GIM - Girovagando in Montagna in Trentino
ESCURSIONI IN MONTAGNA => Vie ferrate in Trentino => Topic aperto da: AGH - 22/09/2013 18:54
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L'apparente disinvoltura non tragga in inganno: le chiappe son ben serrate (foto Gaby)
Finalmente dopo tanti anni che vagheggiavo di fare la celeberrima Via ferrata delle Bocchette nelle Dolomiti di Brenta, mi sono deciso. Sempre rimandata un po’ per timore delle esposizioni, un po’ per l’affollamento dei mesi estivi, alla fine mi riducevo sempre ad aspettare settembre ma poi capitava la nevicata precoce o il brutto tempo e quindi ciao all’anno prossimo. Ma ieri sabato 21 settembre era una giornata perfetta per colmare questa indecente lacuna e così mi sono deciso, assieme alla fortissima Gaby :)
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Che dire, un itinerario davvero fantastico e stupefacente che attraversa, sfruttando incredibili cenge naturali, una delle zone più spettacolari e selvagge del Brenta tra paurosi strapiombi, arditi campanili, maestose parete verticali e forcelle sospese nel vuoto. Questo spettacolare sentiero attrezzato è ancora pià incredibile se si pensa che fu ideato addirittura negli anni Trenta da Arturo Castelli e Giovanni Strobele, entrambi dirigenti della Società degli Alpinisti Tridentini. Iniziato nel 1937, fu completato dopo la Seconda Guerra mondiale con il contributo di Bruno Detassis, Rizieri Costazza, Celeste Donini, Enrico Giordani.
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Verso la Bocca di Brenta
La particolarità di questa alta via sta nel fatto che, a differenza delle vie ferrate tradizionali che di solito si sviluppano in verticale per facilitare l’accesso a qualche cima, in questo caso si sviluppa sostanzialmente in orizzontale sfruttando le vertiginose cenge naturali, conosciute e sfruttate un tempo solo dai cacciatori di camosci più spericolati. Un percorso con pochi eguali nell’arco alpino e oserei dire nel mondo, che ha reso celebri le Dolomiti di Brenta e che ogni anno -assieme al tratto più impegnativo delle Bocchette Alte- richiama migliaia di escursionisti.
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Tratto centrale col Campanil Basso
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Aereo passaggio
La ferrata in sé non è difficile ma richiede assoluta assenza di vertigini perché le cenge, in gran parte larghe meno di un metro, si affacciano su strapiombi spaventosi. Il percorso è ottimamente attrezzato con cordino ma diversi tratti, anche se meno esposti, sono senza alcuna protezione. Indispensabile il set da ferrata e, a seconda della stagione, piccozza e ramponi per affrontare eventuali nevai e ghiaccio.
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In marcia verso il rif. Brentei, sullo sfondo Cima Margherita e il colossale Crozzon di Brenta
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Zoomata sulla Presanella
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Rifugio Brentei, sullo sfondo il Canalone Neri e il Crozzon
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Vista su Carè Alto e Cavento
Siamo partiti dal parcheggio (6 euro) di Vallesinella a quota 1513 (strada poco a sud di Campiglio). La tabella con “Rif. Alimonta ore 4” ci ha un po’ sconcertato e leggermente depresso: pensavamo fosse più breve. In realtà abbiamo raggiunto l’Alimonta in circa 3 ore e mezza con comodo e con varie soste, prima al Rif. Casinei e quindi al Rif. Brentei.
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Rifugio Alimonta
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Verso Bocca dell'Armi dove inizia il tratto delle Bocchette Centrali
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L'attacco della ferrata a Bocca delle Armi
Dall’Alimonta 2580 dopo breve pausa abbiamo risalito il nevaio fino a Bocca delle Armi 2749.
Questo tratto è il più insidioso, ci sono tratti di ghiaccio vivo sotto il terriccio, se la neve del nevaio è troppo dura (mattino presto e stagione avanzata) è meglio mettere i ramponi: una scivolata verso le rocce a tutta velocità non sarebbe piacevole. Noi comunque non abbiamo usato i ramponi né la piccozza che avevamo nello zaino perché il breve tratto di nevaio offriva abbastanza presa.
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I baratri dai pressi di Bocca delle Armi
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Le scale quasi verticali salgono al cengione
Dalla forcella una serie di scale verticali supera una serie di contrafforti rocciosi fino alla cengia dove inizia la traversata. E’ una specie di sentierello roccioso a picco sul vuoto, largo dai 50 agli 80 cm, per fortuna sempre dotato di cordino altrimenti sarebbe il panico assoluto. Il percorso si snoda tortuoso attraversando in costa varie parte verticali, sempre sfruttando le cenge naturali con esposizioni abbastanza impressionanti. Nulla di così terribile ma chi soffre di vertigini è meglio che stia a casa :).
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Vista da Bocca delle Armi
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Primo tratto col brivido
Grandioso il tratto il cui ci si affaccia sul colossale pilastro del Campanil Basso, che visto da lontano in mezzo a cime più alte sembra modesto ma da sotto fa paura :). Ci sono diverse cordate che salgono, per le quali tuttavia non proviamo alcuna invidia :).
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Spunta il colossale Campanil Basso
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Alpinisti sul Campanil Basso
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Paesaggio lunare
La cengia costeggia le pareti in orizzontale e attraversa parecchi canalini, il cordino comunque offre sempre una buona sicurezza psicologica. Ci sono dei tratti tuttavia senza alcuna protezione ma, essendo abbastanza larghi, si passa senza grossi patemi d’animo. Comunque bisogna sempre stare molto attenti a non inciampare o scivolare, una caduta sarebbe fatale.
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La parte centrale
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La cengia percorre le pareti verticali
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Uno dei tratti più vertiginosi (foto Gaby)
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Le incredibili cenge delle Bocchette centrali: se non ci fosse il cavo sarebbe il panico!
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Verso la Bocca di Brenta
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Ardito passaggio tra le pareti a picco, a dx il Campanil Basso
Sotto al Campanil Basso il percorso si infila una una specie di forra rocciosa, attrezzata nei punti più critici. Arrivati ad una forcelletta, la cengia si sviluppa in leggera salita fino ad un cengione finale (senza protezioni) che arriva poco sotto la Bocca di Brenta dove si conclude, dopo circa 3 ore, la traversata delle Bocchette Centrali. Ritornati al rif. Brentei, dove abbiamo fatto una sosta per rifocillarci, siamo scesi per il percorso dell’andata, arrivando alla macchina all’imbrunire.
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Il cengione finale, senza protezioni, verso la Bocca di Brenta
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Val Brenta Alta con la Bocca di Brenta
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La chiesetta al rif. Brentei
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Rif. Brentei e Crozzon al tramonto
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Discesa verso il rif. Casinei
Concludendo: un percorso assolutamente grandioso in mezzo alle guglie del Brenta, da fare almeno una volta nella vita. L’avvicinamento è lungo e richiede un discreto allenamento e resistenza fisica. L’ideale potrebbe essere spezzare l’avvicinamento dormendo al rifugio Brentei o Alimonta.
Sviluppo totale 20 km, disl. 1400 circa
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Ultimo sguardo al Crozzon
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Calano le tenebre, noi caliamo a valle :)
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Il percorso
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Ho cercato casualmente di invogliare Woman mostrandole le foto, ma e' caduta dalla poltrona solo a guardarle :o
Mah, bisogna che mi procuri questo cavolo di set da ferrata e nella prossima stagione per una volta andro' da solo, vertigini non ne ho, difficolta' alpinistiche mi sembra di capire non ce ne siano, e quelle cenge e quegli ambienti sono davvero troppo belli per resistergli :)
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Man, devi farle fare le cose per gradi, altrimenti non la convincerai mai. Inizia con qualcosa di facile... :)
Difficoltà alpinistiche serie non ce ne sono, certo io non porterei mai sulle Bocchette un esordiente, le esposizioni sono notevoli, se uno non è un po' abituato gli viene l'infarto :)
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Beh che dire?...talmente bello ed emozionante anche solo a guardare le foto spettacolari da non trovare le parole! :D Complimenti...gli scenari sono davvero strepitosi, unici!!
Parecchi anni fà abbiamo dormito al rif. Alimonta, per essere riposati il giorno dopo, avevamo il set da ferrata nello zaino e non soffriamo di vertigini...ma non ci siamo poi azzardati a partire, forse avremmo avuto bisogno di una persona esperta che ci incoraggiasse... adesso itinerari così resteranno solo nei sogni, con un pò di rimpianto! :)
Comunque ricordo che ci siamo alzati all'alba (in rifugio si dorme ben poco di solito...) e ai piedi del rifugio c'era una distesa immensa di nuvole...un mare! era un paesaggio molto suggestivo, bellissimo...ci siamo poi incamminati verso l'attacco della ferrata, la giornata era stupenda! nonostante ciò ci siamo limitati ad osservare, con una punta di invidia e ammirazione, coloro che la intraprendevano con sicurezza. :)
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Parecchi anni fà abbiamo dormito al rif. Alimonta, per essere riposati il giorno dopo, avevamo il set da ferrata nello zaino e non soffriamo di vertigini...ma non ci siamo poi azzardati a partire, forse avremmo avuto bisogno di una persona esperta che ci incoraggiasse... adesso itinerari così resteranno solo nei sogni, con un pò di rimpianto! :)
ma perché? Coi giri che fate mi pare assolutamente alla vs. portata, magari appunto dormendo all'Alimonta per partire freschi. Se non soffrite di vertigini, il percorso non presenta particolari problemi ad escursionisti come noi :)
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ricordi stupendi... una volta altri fotografavano io no, (stupido).
0.tentativo verso il Costanzi. Dopo Bocch. 3 sassi mammelloni ghiaiosi senza prot. Non avevamo uno straccio di cordino, dietrofront
1.rif.Graffer-rif.Tuckett. Più facile delle bocchette centrali, qualche colatoio scarica a volte. Visto uno sul ghiacciaietto in sandali :o
2.XIIApostoli-Brentei pioggia e neve. ritornati
3. (finalmente, è il 3° tentativo che conta) Tuckett-Brentei (il più grandioso come dice AGH)
faccina che fa ciao ciao....
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Eh, no, AGH, questa volta mi spiace ma non mi spenderò in retorici complimenti, tipo "oh che bel giro, oh che belle foto". Invece PROTESTO, perché mentre TU eri in Brenta a spassartela, IO ero in cucina con l'idraulido a spaccare il pavimento cercando il tubo che perde. Facciamo che il prossimo weekend IO vado in Brenta e TU stai con l'idraulico.
;D ;D ;D
Scherzi a parte, mi è molto piaciuto il report, veramente un bel giro e delle belle foto!
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Eh, no, AGH, questa volta mi spiace ma non mi spenderò in retorici complimenti, tipo "oh che bel giro, oh che belle foto". Invece PROTESTO, perché mentre TU eri in Brenta a spassartela, IO ero in cucina con l'idraulido a spaccare il pavimento cercando il tubo che perde. Facciamo che il prossimo weekend IO vado in Brenta e TU stai con l'idraulico.
Se posso, evito l'idraulico :D. Per quel che riguarda il Brenta, questi sono giorni da acchiappare al volo prima che cambi il meteo!
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Bellissimo giro in posti unici e spettacolari :)
Quando feci il giro alcuni anni fa lo trovai deludente dal punto di vista atletico, non ci sono i passaggi strapiombanti o la verticalità che si possono trovare in altre ferrate, c'è solo una continua esposizione al vuoto.
Pensare che usarono anche la dinamite durante la costruzione di questo itinerario unico e bellissimo ::) Altri tempi, ora sarebbe impensabile :)
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Bellissimo giro in posti unici e spettacolari :)
Quando feci il giro alcuni anni fa lo trovai deludente dal punto di vista atletico, non ci sono i passaggi strapiombanti o la verticalità che si possono trovare in altre ferrate, c'è solo una continua esposizione al vuoto.
Pensare che usarono anche la dinamite durante la costruzione di questo itinerario unico e bellissimo ::) Altri tempi, ora sarebbe impensabile :)
la dinamite? Dove, come, perché, chi e quando?
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Difficoltà alpinistiche serie non ce ne sono, certo io non porterei mai sulle Bocchette un esordiente, le esposizioni sono notevoli, se uno non è un po' abituato gli viene l'infarto :)
Io ripeto che alle esposizioni, protette dove sono davvero impressionanti, si finisce per abituarsi... Per uno poco esperto imho è molto più rognosa la lunga discesa non protetta dietro al Basso... Meno esposta, è vero, ma, se uno scivola, vorrei vedere chi lo ferma... :o
Riprova ne è il fatto che io non ho fatto nemmeno una foto di quel tratto, dove ero piuttosto concentrato a non fare errori... E, mi pare, in giro si trovino poche foto, tanto è che, mentre il resto del percorso da un senso di deja vu, vista l'abbondante documetazione reperibile, quel tratto è piuttosto inaspettato. Idem dicasi del tratto non protetto durante l'aggiramento di Cima Brenta, che, però, è più breve.
Alla fine, il cengione non protetto, che era pure bagnato in un paio di tratti, l'ho fatto fischiettando, poichè convinto di aver già visto di peggio... :)
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Io le chiappe serrate le ho tenute a vedere le vostre foto...bravi, nonostante l'età....avanzata ;D
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Quando feci il giro alcuni anni fa lo trovai deludente dal punto di vista atletico, non ci sono i passaggi strapiombanti o la verticalità che si possono trovare in altre ferrate, c'è solo una continua esposizione al vuoto.
Ciao Spidi, non sono un’appassionata di ferrate. Ne ho fatte alcune con passaggi strapiombanti o la verticalità, senza mai cercare l’aspetto atletico (che non fa parte del mio modo di andare in montagna).
Non facevo ferrate dal lontano 2009, quando mi hanno portata a fare la Olivieri con la variante Aglio e su fino alla Tofana di Mezzo.
Sinceramente mi sono piaciute di più le Bocchette Centrali, fatte con calma, ammirando un paesaggio grandioso e incontrando poche persone :).
Io le chiappe serrate le ho tenute a vedere le vostre foto...bravi, nonostante l'età....avanzata ;D
Guarda che in ferrata abbiamo trovato anche un "diversamente giovane" ma tanto diversamente :P.
Al confronto noi sembravamo giovincelli ;)
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Paradossalmente, questa ferrata anche se l'esposizione è costante e può incutere molto timore, essendo attrezzata bene e corre lungo cenge e tratti piani probabilmente anche per chi è alle prime armi può risultare meno "stressante" di ferrate più atletiche e ripide che necessitano di sforzi e attenzioni maggiori. Con questo non voglio sminuire affatto il bellissimo giro che avete fatto eh! Certo che l'esposizione fa la sua parte ;D....
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Ops...Non mi sono accorto che Spidi aveva fatto una "osservazione" simile..... Pensiero personale comunque....
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Man, devi farle fare le cose per gradi, altrimenti non la convincerai mai. Inizia con qualcosa di facile... :)
Difficoltà alpinistiche serie non ce ne sono, certo io non porterei mai sulle Bocchette un esordiente, le esposizioni sono notevoli, se uno non è un po' abituato gli viene l'infarto :)
mi piacerebbe che avessi ragione ma non lo so, non credo molto alla teoria dell' "abituamento". secondo me in linea di massima uno o ha paura dell'esposizione o non ce l'ha, e si puo' modificare solo in maniera marginale. da piccolo (forse avevo 12 anni) adulti esperti mi portarono a fare la ferrata Brigata Tridentina, di cui ho ricordi vaghi ma molto..esposti, pero' senza particolari paure grazie all'assicurazione. osservando woman invece, vedo che ogni volta che facciamo un passaggio anche minimamente esposto, per quanto lei si "vinca", e' sempre la stessa cosa, non c'e' "miglioramento" per cosi' dire.
poi secondo me esposizione e' un termine molto generico. un conto e' essere in cengia con una parete da una parte, un conto su una cresta stretta con il vuoto da entrambe, un conto su una scala o roccia con il vuoto sotto. ma qui si entra nella fine psicologia di cui mi sono fatto una cultura nelle tante passeggiate con Woman... :)
poi vabbe' leggo notizie come quella a fianco che si muore anche cadendo da un sentiero, ovviamente per mancanza di concentrazione, e penso che forse e' piu' sicuro andare in cengia con gli strapiombi ma ben concentrati che su qualche cresta in Lagorai che si prende in allegria...
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Al contrario io credo che sia davvero solo abitudine. Mio zio ha sempre sofferto di vertigini, ora pur essendo avanti con gli anni ha iniziato a fare ferrate, anche impegnative.
Sulle bocchette si vedono alcuni tratti dove è stata usata la dinamite (ci sono i fori delle cariche). In alcuni punti insomma la cengia naturale è stata forzata.
Oggettivamente credo che sulle bocchette il cavo ci sia dove serve. Se uno cade dove non c'è, cade comunque in mezzo ad altri sassi, non è che finisce nel vuoto.
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Sono d'accordo, e lo posso testimoniare in prima persona. Ricordo una salita alla Ferrata Pisetta 12 anni fa, quando in un tratto esposto stavo per essere preso da un violenta sensazione di panico, e ho dovuto ricorrere a tutte le mie forze interiori per mantenere il controllo. Potrei citare svariati altri episodi meno acuti ma analoghi.
E così di volta in volta ci si abitua, ma bisogna essere motivati, convinti e assidui. Pensare che in due-tre uscite si risolve la paura del vuoto è illusorio. Bisogna lavorarci sodo, diciamo così, e possibilmente per gradi, perché credo che se una volta capita di impanicarsi del tutto, poi si ottiene esattamente l'opposto, cioè un rafforzamento della paura.
Scusate il fuori tema rispetto al topic.
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la dinamite? Dove, come, perché, chi e quando?
Lo letto da qualche parte :) Non ricordo dove ( per ora) ::)
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Ricordo una salita alla Ferrata Pisetta 12 anni fa, quando in un tratto esposto stavo per essere preso da un violenta sensazione di panico
A me basta il nome della Pisetta per avere una violenta sensazione di panico... :o
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Al contrario io credo che sia davvero solo abitudine. Mio zio ha sempre sofferto di vertigini, ora pur essendo avanti con gli anni ha iniziato a fare ferrate, anche impegnative.
E così di volta in volta ci si abitua, ma bisogna essere motivati, convinti e assidui.
Si', forse il punto cruciale e' proprio la motivazione...
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Ciao a tutti, mi presento per la prima volta in questo forum, all'interno di questa descrizione perchè sabato scorso vi ho incrociato sulla Via delle Bocchette.
Ero solo, dopo le famose cenge orizzontali, in direzione dell'Alimonta, e incrociandovi, voi che salivate, vi ho chiesto informazioni sulla vedretta degli Sfulmini, molto gentilmente vi siete fermati un attimo per chiarirmi la situazione del ghiaccio, consigliandomi i ramponi per la discesa (consiglio accolto, in 15 min mi sono trovato al rifugio senza problemi).
Ho seguito molti vostri post della zona, e senza saperlo mi ha fatto piacere incontrarvi. Pur essendo di Milano, ho una casa nei dintorni di Pinzolo, e appena posso la passionaccia mi porta in Brenta o in Adamello/Presanella.
Spero di rincontrarvi ancora prima o poi, e riconoscervi di persona.
E' il mio primo intervento nel forum, non so se ho fatto bene a presentarmi all'interno di un altro post, se cosi fosse scusatemi, penso comunque di presentarmi meglio nelle future occasioni, stò preparando un po di foto per i miei giri di quest'estate.
N.B. Avendo percorso la ferrata dal Brentei all'Alimonta, la gola del camp.Basso l'ho fatta in salita in tutta tranquillità, ho quindi foto di quella zona, compreso le riprese di tre cordate che affrontavano il Campanile. Il problema è che non so come caricare le foto.
per il momento ciao a tutti, Antonio.
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Ciao a tutti, mi presento per la prima volta in questo forum, all'interno di questa descrizione perchè sabato scorso vi ho incrociato sulla Via delle Bocchette.
Ero solo, dopo le famose cenge orizzontali, in direzione dell'Alimonta, e incrociandovi, voi che salivate, vi ho chiesto informazioni sulla vedretta degli Sfulmini, molto gentilmente vi siete fermati un attimo per chiarirmi la situazione del ghiaccio
ma dai :))) Allora benvenuto Tony nella "famiglia" di GIM (Girovagando in montagna). Aspettiamo qualche tua relazione :)
(PS: avevi un caschetto azzurro? PPS: per chiarimenti tecnici, e anche per caricare foto, vai nella sez. comunicazioni http://girovagandoinmontagna.com/forums/index.php/board,17.0.html (http://girovagandoinmontagna.com/forums/index.php/board,17.0.html))
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Si AGH, col caschetto azzurro e macchina fotografica a tracollo, ero proprio io.
Grazie delle dritte per l'inserimento delle foto, piu tardi proverò.
Ciao, Antonio.
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Si AGH, col caschetto azzurro e macchina fotografica a tracollo, ero proprio io.
sei tu? :)
(https://lh4.googleusercontent.com/-oOavimOWFeA/UkK1AHGFPlI/AAAAAAAAU7Y/n0IauYYKruA/s800/tony.jpg)
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Spettacolare questo percorso!! Sicuramente uno dei più belli del mondo, il fatto di sfruttare tutte cengie naturali è stata un'idea geniale. Bravo Agh, a quando il report sulle Alte?? ;D Foto davvero speciali!! ;)
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Mi hai mancato di poco AGH, questo è un simpaticissimo signore di Brescia in compagnia di suo cognato e sua sorella, io li precedevo di poche decine di metri, ogni tanto fermandomi si chiaccherava in modo amabile.
Ho il caschetto azzurro e gli occhiali, ma sono avanti di un minuto o poco piu.
Chiaramente dimenticavo nei miei precedenti interventi, sottoscrivo tutti dicendo che è sicuramente una delle migliori ferrate della zona, se non la migliore in assoluto per paesaggi e viste, la considero migliore addirittura delle alte, piu difficoltose fisicamente e tecnicamente, ma meno godibili.
Ciao.
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... senza saperlo mi ha fatto piacere incontrarvi. Pur essendo di Milano, ho una casa nei dintorni di Pinzolo, e appena posso la passionaccia mi porta in Brenta o in Adamello/Presanella.
Spero di rincontrarvi ancora prima o poi, e riconoscervi di persona.
Com’è piccolo il mondo. Benvenuto nel forum e chissà che un giorno ci si possa incontrare di persona.
Probabilmente noi eravamo gli unici a percorrere la ferrata in senso contrario ;).
Ora che ti sei presentato, raccontaci qualcosa dei tuoi giri. Ciao :)
P.S. Se hai problemi con le foto, chiedi pure ad Agh (è sempre disponibile a dare un aiuto :D)
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Sto provando ad inserire le foto che avevo promesso, quelle relative alla bocca del Campanile Basso, spero di essere riuscito a combinare qualcosa.
In ogni caso la riduzione delle dimensioni porta delle perdite di definizione, o sono io che sbaglio?
Ciao.
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Ciao AGH,
vorrei tanto farla anch'io questa ferrata. E' da tempo che lo desidero. Si riesce a fare in giornata?
Grazie ciao!
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Io l'avevo fatta in giornata, ma bisogna essere belli allenati.
Partenza all'Alba dal Vallesinella, mi sono portato velocemente fino al Rifugio Alimonta, passando da: Rifugio Casinei, girando al bivio verso il Rifugio Brentei/Alimonta.
Piccola pausa presso il Rifugio Alimonta, godendomi il paesaggio, di Bocca d'Armi.
Ripartito , raggiunta Bocca d'Armi, li inizia la ferrata, che porta fino alla Bocca Brenta. Pausa alla bocca di Brenta, e a destra subito sotto sul restante nevaio di nuovo fino all'Alimonta, poi Brentei e Vallesinella....
è una bella scarpinata, ma molto molto remunerativa da punto di vista paesaggistico.
Penso che come dislivello sei circa sui 2300d+
Per esattezza i sentieri sono:
317 dal Vallesinella al bivio per il Brentei
318 dal bivio fino a poco sotto il Brentei
323 dal Brentei alla bocca d'Armi
305 (le bocchette)
318 il sentiero di rientro fino al Brentei, e viceversa fino al Vallesinella (317)
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Se sei svelto e sicuro,ma soprattutto se non c'è traffico,di solito si fà in giornata.
Scegli periodi e giorni dove gira poca gente perchè il percorso attira tante persone e spesso anche bei gruppi di imbranati..Settembre secondo me è il periodo migliore
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Ciao AGH,
vorrei tanto farla anch'io questa ferrata. E' da tempo che lo desidero. Si riesce a fare in giornata?
Grazie ciao!
ciao Luca, sì si riesce, noi l'abbiamo fatta in giornata. Però bisogna partire presto, evitare periodi affollati (weekend e il periodo luglio-agosto), ed avere un buon allenamento. Per quest'anno però è andata, tocca aspettare il prossimo considerando l'andamento nevoso della stagione e aspettare che i canalini si liberino dalla neve o dal ghiaccio
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Se sei svelto e sicuro,ma soprattutto se non c'è traffico,di solito si fà in giornata.
Scegli periodi e giorni dove gira poca gente perchè il percorso attira tante persone e spesso anche bei gruppi di imbranati..Settembre secondo me è il periodo migliore
Quoto :) Settembre è certamente il mese più indicato, con una buona condizione fisica riusciresti a fare anche le Bocchette Alte, le difficoltà sono pressapoco le stesse :)