Ieri, dovendo scegliere un itinerario che ci portasse a casa per pranzo, decidiamo di partire prestino e fare Cima Capi. Ci eravamo già stati, qualche anno fa, ma avevamo trovato la ferrata Susatti in manutenzione, ed avevamo dunque percorso la sola Foletti nei due sensi.
Ieri finalmente ce l'abbiamo fatta.
Si parte da Biacesa con un lungo (e noioso) sentiero di avvicinamento nel bosco.
Quando iniziamo a disperare di raggiungere l'attacco, ecco, di fronte a noi, l'imponente parete di Cima Capi, con il tanto desiderato attacco.
Mettiamo l'attrezzatura e partiamo.
La progressione è semplice, tanto che nessuno, delle tre persone che incontriamo usa il set da ferrata. Due addirittura nemmeno ce l'hanno, una ragazza ce l'ha ma non ne fa uso.
Pure il mio compagno, che sa arrampicare, lo usa solamente nei tratti esposti per sicurezza, ma si vede che ne farebbe a meno.
Io mi attacco ovunque.
Salendo ci si avvicina al versante sul Garda, mai troppo esposti, e comunque con infissi sempre ottimi e a portata.
Si raggiunge la panoramica vetta senza difficoltà. Foto e copiosa bevuta: il caldo è terribile!
Seguendo il sentierino un poco aereo che parte dalla cima, ci portiamo verso la ferrata Foletti, che con un facile traverso, ed un appigliatissimo saliscendi, ci porta al sentiero nel bosco. Di li, dopo una pausa-bevuta alla baita che incontriamo sulla via del ritorno, torniamo a Biacesa per la comoda forestale.
Ferrata facile, dai maestosi panorami.
Caldissimo anche di primo mattino, meglio farla di autunno o in primavera, dopotutto.
