Sabato siamo arrivati a Cortina per le ferie e la prima cosa che abbiamo fatto è stato guardare le previsioni: per domenica, forse unica speranza della settimana di muoversi senza prender pioggia.
Domenica quindi, sveglia alle 6, prendiamo la "superstrada panoramica" (24€) che conduce da Misurina al Rif. Auronzo 2320m, dove, con un grado e un cielo limpido da paura, parcheggiamo.
Avevamo programmato il giro in senso orario, ma ora la sola idea di avviarci all'ombra ci terrorizza quindi invertiamo la rotta e ci dirigiamo sul sentiero 101, al sole e in piano, al Rif. Lavaredo 2344m e da lì alla forcella che lo sovrasta, proprio a lato delle Tre Cime di Lavaredo, che si stagliano contro un cielo cristallino e su cui si vede già gente che inizia a salire in parete. Scavalliamo e in discesa raggiungiamo anche il Rif. Locatelli 2400m dove approfittiamo per una sosta, visto anche il bellissimo panorama. Risaliamo in direzione sud e, poco oltre "la Salsiccia" (Frankfurter Wurstel), ci imbraghiamo per iniziare a percorrere le gallerie che ci portano verso la cima: in realtà, l'imbrago per ora non è necessario, servirà solo dopo. Le gallerie sono piuttosto lunghe, le prime con alcune aperture sia a destra che a sinistra, l'ultima totalmente buia (serve per forza la lampada) e gradinata, con corrimano e volta abbastanza alta da non picchiare la testa. Alla fine dell'ultima galleria, si sbuca su un micro terrazzino da cui ha inizio la ferrata Innerkofler De Luca, veramente semplice, che si muove su un canalino dove c'è ancora della neve. Arriviamo così alla Forcella dei Camosci Gamscharte a circa 2650m dove c'è un piccolo affollamento di persone che si riposano in attesa di salire in cima o dopo esserne già discesi. Per comodità, lasciamo lo zaino lì e ci accodiamo. La salita alla cima è dapprima su ferrata (un po' più difficile della parte precedente, ma niente di che: due tronconi, uno per salire e uno per scendere, in modo da non creare ulteriori code) e poi su traccia che conduce alla croce di vetta del Monte Paterno 2744m .
Ritornati alla forcella, prendiamo a sinistra il sentiero delle Forcelle, una bella cengia che con alcuni saliscendi, ponticelli, scalette - tutti rigorosamente strapiombanti nel vuoto più vuoto - conduce alla forcella Pian di Cengia 2522m, vicina all'omonimo rifugio che però non raggiungiamo, iniziando a scendere sul comodo 107 fino al Lago di Cengia. Oltre, il sentiero numerato 104 risale ai Laghi Lavaredo e (ultimo sforzo) alla forcella dove eravamo già passati stamattina. Sì perchè non abbiamo voglia di rifare la stessa via dell'andata, ma vogliamo chiudere l'anello camminando per la traccia che passa subito ai piedi delle Tre Cime dal lato nord (dove c'è ancora gente che sale e scende dalle pareti). Ammiriamo la Langalm con i suoi verdissimi laghi e, con il sentiero 105, passiamo da Forcella Col di Mezzo e ridiscendiamo al parcheggio.
Giro di grandissima soddisfazione paesaggistica, su sentieri molto frequentati (immagino che col caldo la zona Lavaredo-Locatelli sia una specie di Rimini) e di valenza storica.
MAPPA: Tabacco 017
DISLIVELLO: 450m circa, ma infiniti saliscendi!
ORE: 10
LUNGHEZZA: 21km
A tra un po' le foto!