Ricordo che da piccola i miei nonni e prozii mi raccontavano spesso che :“
’Na volta non ghe xera mia la machina par rivare al Xomo o al Paso (Pian delle Fugazze)…noaltri partivino a pie da casa par rivare fin su in sima al Pasubio. Partivino bonorivi con un paro de vecie sgalmare ‘ntei pie, ‘na ciopeta de pan e ‘na grosta de formajo in scarsela, fasevino el spigolo dela Costa fin su al Xomo e dopo su par le Galarie…”.
Queste parole mi sono rimaste sempre impresse nella mente, tanto che da un bel po' ti tempo mi era balenata l’idea di tramutarle in realtà! Perché non partire da casa a piedi ed arrivare fino su in cima al Palon, il punto più alto del Pasubio, ripercorrendo così i passi ed i sentieri dei nostri
cari vecioti…e lasciando l’auto a riposare in garage?
Giorno dopo giorno, tassello dopo tassello, le mie idee hanno cominciato a galoppare e...a prendere forma. Ne è venuto fuori un percorso alquanto azzardato sia per lunghezza che per dislivello. Ho poi deciso di dare un nome a questa mia “follia” e di chiamarla ironicamente
P.P. (
alias "
pipì"
), in quanto il percorso inizia dalla mia contrada, i
Pieriboni, ed ha come punto d’arrivo Cima
Palon…e ritorno…
Ho così scherzosamente coinvolto i miei amici in questa "impresa bizzarra"…e ne ho trovati ben 14 di
santi amici , disponibilissimi ad assecondare senza alcuna titubanza le “pazzie” della sottoscritta...tutti super super mega entusiasti di partecipare all'avventura!
La P.P. si sarebbe dovuta compiere sabato 11 giugno, in modo tale da permettere a tutti i partecipanti di risposare gambe e piedi il giorno seguente. Il maltempo, invece, l’ha fatta da padrone e ha deciso lui stesso di posticiparla a domenica 12 giugno…
Alle 6 del mattino ci siamo trovati in contrada Pieriboni (m.320) e da lì siamo saliti lungo la vecchia strada comunale della Costa, che seguendo il crinale passa nei pressi delle contrade Brighi (m.684), Pagliosa (m. 715), Meltra (m.680) e conduce a contrada Cortiana (m.762). Da lì siamo poi saliti per la strada forestale che porta al Colle Xomo (m.1058).
Dopo una breve pausa ristoratrice presso il rifugio al passo Xomo, siamo saliti a Bocchetta Campiglia (m.1245) e da lì siamo arrivati al rifugio A. Papa (m.1928) attraverso la Strada delle 52 Gallerie (sentiero n.366).
A poche decine di metri dal rifugio parte il sentiero n.105, che nel giro di 50 minuti circa ci ha portati prima all’ex rifugio militare Palon e…finalmente…alla tanto sospirata Cima Palon (m.2232)!
Dopo una meritata pausa panino, siamo scesi alla selletta Damaggio (m.2200), che separa Cima Palon dal Dente Italiano e da lì, attraverso le trincee recentemente ristrutturate dalla forestale, ci siamo ricongiunti al sentiero n.142 e siamo arrivati alla chiesetta di Santa Maria. Poi, per il sentiero n.120, siamo passati per l’Arco Romano e abbiamo fatto ritorno al rifugio A. Papa.
Dopo un’ultima birretta fresca in compagnia...
e un gioseto de cabernet ...presso il rifugio, abbiamo deciso di scendere per il Sentiero n.300 del Val Canale e poi, per il n.322, giù fino alla località Prà dei Penzi.
Dalla vicina località Fondi dei Penzi, presso una croce in legno posta in un punto particolarmente panoramico sulla Val Leogra, siamo scesi attraverso un sentiero nel bosco che, passando per località Tezza della Reta (m.843), ci ha portati alle contrade Penzi (m.672), Ceolati (m.616) e Bariola (m.576).
Da Bariola abbiamo preso un altro sentiero che ci ha condotti alle contrade Calta (m.526), Taldi (m.503), Campagnola (m.467), Chiumenti (m.445), Castellani (m.436), Seghetta (m.415) e Sega (m.388).
Da qui abbiamo proseguito il nostro itinerario lungo la
Via dell’Acqua (
http://www.magicoveneto.it/Pasubio/ValliPasubio/ViaDellAcquaF3.htm), passando per le contrade Leogra (m.377) e San Rocco (m.353) e, una volta giunti in prossimità del centro di Valli del Pasubio (m.350), abbiamo fatto ritorno per Via Lungo Leogra e località Ponte San Giovanni al punto di partenza e di chiusura della P.P.: contrada Pieriboni (m.320)…sono le ore 19.45 della sera...
Stanchi ma strafelicissimi…stracontentissimi...e affamatissimi
, abbiamo deciso di concludere la serata in compagnia davanti ad un’ottima pizza e, a pancia piena, abbiamo atteso con trepidazione il responso del GPS: 1954 m. di dislivello medio, 38 km. abbondanti di percorso e 13 ore e 2 minuti di cammino…
Un grazie particolare a tutta la ciurma, che ha sostenuto e condiviso con me questa meravigliosa "impresa avventurosa" nel nome della splendida amicizia e della grande passione per la montagna che ci uniscono, della condivisione e della solidarietà. Ci siamo fatti coraggio vicendevolmente dal primo all’ultimo momento della giornata, abbiamo tenuto duro tutti insieme…ed il nostro “motto di battaglia” giornaliero è stato: “
Dai che ghe la fasemo tuti!”