
Il roccione di Cima Sat 1276 domina la piana dell'Alto Garda
Vista la bellissima giornata, giovedì 17 ottobre faccio una fuga sul Garda. Dopo molti tentennamenti, scelgo la via ferrata dell’Amicizia a Cima Sat, le cui scale “espostissime” (come da varie relazioni in rete) mi mettono un filo di inquietitudine, non amando particolarmente le esposizioni.

Le due lunghissime scale, quasi verticali, interrotte da un terrazzino artificiale a metà parete
La ferrata, esposizioni a parte, è indicata come “facile” e quindi sia. E’ definita anche faticosa per via del dislivello di 1200 metri. Dal centro di Riva dove parcheggio, raggiungo per bella stradella nel verde il Bastione di Riva, con grandiosa vista sulla cittadina omonima, quindi per sentiero 404 fino al rif. S. Barbara.

La stradella che sale al Bastione di Riva

Vista sul porticciolo di Riva del Garda

Bastione di Riva

La stradella che porta fino al Rif. S. Barbara

Salendo, scorcio sul Garda

Rif. S. Barbara
Di qui si sale ancora un po’ fino ad un punto panoramico dove c’è la piazzola dell’elicottero dove ci si imbraga. Fin qui sono circa 600 metri di dislivello, ma essendo abbastanza allenato quest’anno quasi ci arrivo praticamente senza sforzo, perciò il dislivello residuo mi sembra quasi una sciocchezza

Fa molto caldo, non oso immaginare in estate.

Qui dal pulpito panoramico sul Garda, dopo circa 600 metri di salita, ci si imbraga
Dopo alcuni facili tratti attrezzati con cordini, si arriva sotto la parete con le due lunghissime scale, interrotte da un terrazzino di metallo a metà. C’è poca gente, qualche tedesco e due svizzeri. Supero questo primo muro abbastanza facilmente, dopo il terrazzino a metà la scala si impenna e diventa quasi verticale, fa abbastanza impressione guardare sotto ma poco dopo c’è una valletta dove si può rifiatare.

Primi tratti attrezzati

I due mega scaloni con terrazzino a metà
Dopo un tratto nel bosco ecco il secondo terrificante scalone, saranno almeno 70 metri senza interruzioni. Lascio salire un po’ due svizzeri poi mi attacco io. Non è bello sentire rumori e vibrazioni di quelli davanti o dietro, ma con calma risalgo anche lo scalone che nella parte finale diventa verticale, le braccia cominciano un po’ a sentire la fatica. Altro tratto nel bosco in salita ripida che conduce ad una specie di pulpito molto panoramico dal quale si accede al roccione finale della cima.

Il secondo tratto con scale, quella più lunga in alto, quasi verticale, misura ben 70 metri!
Si supera un’altra scala abbastanza breve leggermente a strapiombo, con grandioso panorama su Riva e il Lago di Garda, quindi per staffe e cordini facilmente fino alla cima con piccolo terrazzino, bandiera italiana in ferro e libro di vetta. Davvero enormeil panorama da nord, est e sud, sulla piana tra Riva e Arco, sullo Stivo e il Monte Altissimo di Nago. Si è praticamente a picco sull’abitato di Riva e il Lago di Garda.

Ultimo strappo alla cima, con scala verticale in leggero strapiombo

Eccomi in vetta!

Vista verso nord, a dx lo Stivo

L'ultimo scalone prima di scendere alla chiesetta di S. Barbara

Regata sul Lago di Garda

Vista sul porto di Riva, ultimo sole

Chiesetta di S. Barbara, eretta a conclusione della galleria idroelettrica Ledro - Garda

Foto d'epoca della condotta. L'ultimo diaframma di roccia su fatto saltare da Gabriele D'Annunzio il 18 marzo 1928
Dopo una pausa (meglio tenere l’imbrago) c’è da scendere un piccolo camino attrezzato con cordino e staffe che porta alla base del roccione della cima. Di qui per sentiero 404 si scende lungamente verso sud con un bel sentierino con parecchi tornanti fino ad un’ultima scala che scende fino alla Chiesetta di S. Barbara. Di qui per la stessa via di salita. Disl. 1200 circa. sviluppo circa 10 km.

Composizione di sassi trovata sul sentiero del ritorno
