Oltrepassato l’abitato di Giazza, proseguiamo per l’unica strada fino a che questa non termina vicino al rifugio Revolto a 1322 metri. E’ consigliabile arrivare molto presto, se si vuole parcheggiare nei pressi del rifugio, infatti è letteralmente preso d’assalto dai turisti, gli ultimi che arrivano parcheggiano quasi a valle
, tanto è vero che addirittura c’è un servizio di bus navetta
. A noi un'oretta di sonno in più è costata una mezzoretta a piedi
.. Iniziamo la nostra escursione, dopo circa 30’ dalla partenza dal Revolto giungiamo al passo Pertica e all’omonimo rifugio-1522mt. Proseguiamo sulla comoda strada carrabile n.109 fino all’alpe di Campobrun. Stando attenti alla nostra sinistra, alcune decine di metri prima del rifugio Scalorbi-1767mt troviamo il segnavia n.192 che indica bocchetta mosca e rifugio fraccaroli. Dopo circa 20’ vediamo che si stacca alla nostra sinistra un sentiero che risale il pendio in direzione del contrafforte che ospita la ferrata Campalani. Probabilmente c’era il cartello ma domenica c’era rimasto solo il palo. Incominciamo la ferrata vera e propria, l’attacco è cattivo e chi come me scarseggia in tecnica deve compensare di braccia, passati i primi 20 metri praticamente in verticale troviamo un traverso a destra che in pochi minuti ci porta ad un altro passaggio impegnativo: un angusto camino, la cui risalita è divertente, ma un po’ scomoda con uno zaino sulle spalle (se è ingombrante può creare sicuramente dei disagi). Superato il camino, la via torna ad essere più agevole ed un nuovo traverso ospita il libro della via e successivamente un canalino risale fino al termine della ferrata. Ora siamo in cresta, la seguiamo fino a giungere all’affollatissimo rifugio Fraccaroli. La cima Carega-2259mt è alla nostra destra e in pochi minuti sarebbe raggiungibile, ma vista la folla rinunciamo sia alla cima del carega sia al ristoro al Fraccaroli. Quindi diamo spalle alla cima Carega e procediamo verso sud lungo il sentiero 108 che attraversa le creste della Costa Media. Dopo 30', a un bivio, nei pressi della Madonnina, prendiamo a destra, un ripido e franoso sentiero in discesa, che ci porta ad altri tratti attrezzati. Alternando tratti attrezzati, discese su ghiaioni scivolosi arriviamo prima a dover risalire una forcelletta poi a discenderla dalla parte opposta seguendo un altro ripido sentiero fra i mughi, da qui già vediamo il percorso che ci aspetta che aggira la parete della cengia pertica per arrivare all’omonimo passo. Lo percorriamo passando ancora tratti attrezzati, traversi esposti, qualche passerella e una breve scaletta, infine dopo tre ore dal bivio della madonnina giungiamo ancora al rifugio pertica, affamati divoriamo un panino poi proseguiamo ancora per un’altra mezzora fino alla macchina..
Considerazioni: La zona essendo molto bella, facilmente raggiungibile e semplice da percorrere é molto frequentata, sui tratti attrezzati però ressa non se ne trova, noi abbiamo incontrato solo due gruppi di tre. La ferrata campalani è breve (20 minuti circa) il tratto più difficile sono i primi 20 metri passati quelli si arriva alla cima senza problemi. La pojesi è considerato sentiero alpinistico ma non è da sottovalutare per le ripide e scivolose discese su ghiaioni non attrezzati. Tutto il percorso compreso di foto, ristoro e percorso supplementare per il parcheggio più basso ci ha richiesto otto ore. N.B. Per relazionare l’escursione ho spizzicato le descrizioni che a mia volta avevo usato trovate su
www.vieferrate.it