Cima Capi in primo piano a dx, con il Lago di Garda
Nelle varie “esplorazioni” in programma per quest’estate era rimasta indietro
Cima Capi per la via ferrata Susatti. Così mercoledì 13 novembre approfitto di un finestra di buon tempo. Da
Biacesa in
Val di Ledro, dove parcheggio, proseguo a piedi fin poco sopra il paese dove si dirama il “
Sentiero del Bech” n. 470 che con un lungo traversone in costa attraversa i ripidi e selvaggi costoni meridionali di Cima Capi, fino alla spalla sud.
Salendo verso Cima Capi: Valle di Ledro con Biacesa
Si risale facilmente per vari
camminamenti militari della Grande Guerra, fino a che la spalla si restringe e diventa crinale dove inzia e si sviluppa la ferrata. Si risale lo spigolo a picco sul lago con passaggi mediamente facili, il percorso è ben attrezzato con cordino e staffe abbondanti.
Fortificazioni della Grande Guerra
Una delle numerose gallerie lungo la salita
Alcuni brevi tratti sono un po’ esposti ma nulla di preoccupante, non si è quasi mai “sospesi nel vuoto” e l’abbondanza di solidi appigli e la salita “protetta” da cenge e camminamenti rende la salita mai preoccupante.
Veduta sul Monte Baldo e sul Garda verso sud
Uno dei tratti più impegnativi poco sotto la cima
Vista mozzafiato sull'Alto Garda
Salita verso la cima, ben attrezzata e mai troppo esposta
Uno dei panoramici terrazzini naturali prima di arrivare alla cima
Poco prima di sbucare sulla anticima pianeggiante, ecco l’unico passaggio un po’ più impegnativo del solito, che tuttavia si supera senza problemi. Si cammina ora in piano lungo l’ampio crinale boscoso percorso da trincee, con notevoli strapiombi sul lago sulla destra, fino all’ultimo strappetino alla cima, con bandiera in ferro.
Il panorma sull’alto Garda è veramente grandioso.
Panorama sul Garda dai pressi dell'anticima
Esplorazione dei numerosi trinceramenti e grotte
In vetta!
In realtà non sembra nemmeno di aver “conquistato” una vetta, perché cima Capi è chiusa a nord da montagne ben più alte come
Cima Rocca che troneggia a settentrione. Scendo ora verso verso il crinale per raggiungere il sentiero attrezzato Foletti.
Baratri spaventosi scendendo verso il sentiero attrezzato Foletti
Cima Capi vista da nord, col Lago di Garda e sullo sfondo il Monte Baldo
Questo è forse il tratto più spettacolare, poiché si percorre un
sentierino militare scavato nella roccia, facile ma con un baratro tremendo sul lago. Voltandosi indietro si vede ora nella sua imponenza Cima Capi, che da sud non faceva così impressione ma vedendola da nord appare come un enorme pilastro che strapiomba orrendamente per quasi 900 metri sul Garda.
Il sentierino militare sulla dx, a strapiombo sul lago, sullo sfondo a dx Cima Capi
Oltrepassata la
piazzola dell’elicottero il sentiero si biforca, il 405 prosegue verso Bocca d’Enzima mentre
io prendo il 460 che si insinua in un trincerone della Grande Guerra in cemento.
Il trincerone in cemento sotto Cima Rocca
Giunto sotto i
roccioni meridionali di Cima Rocca, traverso le placconate di roccia lisca, ben attrezzate con cordini e staffe. Il sentiero attrezzato sale ora per una facile cengia per una 50ina di metri di dislivello, quindi inizia a scendere gradualmente quota con un traversone in leggera discesa su solida roccia con molti appigli.
Il traversone su placche del sentiero attrezzato Foletti
Cima Capi vista dal sentiero Foletti
Caratteristiche erosioni del calcare
Ultimo traversone sulle placche di Cima Rocca
Scesi dalle pareti sud di Cima Rocca, si prosegue verso il Bivacco Arcioni
Ultimo sguardo verso Cima Capi
Raggiunto il sentiero nel bosco, calo quindi senza più difficoltà al
Bivacco Arcioni. Poco oltre il bivacco, dove stanno facendo lavori, faccio una pausa panini sul bel poggio panoramico presso la
chiesetta di S. Giovanni che guarda verso Biacesa.
Chiesa di S. Giovanni
Quindi inizio la discesa per ripida e faticosa strada cementata che con vari tornanti mi riporta nel piazzale di Biacesa dove ho la macchina.
Discesa verso Biacesa
Concludendo, percorso facile, abbastanza breve, dall’impegno fisico modesto. La via ferrata è adatta anche a principianti che non soffrano di vertigini. Panorami sul Garda veramente enormi. Disl. 500 m. sviluppo circa 6 km.
Il percorso