Se ancora ieri sera avevamo l'illusione di qualche apertura per oggi,già alle sette questa mattina ogni speranza è affogata in un clima grigio e umido.
Ma chi ama la montagna deve accettarla in tutte le sue molteplici vesti,almeno questo ci diciamo con Rolando e Rudi quando,alle 8 partiamo da casa mia alla volta del Sindech,sulla strada della Fricca.
All'inizio del comodo sentiero 442 che porta in Casarota,il noto rifugio della SAT di Centa,l'aria è fin troppo tiepida per la stagione e la bella faggeta che sale le pendici della Vigolana ha un'aria tardo autunnale.
A tratti il sentiero è coperto da croste di neve e ghiaccio che diventano persistenti più si sale.I ramponi comunque dormono tranquilli in fondo allo zaino e,senza alcun problema arriviamo in 40' al Casarota.
Intorno il grigio assoluto e lo schioccare delle bandiere in balia di un forte vento,umido e non freddo;inizia infatti a piovigginare per cui lasciamo veloci il posto sperando che più in su sia neve.
Con un minimo di prudenza i ramponi non servono e percorriamo veloci il sentiero che arriva alla forcelletta sotto il Becco.
Territorio devastato a suo tempo dal fuoco e poi dalle inevitabili slavine:i resti scheletriti di mughi e conifere danno un'aria monocroma in questo grigiore,la neve porta bene e solo il giallo delle rocce affioranti rompe lo schema dei colori.
In forcella ci accoglie un vento feroce,decisamente freddo e condito dai micidiali pallini di pioggia gelata;quassù non è passato nessuno da giorni,non ci sono tracce e la luce piatta non aiuta di certo a tracciare un percorso su questa costa dirupata. Con cautela arriviamo fin sotto la vetta,ma qui la visibilità è zero ed il vento davvero impetuoso,in più non c'è speranza che le poche decine di metri che ci separano dalla croce di vetta ci portino ad una apertura di visuale.
Decidiamo per il rientro con rapida sosta spuntino al rifugio,chiuso sì,ma pur sempre in grado di dare un pò di riparo.
La discesa è su sentiero a tratti fangoso e a tratti ghiacciato per cui conviene tagliare nel bosco ad evitare i tratti più insidiosi.
In 4 ore e mezzo abbiamo chiuso il giro che si sviluppa per un totale di circa 8Km andate e ritorno,certo adatto a chi preferisce le ostilità metereologiche alla prospettiva dell'inattività domestica (!) col solo rimpianto delle mancate viste panoramiche che in genere si godono da questa montagna.
A seguire la mappa con traccia e qualche foto.