso le due alternative si ricongiungono poco sotto la cima del Monte Pubel, all’altezza di un poggio panoramico con una panchina.
Con un ultimo strappo si è sul Monte Pubel m. 1122, con croce e cartelli esplicativi; poco più avanti c’è la bella chiesa di San Francesco.
Ora su strada, proseguendo in leggera discesa si giungerebbe fino a Foza.
Noi all’altezza della contrada di Tessar di Sopra abbiamo deviato a sx, in discesa, su un marcato sentiero che scende a fianco di un muretto di confine. Raggiunto il bosco la traccia si perde: qua bisogna seguire sempre la linea di massima pendenza, finchè si ritrova la traccia che sbuca a Tessar di Sotto.
Seguendo poi il monotono SV 800, che aggira delle alture per poi costeggiare la val Frenzela, si arriva a Contrada Lorenzoni.
Subito dopo aver attraversato il ponte si scende sulla vecchia stradina fino al Santuario della Madonna del Buso, dove un cartello indica la discesa al Buso Vecio, la strettissima gola formata dal torrente Frenzela: l’ambiente è veramente spettacolare, in inverno ancora di più con le varie cascate di ghiaccio formate. Il ghiaccio sembrava cellophane, tanto era liscio e trasparente.
Dopo la visita al canyon, abbiamo seguito il greto del torrente in discesa.
Non ci sono salti, rimanendo sul greto si trova sempre il modo di scendere facendo “ginnastica” ma senza alcun passo alpinistico.
In un paio d’ore si arriva su una prima briglia: si esce dall’alveo sulla dx e si incontra un sentierino che in breve sbuca all’inizio del Calà del Sasso, la caratteristica scalinata di 4444 gradini; seguendo la stradina in discesa, in pochi minuti si torna al punto di partenza.
Consiglio di evitare la discesa sull’alveo dopo le piogge o con ghiaccio, le rocce levigate del greto sarebbero molto pericolose.
Attenzione anche alla discesa dalla chiesetta al greto del torrente, in caso di terreno innevato o gelato: quando ci siamo andati noi il sentierino era uno scivolo di ghiaccio.
Foto:
I tornanti della strada Valstagna – Foza e il Brenta Bella cengia che precede il tratto attrezzatoSul tratto attrezzato Dal poggio appena sotto la cima del Monte Pubel Sul Monte PubelChiesa di San FrancescoChiesa della Madonna del BusoNella gola del Buso VecioNella gola del Buso VecioNella gola del Buso VecioNella gola del Buso VecioNella gola del Buso VecioInizio discesa nel gretoL’ambiente tipico per un paio d’oreLa traccia: 15 Km, D+ 1000 mt circa