Autore Topic: CIMA COSTABELLA m 2762 - Via attrezzata "Bepi Zac"  (Letto 11805 volte)

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Primo tratto attrezzato sulla Bepi Zac, sull sfondo Cima Uomo m 3010

L’Alta Via “Bepi Zac”, lungo la dorsale di Costabella, è intitolata al noto alpinista fassano Bepi Pellegrin, innamorato della natura e appassionato di storia locale, nonché titolare del rifugio di Passo delle Selle, il “Bergvagabunden Hütte” (rifugio dedicato ai “vagabondi” della montagna), ora passato di mano al figlio Floriano. La ristrutturazione del percorso di guerra, con grandiosi scenari panoramici che spaziano dalla Marmolada alle Pale di S. Martino, dal Sella al Sassolungo, dal Catinaccio al Latemar, è opera appassionata e meritoria di Livio Defrancesco, caposervizio presso gli impianti di risalita Costabella. 

Costabella era un importante caposaldo difensivo del fronte austriaco nel settore della Marmolada. L’esercito italiano aveva  conquistato Sasso Costabella e Cima Uomo: sfondando al Passo delle Selle, avrebbe potuto raggiungere agevolmente la Val di Fassa scardinando la linea difensiva austro-ungarica.
Su queste montagne si combattè aspramente dal giugno 1915 al novembre 1917. Gli austriaci erano bene appostati su Cima Bocche, Fango (poco oltre il Passo San Pellegrino) e sul sovrastante Passo Selle, ove costruirono un grande accampamento. In questo modo era impedita ogni possibilità di avanzata verso la Val di Fassa. Alterni attacchi e contrattacchi determinarono minimi spostamenti di confine, con rilievi che diventarono ora italiani, e dopo qualche giorno o poche ore, di nuovo austriaci, con continui bagni di sangue per conquistare pochi metri di rocce.

Nella primavera 1917 particolarmente duro fu il confronto per la conquista di Cima Costabella, persa dagli austriaci il 4 marzo e riconquistata il 16 dello stesso mese. Iniziarono successivamente da parte italiana, lavori di mina per far esplodere le posizioni difensive austriache, ma alla fine di ottobre gli italiani ritirarono ogni soldato sull' Isonzo e fra queste montagne, dopo tante pene, ritornò la pace e il silenzio.

Il percorso si snoda lungo il tormentato crinale di Costabella, tra camini, cenge, creste, cime, caverne, gallerie, in un lunare scenario di rocce dalle forme più strambe. In una specie di colossale “uovo”, i soldati italiani avevano ricavato un osservatorio scavandolo all’interno, in cui oggi vi è una piccola ma spaventevole mostra sugli orrori della guerra, con pannelli esplicativi con testi e foto piuttosto crude. Ovunque si possono vedere trincee, resti di baraccamenti, rottami, fortificazioni. Ho trovato anche, a pochi metri dal sentiero, un grosso frammento osseo, sperabilmente non umano, che si confondeva con le pietre bianche di un ghiaione.

Alcuni ricoveri sono stati ricostruiti, altri presentano i materiali originali del tempo con le travature di sostegno, qualche mobile, le brande, le pareti rivestite di legno. Entrando in questi miserabili e angusti ricoveri, dove gli uomini vivevano per mesi come topi sottoterra o dentro gallerie scavate nella roccia, non si può fare a meno di provare una stretta al cuore per le condizioni tremende in cui i soldati erano costretti a combattersi, specialmente l’inverno, a quasi 3000 metri di quota.

L’itinerario è lungo e, anche se considerato facile, non proprio banale, con tratti anche molto esposti. La Bepi Zac non è una vera via ferrata ma piuttosto un percorso attrezzato con cordini, fittoni, scale e passerelle in legno. Non è da prendere sottogamba, e se si soffre di vertigini è meglio lasciar perdere. Il percorso è generalmente ben protetto, anche se inspiegabilmente ci sono tratti insidiosi senza protezioni su costoni ripidi, col sentiero disagevole di ghiaino o pietrisco su fondo duro in cui è vietatissimo scivolare o inciampare. Nel caso, lo sfracellamento è garantito. Per fortuna sono tratti brevi.

Assolutamente consigliabile l’imbrago, che dà una grande tranquillità e sicurezza, e anche il casco. Non tanto per le pietre che possono cadere dall’alto (il percorso si svolge per lo più sulle creste) quanto per le numerose gallerie in cui si è costretti a passare, alcune a gattoni o quasi. Proprio nell’ultima, quando ero ormai in vista dell’uscita, ho dato un craniata pazzesca che mi fa ancora male. Può essere utile anche una pila per esplorare le numerose gallerie.

Noi abbiamo percorso la Bepi Zac in senso antiorario, partendo direttamente dal Passo S. Pellegrino (con gli impianti è possibile risparmiarsi 1 oretta di cammino e portarsi in quota), e puntando alla Forcella Ciadin, un erto ghiaione che si raggiunge dopo aver attraversato i meravigliosi pascoli della Campagnaccia. Dalla forcella si mette l’imbrago e si inizia il percorso salendo per un camino grazie a dei grossi scaloni in legno. La lunga traversata, con continui saliscendi ma con dislivelli non imporanti, termina al Lastè Picol, a nord del rifugio, che si raggiunge dopo una ripida discesa. Si rientra quindi al passo in circa un’ora, anche qui con la possibilità di accorciare il percorso con un impianto.

Dislivello circa 1000 metri (considerati i saliscendi), lunghezza circa 13 km
« Ultima modifica: 03/08/2009 11:22 da AGH »
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Re: CIMA COSTABELLA m 2762 - Via attrezzata "Bepi Zac"
« Risposta #1 il: 03/08/2009 09:53 »
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« Ultima modifica: 03/08/2009 11:13 da AGH »
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« Risposta #2 il: 03/08/2009 09:53 »
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Re: CIMA COSTABELLA m 2762 - Via attrezzata "Bepi Zac"
« Risposta #3 il: 03/08/2009 10:12 »
uhm... ma non l'avete detto a quell'omino in foto che non si sale attaccandosi alle corde??  ;D

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Re: CIMA COSTABELLA m 2762 - Via attrezzata "Bepi Zac"
« Risposta #4 il: 03/08/2009 11:21 »
uhm... ma non l'avete detto a quell'omino in foto che non si sale attaccandosi alle corde??  ;D

veramente stava scendendo :)

Aggiungo la bella iscrizione scolpita su una roccia, "Konig-Ludwig Hutte 1915" e il simbolo della croce di ferro
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Re: CIMA COSTABELLA m 2762 - Via attrezzata "Bepi Zac"
« Risposta #5 il: 03/08/2009 11:23 »
veramente stava scendendo :)
beh, nemmeno si scende con le corde, mi pare  ::)
cmq oh che bei posti! mi pare che ci fosse andata anche passoveloce l'anno scorso...
PS: il passaggio "sbifido" mi fà un po' impressione...
« Ultima modifica: 03/08/2009 11:25 da Claudia »

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« Risposta #6 il: 03/08/2009 11:38 »
beh, nemmeno si scende con le corde, mi pare  ::)
cmq oh che bei posti! mi pare che ci fosse andata anche passoveloce l'anno scorso...
PS: il passaggio "sbifido" mi fà un po' impressione...

quel passaggio è uno di quelli dove, inspiegabilmente, non c'è alcuna protezione, ed è molto strano perché un cordino sarebbe stato molto utile. Il fondo è duro e sopra c'è il maledetto ghiaino che, sul ripido, è come avere le rotelline sotto le scarpe :)
« Ultima modifica: 03/08/2009 11:52 da AGH »
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« Risposta #7 il: 03/08/2009 11:42 »
quell passaggio è uno di quelli dove, inspiegabilmente, non c'è alcuna protezione, ed è molto strano perché un cordino sarebbe stato molto utile. Il fondo è duro e sopra c'è il maledetto ghiaino che, sul ripido, è come avere le rotelline sotto le scarpe :)

sai che ancora non capisco il criterio con cui decidon di metterli o meno i cordini?
anche io ieri ne avrei messi in un paio di punti e altri li avrei evitati... boh! sarà soggettivo di chi allestisce la via...

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Re: CIMA COSTABELLA m 2762 - Via attrezzata "Bepi Zac"
« Risposta #8 il: 03/08/2009 11:52 »
sai che ancora non capisco il criterio con cui decidon di metterli o meno i cordini?
anche io ieri ne avrei messi in un paio di punti e altri li avrei evitati... boh! sarà soggettivo di chi allestisce la via...

non so, ho avuto l'impressione che magari la via non fosse attrezzata definitivamente: infatti in tratti senza cordino c'erano comunque degli anelli nella roccia...

C'erano dei passaggi in costa esposti non proprio agevoli, perché sotto c'erano placconate di roccia verticali. Se per qualsiasi ragione scivoli, inciampi o hai un malore, senza un cordino di sicurezza non hai scampo :(
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Re: CIMA COSTABELLA m 2762 - Via attrezzata "Bepi Zac"
« Risposta #9 il: 03/08/2009 19:58 »
C'erano dei passaggi in costa esposti non proprio agevoli, perché sotto c'erano placconate di roccia verticali. Se per qualsiasi ragione scivoli, inciampi o hai un malore, senza un cordino di sicurezza non hai scampo :(
Io l'ho fatta nel verso contrario che sinceramente mi sembra migliore...ricordo un paio di punti che non avrei voluto fare in discesa, tipo quel tratto ripido e scivoloso dove c'erano le varie postazioni mi parte dopo cima Campagnaccia...
Cmq veramente un bell'itinerario anche se mette un pò di tristezza...  :-\

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« Risposta #10 il: 03/08/2009 20:14 »
Io l'ho fatta nel verso contrario che sinceramente mi sembra migliore...ricordo un paio di punti che non avrei voluto fare in discesa, tipo quel tratto ripido e scivoloso dove c'erano le varie postazioni mi parte dopo cima Campagnaccia...
Cmq veramente un bell'itinerario anche se mette un pò di tristezza...  :-\

si davvero... ma tu avevi l'imbrago?
Abbiamo fatto il senso inverso perché preferivamo avere un punto d'appoggio vicino, ovvero il rifugio, perché nel pomeriggio erano previsti temporali... e infatti abbiamo fatto gli ultimi cento metri al rifugio di corsa coi primi goccioloni  :P
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« Risposta #11 il: 03/08/2009 20:20 »
si davvero... ma tu avevi l'imbrago?
Sì lo avevo...  8)
Abbiamo fatto il senso inverso perché preferivamo avere un punto d'appoggio vicino, ovvero il rifugio, perché nel pomeriggio erano previsti temporali... e infatti abbiamo fatto gli ultimi cento metri al rifugio di corsa coi primi goccioloni  :P
In effetti sapere di avere il rifugio alla fine è una sicurezza....cmq i ghiaioni di forcella Ciadin erano proprio divertenti!

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« Risposta #12 il: 03/08/2009 20:23 »
Sì lo avevo...  8)In effetti sapere di avere il rifugio alla fine è una sicurezza....cmq i ghiaioni di forcella Ciadin erano proprio divertenti!

immagino, a farli in SALITA parecchio di meno !  >:(
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« Risposta #13 il: 03/08/2009 20:26 »
immagino, a farli in SALITA parecchio di meno !  >:(
;D ;D la prossima volta falla dall'altra...secondo me è da fare almeno un paio di volte per vedere bene tutto!
Ma a che ora siete pariti? ci sarà stata parecchia gente che veniva dall'altra....

donkey71

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Re: CIMA COSTABELLA m 2762 - Via attrezzata "Bepi Zac"
« Risposta #14 il: 03/08/2009 20:31 »
Bel itinerario, Agh...l'ho fatto parecchi anni fa, quando ho soggiornato qualche giorno quella volta in Marmolada ...era mia abitudine, ed oggi è ancora rimasta tale, scegliermi ogni estate un gruppo montuoso e passarci dai 5 ai 10 giorni per fare le prime salite di roccia in ambiente. L'ambiente della Marmolada, è sempre maestoso...mi è sempre piaciuto molto....perché tutto sommato, malgrado la frequentazione estiva, capace ancora di donar silenzi inaspettati a chi sa cercare i percorsi meno frequentati...il Sass de Le Laste, ad esempio. Grande cima, secondo me, per chi ama l'itinerario di ricerca...la via te la devi davvero guadagnare. Passando per il Gran Vernel magari, anche se le difficoltà salgono. In ogni caso, qui, si gode ovunque e comunque...grandi panorami, grandi cime e ampi orizzonti, bei prati verdi...ed itinerari davvero per tutti i gusti. Ambiente da cartolina. Insomma...un posto dove si va sempre volentieri! Bella gita la Bepi Zac e belle foto, bravo. :)