GIM - Girovagando in Montagna in Trentino
ESCURSIONI IN MONTAGNA => Escursioni fuori dal Trentino => Veneto => Topic aperto da: angela - 06/05/2012 09:51
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Giovedì scorso interessante escursione a mezza quota, in attesa che ancora un po' di neve se ne vada dalle montagne. Avevo per una volta deciso con alcuni giorni di anticipo, e avendo fatto bene i compiti posso dire che è un' escursione di circa 19 km di lunghezza, 1200 mt di dislivello e il tempo consigliato è di circa 8 ore.
Sono partita dal paese di Cismon del Grappa, e per non percorrere proprio la stessa strada, ho risalito il sentiero che costeggia l' arido letto del torrente Goccia, segnato in cartina come "sentiero naturalistico", agganciando il sentiero principale poco sotto la Gusela, imponente spigolo roccioso che ci si trova improvvisamente davanti, salendo fra la fitta vegetazione.
La strada che risale la Val di Goccia costituiva una delle principali vie di approvvigionamento per il contingente austro-ungarico sul fronte del Grappa; perfettamente conservata, è risultata ai miei occhi l' ennesima conferma della bravura di chi tracciava le strada militari, e di chi poi le costruiva con precisione certosina. Esemplare l' ardito passaggio che affianca l' affilato torrione della Gusella: un' angusta valletta, dove la strada si inerpica arrotolandosi quasi su sè stessa alla ricerca di tutto lo spazio necessario per non perdere in larghezza e pendenza, acquietandosi poi appena riesce a guadagnare il ripido fianco libero della montagna.
Poco sopra si trova l' antico e caratteristico doppio capitello con tettoia, ai piedi del quale ho deviato, salendo per il sentiero n°10 verso Case Costa. Anche qui bel sentiero selciato, di circa un metro di larghezza, che sale nel bosco fino a superare definitivamente le alte pareti di roccia sovrastanti il paese di Cismon. Si sale senza difficoltà , nonostante a tratti il sentiero sia anche un po' esposto, ma la fitta vegetazione consente di procedere tranquillamente. Ad un certo punto ho incrociato un sito archeologico, dove sono ben visibili due tombe longobarde, come indicato dall' indicazione lì presente.
Arrivata a Case Costa, finalmente un po' di panorami: si sale per una dorsale erbosa disseminata di baite dall' architettura caratteristica.
Era una bella giornata, ma le montagne che avrei dovuto vedere erano nascoste dalle nuvole: si intravedevano le Vette Feltrine, un pezzetto di Pale di San Martino, il monte Coppolo, e intuitivamente penso che avrei potuto vedere anche un po' di Lagorai.
Si vedevano bene invece il lago del Corlo, tutte le montagne boscose dei dintorni, la zona di Enego, e la dorsale che saliva verso il monte Grappa.
Non mi sono fatta mancare il Sentiero degli Gnomi, percorso per arrivare al Forcelletto, la cui utilità mi è rimasta ignota, ma ho evitato di pormi troppe domande: ci si può passare il tempo in tante maniere.
Al Forcelletto si vedeva chiaramente l' invitante cima del monte Grappa "poco" più avanti, ma avendo le ore contate ho dovuto mio malgrado non prenderla nemmeno in considerazione.
Sono scesa per il sentiero 13 verso la val Lavello, perdendo velocemente quota, passando di maso in maso e riguadagnando il sentiero selciato con annessa foresta equatoriale.
Bella anche la strada che discende la val Lavello: militare, direi, dalla perfezione del muretto di sostegno, con cui si traccia una ideale linea retta con pendenza regolarissima fino ad incrociare, con un paio di tornanti, la principale che risale la val di Goccia, il sentiero 20, che ho imboccato per ritornare a Cismon. Da vedere pure questa, che costeggia più o meno il fondo della valle, con ringhiera di ferro di protezione.
Ecco, l' unico pericolo penso sia dato dai sassi che cadono, non che ne abbia visti, ma le cui tracce sono più che evidenti sulla ringhiera, a tratti messa più in orizzontale che in verticale.
Ad un certo punto è risbucato il doppio capitello coperto visto all' andata e di là sono scesa per la via principale all' abitato sottostante, rimirando di nuovo l' interessante passaggio fra le strette rocce.
Una escursione senza difficoltà, con possibilità di accorciarla, da vedere, magari in una stagione con la vegetazione più spoglia
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Aggiungo alcune foto, purtroppo devo portare ad aggiustare la macchina fotografica...
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ancora...
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e ancora
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ultime foto
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più foto qui http://minus.com/mxAGiSGpp/
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Questo giro mi piace, prima o poi li voglio fare magari salendo in cima al Grappa, Complimenti per i tuoi giri sempre scelti con "cura" :)
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Aggiungo alcune foto, purtroppo devo portare ad aggiustare la macchina fotografica...
anche la mia lumix qualche mese fa aveva quel difetto(macchioline) erano le ottiche da riallineare!
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...interessante escursione a mezza quota, in attesa che ancora un po' di neve se ne vada dalle montagne. Avevo per una volta deciso con alcuni giorni di anticipo, e avendo fatto bene i compiti posso dire che è un' escursione di circa 19 km di lunghezza, 1200 mt di dislivello e il tempo consigliato è di circa 8 ore.
grazie, non la conoscevo affatto ! Molto interessante ed itinerario inusuale che presumo anche poco battuto: ottimo !
La strada che risale la Val di Goccia costituiva una delle principali vie di approvvigionamento per il contingente austro-ungarico sul fronte del Grappa; perfettamente conservata, è risultata ai miei occhi l' ennesima conferma della bravura di chi tracciava le strada militari, e di chi poi le costruiva con precisione certosina. Esemplare l' ardito passaggio che affianca l' affilato torrione della Gusella: un' angusta valletta, dove la strada si inerpica arrotolandosi quasi su sè stessa alla ricerca di tutto lo spazio necessario per non perdere in larghezza e pendenza, acquietandosi poi appena riesce a guadagnare il ripido fianco libero della montagna.
Bella anche la strada che discende la val Lavello: militare, direi, dalla perfezione del muretto di sostegno, con cui si traccia una ideale linea retta con pendenza regolarissima
hai centrato in pieno i capisaldi di come costruivano le strade gli austriaci: pendenze regolari, senza strappi, pochi tornanti ed abbondanti opere di scarico delle acque piovane, molto spesso canalina laterale per tutta la lunghezza del percorso. Con questi criteri, peraltro logici ed elementari, le strade militari costruite dagli austroungarici sono in gran parte percorribili a cento anni dalla costruzione e non richiedono molta manutenzione !
Al contrario di quelle costruite dai nostri, sempre fatte di corsa, con pendenze ardite e nessuna cura per lo scarico delle acque, col risultato che sono quasi tutte scomparse.
P.S. ho un vecchio testo universitario italiano di fine '800 in cui si descrivono e raccomandano regole e parametri per la costruzione di strade forestali: evidentemente i nostri vertici militari non studiavano proprio !
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Brava Angela! Bella la tua relazione ed anche la tua escursione, sicuramente da mettere in nota! ;)
da vedere, magari in una stagione con la vegetazione più spoglia
la vedrei bene con i colori dell'autunno! :)
anche la mia lumix qualche mese fa aveva quel difetto(macchioline) erano le ottiche da riallineare!
A me era capitato con la canon g9, mi era stato detto che si trattava di polvere, era ancora in garanzia ed avevano sostituito l'obiettivo! :D
Ciao!
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Come sempre, escursioni insolite e ben narrate.
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Come sempre, escursioni insolite e ben narrate.
angela è tosta :)
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Giovedì scorso interessante escursione a mezza quota...
Bella escursione da tenere presente :), relazionata in modo molto piacevole :D. Complimenti
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grazie, non la conoscevo affatto ! Molto interessante ed itinerario inusuale che presumo anche poco battuto: ottimo !
Io invece credo sia abbastanza noto, come itinerario; lungo il percorso ho incontrato un paio di persone: una folla, secondo i miei parametri infrasettimanali ;)
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Salendo, si vedeva chiaramente sull' altro lato della valle, quasi in cima ad un' infinita parete rocciosa, una serie di finestroni che ho immaginato far parte di una galleria. Qualcuno ne sa qualcosa o l' ha mai percorsa?
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Complimenti angela! Hai scelto proprio un gran bel giro :D ...ho percorso il tuo stesso itinerario giusto giusto un anno fa e mi è piaciuto davvero tanto, in particolare mi ha colpito la Gusela :)
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Fatta 3 anni fa, anch'io sono stato colpito dall'arditezza e dalla precisione con cui è stata concepita e costruita la stada, non sono arrivato fino al Forcelletto, troppo lungo per me, è un giro da non sottovaluatre per la sua lunghezza e dislivello, complimenti.
Quei finestroni li avevo visti, ma non so cosa siano, bisognerebbe chiedere in paese se
ne sanno qualcosa.
Anche per me le macchie sono causate dalla polvere.
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Quei finestroni li avevo visti, ma non so cosa siano, bisognerebbe chiedere in paese se ne sanno qualcosa.
anch'io mi sono chiesto cosa fossero quei finestroni, sembra una corriera incastonata nella roccia.. :P
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Potrebbe essere la galleria della strada che da Enego prosegue in costa verso Valgoda, segnalata come sentiero 800,
se poi vai in google maps con street view osserverai che si fermano poco prima della galleria in corrispondenza del cartello indicatore : larghezza 2 m altezza 1,80 m
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Potrebbe essere la galleria della strada che da Enego prosegue in costa verso Valgoda, segnalata come sentiero 800,
se poi vai in google maps con street view osserverai che si fermano poco prima della galleria in corrispondenza del cartello indicatore : larghezza 2 m altezza 1,80 m
Per fugare ogni dubbio, sono salito ieri in bici a Enego e poi ho proseguito per Valgoda. Dopo un po' di salita per una stradina asfaltata molto stretta, si arriva a una serie di piccolissime gallerie, tra le quali ci sono questi "finestroni" che sono un'opera paramassi, di cui allego la foto. E' questo l'unico collegamento con Valgoda, località formata da alcune case costruite su pendii ripidissimi. Poi ho proseguito per una scomoda strada forestale in salita fino a Dori e quindi alla strada per Enego. Il percorso in bici e i sentieri sono descritti su http://www.magicoveneto.it/Altipian/bike/Mtb-Enego-Valgoda-Godeluna-Stoner.htm
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Grazie Angela, mi hai fatto tornare i bei ricordi! La Val Goccia l'abbiamo percorsa una quindicina dia anni fa: ero un po' devastato dalla sete (da giovane ero meno previdente), ma la discesa è stata divertente e appagante.
Mi erano sfuggite le tombe dei longobardi: magari, come dice la buona Oma, ci penso per l'autunno.
Complimenti per la relazione: mi è venuta la voglia, tanto più che di solito bazzico da quelle parti.