GIM - Girovagando in Montagna in Trentino

Al termine della cengia, si apre davanti a noi il "Van", il grande catino racchiuso ai lati dai due grandi spalloni laterali, e sopra dalla cresta sommitale. Da qui dovremo salire ancora circa 1000 m per raggiugnere la vetta:


Fino a quota 2500 m circa, saliamo per ripido sentiero:


Poi non c'è scampo: ramponi e salita ripida su nevaio compatto, laddove d'estate (si fa per dire) si sale per gradoni di facili rocce:


La nebbia, fitta nel tratto intermedio, si dirada un po' via via che saliamo, e ci lascia intravedere gli spalti dello spallone sinistro:


A quota 2900 circa siamo quasi alla cresta:


La cresta si mostra davanti a noi, abbastanza impressionante:


Risaliamo. L'altitudine e la fatica hanno ormai appesantito le nostre gambe, ma la meta si avvicina:


La visuale sul Pelmetto è vertiginosa:


Qualche passaggio vicino alla cima, sul filo di cresta, rasente alla parete che precipita verticale alla nostra sinistra, ci dà un po' di brivido:


Un breve passo di II grado è l'unica "difficoltà" della via:


In vetta!


Ricordando quanto tempo è passato dall'altra salita (la vigilia del mio 49mo compleanno), mi prende quella strana indefinibile sensazione del tempo che passa... (notare la vecchia croce di vetta):


continua...

Dopo mezzo'ora per rifocillarci e goderci qualche parziale panorama quando si apre la visuale, iniziamo a scendere. Panorama, con il Gruppo di Sella all'orizzonte:


Di nuovo, i gradoni e gli anfiteatri dello spallone sinistro (destro scendendo):


Di nuovo la cengia:


Vista verso il Cristallo e il Popena:


L'antelao nascosto nelle nuvole:


Vogliamo completare la circumnavigazione del Pelmo, per cui continuiamo il giro in senso antiorario, puntando alla Forcella di Val d'Arcia. Il prezzo sono alcune centinaia di metri di salita e frequenti lingue di neve:


Risaliamo gli ultimo ghiaioni:


E finalmente si apre la sorprendente visuale sulla Val d'Arcia:


Alla forcella, la neve forma un muretto di 2-3 metri da scendere, quasi verticale, per poi procedere in ripida discesa per un lungo tratto:


Lungo il nevaio, i segni di una scarica di sassi, e un fungo:


Il Pelmo ci sovrasta in tutta la sua imponenza:


Ora si tratta solo di coprire gli ultimi Km di distanza per far ritorno al punto di partenza, in parte su ghiaie e in parte su nevai, infine nel bosco. Lungo la discesa, ammiriamo la caratteristica sagoma dei Lastoi di Formin e della Croda da Lago:


Quando raggiungiamo il parcheggio, il GPS di Armando segna:
Sviluppo: 27 Km
Dislivello in salita: 2099 m

e l'orologio ci dice che siamo in marcia da 11h e mezza.
Anche le nostre gambe ci dicono la stessa cosa!
 

Lì in zona mi mancherebbe l'Antelao? Lo hai già fatto?

Bel giro, certo che farlo con o senza neve cambia molto, a ben vedere il versante nord si potrebbe fare ancora con gli sci, Trabucconeeeee, dove sei ?

Antelao ? allora siamo in 3 a cui manca (anzi gli ultimi 500 metri), si potrebbe preparare una spedizione, ma leggevo l'altro giorno che c'è ancora molta neve, per quest'anno rinuncio.

Da fare!
Magari più avanti, quando la neve si sarà sciolta un po' di più...
 

Io l'avevo provato qualche anno fa ma prima della cima avevamo trovato verglass (si scrive così?) e abbiamo rinunciato... Mi piacerebbe farlo!

Una notevole prestazione atletica e un superbo itinerario alpinistico. Bravi!
Il Pelmo fu a suo tempo uno dei miei obbiettivi. Mi ero studiato tutto per bene, sulla carta, poi, per vari motivi non se ne fece nulla. In sogno destinato a rimanere tale.

Mega giro in un posto stupendo  . Tanti anni fa sono salita anch'io da Forcella Staulanza ma non c'erano cordini e ho avuto paura sulla Cengia di Ball  . Sono contenta di esserci andata ma  senza uno spezzone di corda mi accontenterò di vedere il Pelmo da lontano.
P.S. Complimenti per le foto