Poco sopra il passo del Cimirlo imbocco una bella forestale che percorre in falsopiano il fianco orientale della Marzola.
La strada si inoltra in un magnifico bosco di faggi, attraversando alcuni valloncelli.
Ad un tratto la forestale diventa largo sentiero,
che con ultimo strappo ripido
si porta in vista di malga Tomba,
di cui ricordo i moltissimi cartelli di "proprietà privata" e "divieto d'accesso", ma anche la piccola cappella eretta dagli alpini.
Per un erto e faticoso
trodo,
dopo aver superato un'isolata baita nel bosco,
mi immetto sul sentiero SAT che proviene da Susà.
Le prime scalette della serie
raggiungono un eccellente punto panoramico, dal quale si ha un'istruttiva veduta dell'aspro versante est della Marzola.
Dopo un tratto in salita piuttosto faticoso, il sentiero attraversa in piano un boschetto: bel posto, ma, per i miei gusti, deturpato da questa struttura.
Altre scalette,
,
numerose inversioni e il tracciato si avvicina alla cresta della Marzola, qui piuttosto larga e boscosa. Cambia la temperatura.
Per breve tratto si torna al caldo versante est,
si supera il Doss dei Corvi
(qui visto all'indietro),
per trovare il sentiero che sale dal Cimirlo passando per i Stoi del Chegul.
Qualche chiazza di neve ma niente a che vedere con quella che è ferma e di notevole spessore dopo il cippo Gennari
e ben presente nel bosco ripido che precede la cima
poèra (nord) della Marzola. Buone tracce mi consentono di avanzare senza calzare i ramponcini. Si sale comunque con cautela e fatica.
In vista della croce di vetta.
Sguardo alla cima
vilazana (sud).
Ora il mio intento è quello di portarmi alla sella della Marzola,
che separa le due cime e rientrare, facendo dietro-front, verso Chegul, Stoi e Cimirlo.
Ma sonti o no' sonti de Vilazan? Quindi si va alla seconda croce.
La nevosa Vigolana è incappucciata di bianche nubi.
A questo punto tiro dritto, scendo al bivacco Bailoni e mi fiondo in Maranza, dove c'è già una certa ressa.
Mi rimane la parte più ostica dell'escursione: il rientro al Cimirlo per l'interminabile strada asfaltata.
Due note.
I numerosi ciclisti in discesa corrono assai.
Nel tratto pianeggiante della strada (fra i tornanti dopo Maranza e le curve prima del Cimirlo) moltissime processionarie schiacciate ma anche alcune processioni in corso. Occhio!