Autore Topic: Mille angeli nella notte stellata di Quaras  (Letto 20638 volte)

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Offline AGH

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Il paese semiabbandonato di Quaras, tra Altopiano di Piné e Val di Cembra

Visto il freddo micidiale sulle cime abbiamo optato per un giro a bassa quota. Quella che doveva essere però una semplice passeggiata di tutto riposo, al ritorno è diventata una imprevista e dura ravanata. La mèta è Quaras, un paese semiabbandonato tra l’Altopiano di Piné e la val di Cembra.


Il vecchio sentiero che collegava Bedollo con Quaras

Da un tornante della strada per Bedollo a quota 1150 prendiamo una stradella che scende per una ripida strada selciata, quindi una deviazione (cartelli) con sentiero 406B/E5 cala dentro Val Brutta. Raggiunto l’impluvio, il sentiero esce dall’angusta valle sul versante meridionale e con un traversone su un sentiero con alte massicciate di muri a secco, raggiunge Quaras a quota 970 m.


Le grandi massicciate con muri a secco lungo il sentiero

Una chiesetta e un gruppuscolo di case aggrappate sul costone. In giro non c’è un’anima ma il paesotto non ha l’aria di essere così abbandonato, diverse case infatti sono state ristrutturate. Sui muri delle case ci sono delle vecchie scritte confinarie, risalenti probabilmente alla prima metà del secolo scorso. Bello il grande cristone appeso ad un muro di una casa, che un tempo era la scuola (chiuderà nel 1969).


Il bel "cristone" sulla facciata di quella che un tempo era la scuola


La scuola elementare di Quaras (foto per cortesia di Silvia Petri)


Alcune case sono state ristrutturate, altre sembrano abitate


Sui muri ci sono ancora le vecchie scritte confinarie


Tradizione e modernità  ;D

Mentre stiamo fotografando una originale marionetta segnavento, esce un’arzilla vecchietta a controllare cosa stiamo facendo. L'aria pare inizialmente incazzosa ma il mio "Buongiorno, come andiamo?" sgela la situazione. Scambiamo due chiacchiere: è una delle poche persone residenti (circa 7 in tutto il paese), si chiama Eduina e vive qui da sola a 93 anni(!) e non si lamenta affatto. A lei piace il posto dove è nata e ci sta benone. Ha una casa a Pergine ma non le interessa, vuole vivere qui.


Una delle poche residenti: la signora Eduina, vive a Quaras da sola a 93 anni!


Marionetta segnavento

Ha “girato il mondo” dice, essendo stata a Milano(!), e in Belgio come emigrante. Sostiene che suo marito scende dal cielo tutte le notti per farle compagnia, e che nell’anniversario della sua morte 10 anni fa ha visto 1000 angeli avvolgere il paese in una fantastica nottata di stelle. Sono "davvero fortunata" ci dice convinta, mentre noi ci guardiamo di sfuggita un po' perplessi.


L'ottimismo non manca anche vivendo in solitudine: "Sono fortunata" dice la signora Eduina

Ci rallegriamo di tanto ottimismo e, salutata la simpatica vecchina, riprendiamo il cammino. Proseguendo si arriverebbe alle celeberrime Piramidi di Segonzano ma noi dobbiamo rientrare verso Est. Non c’è nessuna indicazione ma grazie a zio Gps imbrocchiamo la traccia presso la presa dell’acquedotto che svolta decisa verso N e poi a NE.


Scorcio verso la Valle di Cembra, sta arrivando il tramonto e noi andremo puntualmente ad infognarci...

Qui però incappiamo in una brutta sorpresa. Un incendio di qualche anno fa ha sconvolto il paesaggio: il sentiero si perde in uno sfacelo di tronchi e ramaglie. Proviamo a insistere e ci infognamo in una selva di rovi pungigliosissimi, dalla quale usciamo col fiato corto e coi pantaloni e gambe scorticati. Per fortuna poco a monte troviamo una strada forestale che ci toglie dai casini. Ci inoltriamo quindi verso Val Brutta dove la strada finisce improvvisamente presso l’impluvio. Tre caprioli fuggono lesti tra l’infame boscaglia. Proviamo a proseguire, ravanando dove scorre un piccolo rio nel tentativo di raggiungere i masi di Gausaldo.


La radura coi masi di Gausaldo


Masi abbandonati ridotti in ruderi

Un disastro di schianti ci fa deviare risalendo il costone a est dove finalmente troviamo una stradella che ci conduce alla bella radura sotto Gausaldo. Quindi con solito rientro al buio rientriamo alla macchina a Bedollo per la forestale, dove il freddo ormai notturno si fa pungente. Come "premio" dopo la ravanata, un tramonto mozzafiato sull'Altopiano di Piné coi due laghi di Piazze e Serraia che risplendono nella notte.


Altopiano di Piné visto da Bedollo

Giro interessante salvo la dura ravanata di ritorno tra i rovi, che si può probabilmente evitare rientrando col sentiero, non ufficiale, che sta più in basso.  Sviluppo km 8,21, dislivello m 300.


Il percorso
« Ultima modifica: 21/01/2016 12:45 da AGH »
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Offline radetzky

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Re:Mille angeli nella notte stellata di Quaras
« Risposta #1 il: 18/01/2016 15:29 »
posto da sogno per una vita dura  ma a misura d'uomo...
ma c'è anche una strada o solo il sentiero carrabile ?
quando che le pegore le va a destra.. mi vago a sinistra. e quando le va a sinistra mi vago a destra !

Offline AGH

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Re:Mille angeli nella notte stellata di Quaras
« Risposta #2 il: 18/01/2016 15:49 »
Sì poi hanno fatto anche la strada... stretta ma c'è
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Offline SPIDI

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Re:Mille angeli nella notte stellata di Quaras
« Risposta #3 il: 18/01/2016 17:31 »
Che cambiamenti rispetto al passato !
Saranno trenta anni che non vado in quei posti !  ::)
Non ci abitava nessuno, le case erano quasi in rovina e noi ci andavamo a" cercare " anticaglie " da vendere ai rigattieri in cambio di qualche lira   :)
Bisogna andare dove pochi sono andati per vedere   
ciò che pochi hanno visto

Offline bertoldi

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Re:Mille angeli nella notte stellata di Quaras
« Risposta #4 il: 19/01/2016 23:23 »
Mia zia che ha 92 anni ha insegnato in quella scuola negli anni 40. Conserva bellissimi ricordi. Dice che nonostante la vita dura le persone erano di grande calore. Quasi tutti sono poi emigrati in Belgio. Devo chiedere di eduina. Sicuramente ballavano assieme alla fisarmonica

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Offline Xtreme

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Re:Mille angeli nella notte stellata di Quaras
« Risposta #5 il: 21/01/2016 13:29 »
Certo che se non torni col buio e ravanando non sei contento! Anche per dare da bere all'orto..  ;D