Malgrado il nome,questo percorso di "alto" ha ben poco,se consideriamo che la quota massima toccata è di 660 metri....però gli otre 20km camminati hanno prodotto un dislivello accumulato superiore ai 1400m.
Partiti di buon'ora dalla Contrà Castelvecchio a Campese,saliamo quello che sarà il dislivello maggiore di tutto il tragitto che scorre parallelo alla valle, sulle pendici della riva destra del Canal del Brenta.
Una pianta che è molto abbondante e tipica è il Pungitopo.
Il percorso si svolge sui tanti tratturi,salesà e sentieri che disegnano un fitto reticolo con vari "raccordi" che lo uniscono al fondovalle e che collegano le antiche e diroccate abitazioni e terrazzamenti di chi qui coltivava il tabacco.
Impressionante l'estensione e le dimensioni degli onnipresenti muri a secco,ancora in ottime condizioni,come lo sono i selciati (salesà) a testimonianza di enormi fatiche per strappare il minimo di che vivere...
Il bosco è piuttosto omogeneo,sempre punteggiato da molti cespugli di pungitopo dalle vivaci bacche rosse,faggi non molto grandi,roverella,castagni ed altre piante,con l'eccezione di qualche gigantesco ciliegio
Numerosi i ruderi di case decisamente povere,segno di vite grame e della fatica che è costata edificarle sui piccoli spazi piani disponibili o ricavati,in assenza di viabilità adatta al trasporto dei materiali...
Rare le zone più aperte,dove il sole scalda deciso ed in contrasto con l'ombra che caratterizza gran parte del nostro cammino.
Come pure rare sono le aperture verso panorami più ampi
perchè il percorso segue le continue valli chiuse che costeggiano il Canal del Brenta,moltiplicando così le distanze che uniscono i paesi del fondovalle.
Le case sono collegate da mulattiere ancora ben conservate,un paio di cantieri di ristrutturazione ci appaiono abbandonati da tempo;forse oggi nessuno ha la voglia e la capacità di affrontare gli enormi disagi di simili imprese.Qualche teleferica assicurava i rifornimenti dalla valle,ma solo una casa è abitata e con teleferica in funzione:questo luogo per vivere presuppone un carattere sicuramente particolare!
La luce della sera ha già messo più fretta al nostro camminare ed esalta il verde brillante di alcune piante
Siamo diretti a Valstagna,o meglio al secondo tornante a salire della strada per Foza,punto di sbocco della Calà del Sasso,dove avevamo parcheggiato una seconda auto al mattino.
Un rapido sguardo agli ultimi ruderi e poi,costeggiando infinite teorie di muri a secco,sbocchiamo sulla parte finale a vlle della Calà del Sasso.
Percorriamo poi la forra della Val Franzela ed alla macchina alcuni salgono per il recupero di quella lasciata a Campese,mentre io e due compagni,ci godiamo ormai al buio la strada fino a Valstagna,dove il gruppo si ricompone per il rientro.
Abbiamo percorso dunque due delle tratte della Alta via del tabacco,lasciando per il futuro quella più a ovest:un giro dal carattere particolare,utile per entrare nella storia di questi luoghi,teatro di una continua "guerra" tra i finanzieri ed i contrabbandieri,tutto sommato una delle tante guerre tra poveri,
gente costretta ad una vita di stenti senza alternative,uomini e donne che hanno trasformato ed adattato queste terre ruvide lasciando tante e concrete testimonianze del loro vissuto.