Con la benedizione di Rad
, lo scorso weekend siamo andati in Val Gardena per due giorni (domenica e lunedì). Spettacolo! Mentre vedo dalle vostre relazioni che soprattutto domenica non era il massimo per i tanti nuvoloni, noi ci siam beccati giornate super favolose. Inizio a raccontarvi il giro di lunedì.
Era da molto che non facevamo ferrate e quindi abbiam deciso di farne una prima che fosse troppo tardi... Siccome è una ferrata nota per esser molto affollata (tipo le Bocchette in pratica) l'abbiamo lasciata per il lunedì, pensando di non trovar nessuno... beh, non è stato proprio così!
LOCALITA' DI PARTENZA: Partendo da Ortisei, dove avevamo la camera, ci siam diretti a
Passo Gardena, che dista circa 20 km . Una volta raggiunto il passo, si scende dall'altra parte in val Badia per alcuni tornanti, finché si trova sulla destra un ampio parcheggio gratuito
di ghiaia con un piccolo laghetto. Qui c'è il cartello che indica la partenza della ferrata “Brigata Tridentina” al Pisciadù.
AVVICINAMENTO: contrariamente a tante altre ferrate, l'avvicinamento è quasi nullo. Dal parcheggio ci si avvia verso sinistra tra i mughi e già dopo pochi minuti di sentiero ci si trova davanti una parete verticale con scalini infissi nella roccia. Iniziamo bene!
Il cartello di inizio ferrata dista ancora molto, ma si vede che qui voglion scoraggiare chi si avventura in certi percorsi senza attrezzatura ed esperienza. La parete iniziale comunque è abbastanza impegnativa, e il motivo è semplice: è fradicia. Cola acqua dall'alto e salire arrampicando non dà molta sicurezza, per cui io ho fatto largo uso del cavo, cosa che invece di solito cerco di evitare per quanto mi è possibile. C'è da dire che la corda è perfetta, gli appigli sia naturali che artificiali (staffe, spuntoni) non mancano e il panorama attorno conforta. Terminata questa parete iniziale, si passa tra un paio di enormi massi e si inizia un bel sentiero che si affaccia sulla val Badia e che ci conduce all'attacco vero e proprio della ferrata. Da questo sentiero guardando verso l'alto si vede già la parte finale della ferrata...
In alcuni punti c'è la possibilità di fermarsi e cogliamo l'occasione per far passare avanti diverse persone che van più veloci. Aver qualcuno dietro che ti mette fretta non è il massimo no?
FERRATA: è molto verticale ed è esposta ad ovest per la sua quasi totalità. Questo credo sia un lato positivo, perchè quando “gira” e si è al sole si muore di caldo! Notare che l'ho fatta in maglietta ed era il 28 di settembre...
non oso pensare a luglio! Non mi dilungo molto nella descrizione “tecnica” della prima parte: basti sapere che è verticalissima, ma piena di appigli. Da parte a noi scorre una piccola cascata che è originata dal Lago vicino a Rifugio Cavazza. Ad un certo punto, quando si è in vista del tetto del rifugio, si ha la possibilità di scegliere: si può lasciar la ferrata e percorrere un ripido ma tranquillo sentiero, oppure proseguire. Secondo voi, che scegliamo?
Ora il percorso si fa ancora più tosto: scalini strapiombanti, caminetti verticali (come d'altronde tutto il resto del percorso) e sotto di noi, il vuoto!
E' così emozionante!
C'è da dire che la roccia stessa suggerisce la via giusta: nei punti più sfruttati e toccati assume un colore aranciato, come se ti dicesse: "metti la mano qua". Arriviamo anche ad una scaletta dove vorrei, potendo, scaraventare giù il tipo che mi segue
E' talmente incollato a me che, quando ho bisogno di tornare indietro di un gradino per cambiare appoggio, gli pesto una mano. Beh, ben ti stà!
Odio la gente che ha fretta. Ok che vado piano (anche se poi non è che son così impedita...), ma almeno abbi l'accortezza di non mettermi in ulteriore difficoltà! Tra l'altro, saliva slegato. Beh cmq, poco oltre la scala sentiamo davanti a noi dei rumori di ferraglia e... arriviamo al
Ponte sospeso!
Proprio quello che si vedeva nella parte iniziale della gita, guardando su verso le due torri che svettavano sopra di noi. Veramente incredibile passare quel ponticello che si affaccia sul vuoto più assoluto!!! Foto a gogo. E finalmente, in pochissimi minuti di sentiero (tot circa 4 ore dal parcheggio), raggiungiamo il
Rifugio Cavazza al Pisciadù, 2587m, ancora aperto. Qui mangiamo e beviamo una ottima cioccolata calda, mentre ci godiamo un'oretta di bel sole caldo sul terrazzo. Chissà com'è questa zona d'estate... saremo almeno una trentina ad aver percorso la ferrata, a luglio metteranno il biglietto d'ingresso?!